Elettrostimolazione Funzionale [FES]
Pubblicato il 08/03/2017 - Aggiornato il 23/10/2024
CHE COS'È LA FES?
Il muscolo può contrarsi in risposta a particolari stimoli elettrici, anche non dolorosi.
Questo principio è alla base delle più varie forme di elettrostimolazione motoria (classica, o EMG-assistita) le quali, in senso lato, sono tutte “funzionali” perché mirano a un recupero di attività motoria.
Tuttavia per elettrostimolazione funzionale si intende una stimolazione elettrica del muscolo che avvenga nel contesto di un movimento finalistico e non segmentario.
Per esempio, la stimolazione elettrica di un muscolo della coscia dopo un periodo di immobilizzazione post-frattura non è “funzionale”.
Viceversa è “funzionale” la stimolazione dei muscoli che producono la flessione dorsale del piede durante il cammino, quando vi è un piede “cadente” nella fase di oscillazione della gamba a causa di un ridotto comando volontario.
Di regola nella FES si stimolano direttamente i nervi motori, così da garantire la massima diffusione dello stimolo alle fibre muscolari.
Il concetto è quello di fare della stimolazione non un’attività sostitutiva, bensì un’attività che facilita il comando volontario e che “ricorda” al cervello come aumentare il comando volontario diretto al muscolo in quella certa attività.
Se non si riesce a recuperare un’attività spontanea soddisfacente, la FES può essere indossata cronicamente come una vera e propria protesi funzionale.
Gli stimolatori per Elettrostimolazione funzionale di regola sono indossabili ma sono abbastanza costosi perché devono essere abbinati ad un sistema che “sente” quando la stimolazione deve iniziare e finire.
Il funzionamento dello strumento, quindi, deve essere attentamente personalizzato sul paziente e sull’attività che si vuole facilitare.
I dispostivi saranno molto diversi a seconda dell’applicazione richiesta.
Nel caso di elettrostimolazione funzionale sulla flessione dorsale del piede nel cammino (FES “peroneale”), disponibile presso l’Istituto Auxologico in Milano, il dispositivo “capta” la frequenza dei passi grazie a sensori pressori posti sollo la pianta del piede e regola di conseguenza il periodo di stimolazione della gamba paretica, restituendo al cammino un aspetto fisiologico.
Altre forme più complesse di FES (non disponibili presso l’Istituto Auxologico) si possono applicare, con elettrodi di superficie o anche impiantati, peri-nervosi, a pazienti con paraplegia incompleta che possano camminare con appositi tutori.
Lo stimolatore potrà “accendere” in sequenza diversi gruppi muscolari degli arti inferiori per facilitare il cammino.
Ci sono anche altre applicazioni nelle para-tetraplegie (stimolatori diaframmatici e vescicali, per esempio) di cui hanno esperienza le Unità Spinali.
IN QUALI CASI SI APPLICA E NON SI APPLICA?
Di regola si applica nel contesto di sedute di esercizio terapeutico guidate dal fisioterapista, in abbinamento ad altre terapie (per esempio la elettrostimolazione EMG-assistita).
In casi particolari è possibile affidarne la gestione al paziente stesso, debitamente istruito.
La condizione patologica tipica è l’emiparesi (da qualsiasi causa, per esempio vascolare, chirurgica o in Sclerosi Multipla).
Se nel cammino c'è una insufficiente flessione dorsale del piede durante la sospensione dell’arto inferiore paretico (piede “cadente”, drop-foot, “ptosi” del piede o comunque si voglia definire il fenomeno) l'Elettrostimolazione funzionale può essere indicata.
Attenzione però: non è detto che, per risolvere questo problema, non esistano soluzioni più semplici (tutori, tacco o altro).
noltre, bisogna che non vi siano cause diverse dal ridotto reclutamento volontario alla base della apparente “caduta” del piede (spasticità o retrazione dei flessori plantari, per esempio) e bisogna che l’innervazione periferica sia almeno parzialmente integra (di regola non vi è indicazione dopo lesione completa del nervo Sciatico Popliteo Esterno, per esempio).
QUALI CONTROINDICAZIONI CI SONO?
Soltanto la controindicazione, comune a tutte le forme di elettrostimolazione e qui non assoluta, determinata da dispostivi elettrosensibili impiantati (pace-maker, pompe infusionali ecc).
RIABILITAZIONE IN AMBULATORIO
Presso gli Ambulatori di Auxologico Capitanio, Auxologico Pioltello, Auxologico Procaccini si accede a programmi diagnostici e riabilitativi ambulatoriali coordinati all’interno di un progetto riabilitativo individuale.
RIABILITAZIONE IN REGIME DI RICOVERO
L’Unità Operativa di Riabilitazione Neuromotoria di Auxologico, dedicata prevalentemente a pazienti affetti da importanti deficit conseguenti a malattie neurologiche acute, a postumi di interventi neurochirurgici, o ad aggravamenti di deficit conseguenti a malattie neurologiche croniche, è accessibile in convenzione con il SSN, sia in regime di solvenza privata o tramite copertura assicurativa.