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È possibile prevenire un infarto?

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Pubblicato il 12/12/2022 - Aggiornato il 25/10/2024

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia. Per prevenire l'evento più grave, l'infarto, è fondamentale seguire uno stile di vita attivo, sano ed equilibrato, così come svolgere esami e visite di prevenzione, soprattutto in caso di fattori di rischio o familiarità. 

Dott. Giovanni Battista Perego

Direttore U.O. Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) - Auxologico San Luca

Direttore U.O. Pronto Soccorso ad indirizzo cardiologico - Auxologico San Luca

Direttore Centro Aritmie

Chi è a rischio infarto in Italia?

I dati del Ministero della Salute mostrano come le malattie cardiovascolari siano oggi la prima causa di morte in Italia. Ogni anno sono responsabili di quasi il 35% del totale dei decessi nel nostro Paese, percentuale che varia in base al sesso: 31,7% negli uomini e 37,7% nelle donne. Tra queste, secondo le rilevazioni ISTAT del 2018, la cardiopatia ischemica coinvolge circa il 10% del totale dei casi che si registrano nel nostro Paese. 

Le patologie cardiovascolari, se non propriamente curate, aumentano non solo il rischio di morte, bensì anche di invalidità e altre comorbidità. Comprendono un gruppo di patologie in cui rientrano l'infarto acuto del miocardio, l'angina pectoris e l'ictus ischemico ed emorragico.

Ma è possibile prevenire un infarto? Quali sono i primi sintomi da prendere in considerazione? Ecco alcune regole di buona condotta per evitare un infarto. 


È possibile prevenire un infarto?

Se è vero che è molto difficile - se non impossibile - prevedere un infarto, è pur vero che è possibile prevenirlo seguendo uno stile di vita sano. Ci sono infatti alcuni "fattori di rischio", che svolgono un ruolo importantissimo per prevenire un infarto

Il cuore è il muscolo più importante, imprescindibile alla sopravvivenza. Si calcola che, nel corso della vita di ognuno, il cuore batta in media circa 3 miliardi di volte. Pur essendo un’azione involontaria e indipendente dal nostro controllo, è fondamentale monitorare frequentemente l’attività cardiaca, prendendosene cura nella vita di tutti i giorni. 

Ecco, di seguito, alcuni consigli utili per prevenire ed evitare un infarto, relativamente ai fattori di rischio definiti "modificabili":

  • evitare il fumo;
  • evitare o ridurre il consumo di alcolici;
  • svolgere frequente attività fisica;
  • seguire una sana alimentazione;
  • controllare la pressione sanguigna e i valori colesterolo;
  • monitorare il peso corporeo.

Condurre uno stile di vita sano è il miglior deterrente per evitare o prevenire infarti. Una vita sedentaria è sinonimo di scarsa attività fisica, che incide inevitabilmente sul peso corporeo e sui valori di colesterolo e trigliceridi che possono essere appunto una causa di infarto. Il consumo di alcolici e il fumo vengono considerate altre cause primarie di attacchi cardiaci. Per questa ragione, si consiglia di eliminare o ridurre sensibilmente l'utilizzo di alcool e ai fumatori di smettere immediatamente di fumare.

È dunque buona norma tenersi in forma con il movimento: è sufficiente anche una camminata veloce di mezz'ora al giorno, senza dover necessariamente iscriversi in palestra o svolgere attività agonistica. Coloro che svolgono regolare attività fisica presentano una salute cardiovascolare migliore, riducendo così i rischi di un infarto. Oltre a fare movimento, monitorare costantemente il peso corporeo permette di contrastare i disturbi legati all'obesità (altro fattore di rischio). In tal senso, è fondamentale seguire una corretta alimentazione, che preveda un consumo moderato di carni rosse, evitando possibilmente condimenti non necessari e cibi grassi, fritti e dolci, ai quali preferire pesce, carni bianche/magre, legumi, cereali e vegetali.

Tenersi in forma, ma non solo: è importante controllare la pressione sanguigna e sottoporsi periodicamente agli esami del sangue per monitorare il valore del colesterolo cosiddetto "cattivo". Chi soffre, infatti, di ipertensione arteriosa o di ipercolesterolemia ha una maggiore probabilità di sviluppare l’arteriosclerosi. 

Tra i soggetti più a rischio ci sono i diabetici, poiché l'eccessiva presenza di glucosio nel sangue danneggia le arterie, favorendo di fatto la comparsa dell’arteriosclerosi. Senza dimenticare che il diabete è spesso accompagnato da comorbidità come l’ipertensione arteriosa. 

Consulta la guida sulla salute del Cuore

Infarto, altri fattori di rischio

Oltre ai fattori modificabili, ce ne sono altri definiti "non modificabili" perché indipendenti dal comportamento della persona. Si tratta cioè di condizioni che non possono essere contrastate e includono:

  • l'età, perché i casi di malattie cardiovascolari aumentano al sopravanzare dell'età;
  • il sesso, perché, soprattutto in età non avanzata, le donne sono meno a rischio degli uomini. Tale disparità si annulla al sopraggiungimento della menopausa;
  • la familiarità, perché i livelli di colesterolo nel sangue, così come l'ipertensione, potrebbero essere ereditati geneticamente.

Quali esami fare per prevenire l'infarto?

Ci sono alcuni esami consigliati per verificare lo stato di salute del cuore e dei vasi sanguigni. La prevenzione dell'infarto passa anche per un monitoraggio costante del proprio rischio cardiovascolare, soprattutto dopo i 40 anni, anche se non ci sono campanelli d'allarme. Tra gli esami suggeriti ci sono:

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