Le vaccinazioni negli anziani e nei soggetti fragili
Pubblicato il 06/05/2021 - Aggiornato il 04/04/2023
LE VACCINAZIONI SONO IMPORTANTI PER LE PERSONE ANZIANE O PER I SOGGETTI FRAGILI?
Le vaccinazioni sono uno strumento fondamentale nella prevenzione di patologie ad alta diffusione, morbilità e mortalità, soprattutto nei soggetti anziani e nei soggetti fragili.
COSA SI INTENDE PER SOGGETTI FRAGILI, CRONICI O CON COMORBILITÀ?
Il concetto di fragilità definisce una sindrome legata a molteplici patologie o eventi stressanti che diminuiscono le riserve organiche di un individuo, rendendolo vulnerabile e che predispongono a un alto rischio di eventi negativi come l’ospedalizzazione, la istituzionalizzazione, la disabilità e la morte.
QUALI VACCINI SONO INDICATI PER LORO?
Le infezioni causate da virus influenzali, virus varicella-zoster e pneumococco sono un'importante causa di morbilità e, nel caso di influenza e polmonite da pneumococco, mortalità soprattutto nella popolazione di età superiore ai 65 anni.
Le vaccinazioni antinfluenzale e quella contro lo pneumococco sono, a causa della pandemia da COVID, particolarmente importanti, perché le infezioni delle vie respiratorie si manifestano con sintomi che potrebbero essere confusi con quelli causati da SARS-CoV-2.
Attualmente è consigliata la vaccinazione anti-COVID sia per la propria protezione, sia per quella di altri, familiari e non, soggetti fragili a cui potremmo contribuire a trasmettere il virus.
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE E ANTIPNEUMOCOCCICA
Si utilizza il vaccino tetravalente (protegge da 4 varianti di virus influenzale), indicato a tutte le età, ma in particolari a soggetti fragili.
La vaccinazione antipneumococcica è indicata in particolari categorie di popolazione a rischio (oltre agli adulti di età ≥ 65 anni, a soggetti splenectomizzati o agli immunodepressi, ai diabetici, ai pazienti affetti da BPCO e da malattie cardiovascolari).
Sono disponibili due vaccini:
- il vaccino 13-valente;
- il vaccino 23valente.
Dopo i 65 anni è consigliato il vaccino polisaccaridico contenente 23 ceppi (23-valente) e si può somministrare anche in contemporanea con la vaccinazione antinfluenzale. Gli adulti a rischio, tra cui quelli con malattie polmonari croniche, compresa la fibrosi cistica, devono essere protetti con entrambi i vaccini.
Si consiglia di far precedere il vaccino 13-valente seguito dopo 2 mesi dal 23-valente per ottimizzare la risposta immunitaria. In questa fascia di pazienti si tende a consigliare richiamo dopo 5 anni in attesa di ulteriori studi.
LA VACCINAZIONE ANTI VIRUS VARICELLA-ZOSTER (FUOCO DI SANT’ANTONIO)
L’Herpes Zoster (HZ) è una patologia virale, acuta, determinata dalla riattivazione dell’infezione latente del virus varicella zoster, da cui praticamente tutti ci siamo infettati in età pediatrica.
La malattia è molto più grave nell’adulto e soprattutto nell’anziano con complicanze come:
- perdita della vista o dell’udito;
- infezioni a carico dell’encefalo;
- mieliti.
Inoltre può recidivare nello stesso individuo.
Colpisce circa un terzo delle persone dai 50 anni, e l’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età. Inoltre purtroppo, nel 30% delle persone che si ammalano di Herpes Zoster, compare la nevralgia post-erpetica una malattia grave, caratterizzata da un dolore cronico, che dura da alcuni mesi fino a diversi anni, soprattutto nelle persone anziane o con il sistema immunitario compromesso, e determina una qualità della vita molto bassa.
Attualmente è disponibile un nuovo vaccino (Syngrix) particolarmente efficace anche nella prevenzione di questa condizione invalidante. Tra i 60 e i 69 anni la prevenzione della nevralgia post-erpetica ha dato risultati del 100%, del 93% dai 70 e i 79 anni e negli ottantenni supera il 70%.
L’efficacia è significativamente maggiore rispetto al vaccino precedente e si conserva per almeno 7 anni. Negli Stati Uniti si possono vaccinare con il nuovo vaccino i soggetti precedentemente immunizzati con il vaccino vivo attenuato.