Logopedia
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Valutazione LogopedicaPubblicato il 30/05/2017 - Aggiornato il 07/11/2024
Logopedia, curare il comunicare e il deglutire
La logopedia è una disciplina sanitaria dell’area della riabilitazione che mira alla terapia di disturbi della comunicazione in senso lato, e della deglutizione. Questo significa che la logopedia si occupa di disturbi di produzione della voce, dell’articolazione della parola (fonazione) e della produzione mentale del linguaggio. Il “logopedista” è la figura professionale, laureata in Logopedia, che si occupa di fonazione, linguaggio, comunicazione anche non fonatoria, e deglutizione.
Logopedia e Riabilitazione
Queste aree di competenza sembrano disomogenee, ma non lo sono dal punto di vista riabilitativo: vediamo ora perché.
VOCE
La produzione di voce (come l’emissione di un colpo di tosse) consiste nel produrre suoni che fuoriescono dalla bocca (in casi patologici anche dal naso). Questa attività richiede lavoro muscolare per l’emissione di onde sonore (quindi di aria), e quindi un’attività a tipo “mantice” ottenuta coordinando addome, muscolatura toracica, diaframma, laringe (non a caso il termine laringe deriva dalla parola greca che significa flauto).
ARTICOLAZIONE (“artria”)
Per potere veicolare informazione il suono non può essere uniforme, come quello emesso da un corno di montagna, ma deve essere modulato in intensità, tonalità, timbro e durata: quindi bisogna ottenere attività coordinata di laringe, faringe, lingua e muscolatura bucco-facciale. La modulazione deve essere accurata così da produrre diversi fonemi (“A” deve suonare diversamente da “B”, “FA” deve essere diverso da “DA” ecc.), in sequenze variabili (parole, frasi). Inoltre, la “cadenza” del parlato deve essere anch’essa modulabile (prosodia) e non uniforme: una stessa frase può avere un tono affermativo o interrogativo; rivelare ansia invece che rabbia, ecc. L’alternativa è una emissione vocale che ricorda quella di vecchi risponditori automatici del tutto inespressivi.
Fino a qui parliamo di fonazione.
LINGUAGGIO
La fonazione non basta. Se si vuole comunicare, parole e frasi devono veicolare un pensiero riconoscibile: quindi serve un’attività cerebrale per inviare gli ordini giusti ai muscoli giusti (sperando che il ricevente parli la nostra lingua). Questo pensiero è propriamente il linguaggio, che infatti può anche non essere parlato ma restare puramente mentale, essere scritto o utilizzare altre forme di movimento: nel qual caso gli ordini giusti vanno inviati ai muscoli che devono scrivere o eseguire altri movimenti che veicolino dei significati. Va considerato che forse anche la prosodia può rientrare a buon diritto nel linguaggio: in alcuni casi il senso di una comunicazione ci può essere chiaro già dal modo in cui le frasi vengono pronunciate, anche se sono espresse in una lingua straniera che non comprendiamo.
DEGLUTIZIONE
Infine, poiché laringe e faringe sono coinvolti anche nella deglutizione, che richiede anch’essa una elevata coordinazione di muscoli faringei e laringei, si comprende come chi cura la fonazione si possa occupare anche di deglutizione.
Cosa fa il logopedista?
Produzione vocale
Il logopedista utilizza tecniche di valutazione e poi di trattamento (in particolare, con esercizio terapeutico, ma anche strumentali) quando vi siano difficoltà di produzione e di articolazione della parola. Per esempio, in diverse malattie neurologiche (lesioni cerebrali o cerebellari) si potrà avere incoordinazione fra emissione di aria e sua modulazione laringo-faringea (dissociazione pneumo-fonica): il linguaggio potrà apparire “scandito”, con volume vocale esplosivo all’inizio e poi precoce esaurimento dell’ aria disponibile. In altri casi (per esempio, malattia di Parkinson) vi potrà essere un volume troppo basso (ipofonia, disfonia): un poco come nelle laringiti infettive o da abuso professionale della voce, ma a causa di ridotta forza muscolare toraco-addominale), ecc.
Articolazione
Vi potrà essere disartria per ridotta forza o ridotta coordinazione muscolare a livello di laringe, faringe, lingua e bocca. Per esempio la parola potrà apparire “impastata” La lettera “r” sparirà o apparirà molto “impastata”; la lettera “s” sarà quasi irriconoscibile, ecc. Questi disturbi si possono manifestare in molte malattie neurologiche (lesioni cerebrali o cerebellari) o neoplastiche (per esempio, tumori linguali). In altri casi, la “s” potrà apparire troppo “sibilante”: è il caso (del tutto normale) di alcune lingue come lo Spagnolo, ma è anche il caso patologico di sordità precoce.
Si consideri che la sordità impedisce al cervello di riconoscere correttamente l’uscita vocale e di affinare il relativo controllo motorio. Di conseguenza sarà ridotto l’apprendimento della fono-articolazione. Seguirà una ridotta (o sostanzialmente assente) produzione di parole intelligibili. Può restare la possibilità di produrre con la voce suoni pressoché privi di contenuto informativo. Anche in questo caso il logopedista si occuperà di diagnostica funzionale (come si produce l’alterazione) attraverso test anche strumentali, e di trattamento con esercizio terapeutico specifico. L’eventuale apprendimento del “linguaggio dei segni” invece equivale all’apprendimento di una lingua parlata e quindi non è di competenza specifica del logopedista.
Linguaggio
Le più varie lesioni cerebrali (tipicamente, dell’emisfero “dominante” che di regola è il sinistro) comportano forme di afasia, ovvero di ridotta capacità di comprendere e di produrre il linguaggio, parlato e scritto. Questo è il caso, purtroppo frequente, di circa la metà delle lesioni dell’emisfero sinistro da causa vascolare (ictus) o da altre patologie (traumi cranici, tumori, lesioni infiammatorie o infettive). Il logopedista procederà ad esercizi terapeutici mirati.
Deglutizione
La “disfagia” è un problema molto frequente in Medicina, e tuttora - nonostante molti progressi - sottovalutato. Le più varie malattie neurologiche possono causare deficit di forza o di coordinazione di questa funzione vitale (malattie cerebrali, acute o neurodegenerative; patologie del cavo orale o di faringe, laringe, esofago). Se il cibo (inclusi i liquidi) invade la trachea e i bronchi (aspirazione), invece che dirigersi verso esofago e stomaco, si corrono gravi rischi di infezioni polmonari e di soffocamento, e quindi anche di morte. I rischi di queste complicanze aumentano se non vi è la capacità di produrre una tosse valida in risposta all’aspirazione. Il logopedista collaborerà allo studio del transito oro-faringeo del bolo alimentare e della tosse: si utilizzeranno anche fibroscopia o meglio ancora un esame radiologico con contrasto (videofluoroscopia). Il logopedista collaborerà con dietologo e dietista alla definizione della consistenza ideale del cibo (solido, semisolido, semiliquido, liquido) per ridurre il rischio di aspirazione pur conservando contenuto calorico e tipologia dei vari nutrienti, facendo attenzione alla appetibilità degli alimenti stessi. Inoltre, il logopedista darà consigli utili sul modo di condurre i pasti e sulle posizioni ottimali del capo durante la deglutizione. Infine, procederà ad esercizi terapeutiche anche utilizzando strumentazione dedicata (per esempio, elettrostimolazione faringea Vitalstim®).
A quali specialisti medici fa riferimento il logopedista?
La diagnosi di patologia (che cosa conduce a disfagia) deve essere di competenza medica. La valutazione funzionale potrà essere di competenza logopedica e sarà necessaria per articolare ed eseguire il programma riabilitativo. Specialisti di riferimento potranno essere lo Pneumologo per i deficit di produzione della voce, l’Otorinolaringoiatra per i deficit di articolazione, il Neuropsicologo per le afasie. Nei casi di alterazioni anatomiche di organi “comunicativi”, ovviamente, potranno essere coinvolti chirurghi generali, oncologi, chirurghi maxillo-facciali. Ma c’è dell’altro.
Specialisti della funzione comunicativa
Vanno segnalati due specialisti di area riabilitativa e quindi ancor più vicini al logopedista, soprattutto quando coesistano alterazioni di voce, articolazione e linguaggio, ed altre co-morbidità (il che è la regola in molte patologie neurologiche che richiedano riabilitazione):
- il Foniatra-Audiologo, le cui competenze includono le condizioni patologiche che alterano la comunicazione e la deglutizione e si estendono alle patologie che alterano l’udito;
- il Fisiatra, o specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa. Il Fisiatra si occupa di alterazioni della motricità in generale, e quindi anche della motricità connessa alla produzione e articolazione della voce, e delle alterazioni cognitive che sottendano alterazioni motorie (afasia, aprassia, emi-inattenzione, ecc.), in collaborazione con il Neuropsicologo. Il Fisiatra è lo specialista più idoneo a svolgere una prima valutazione del paziente quando vi siano disabilità complesse di origine neurologica che coinvolgano anche (ma non soltanto) le capacità comunicative.
Logopedia in età evolutiva
Se le alterazioni riguardano l’età evolutiva, lo specialista di riferimento è il Neuropsichiatra infantile. Va segnalato, tuttavia, che nel caso di malformazioni delle arcate dentarie che provochino un fenomeno chiamato deglutizione atipica lo specialista di riferimento può essere l’Ortodonzista.
Comunicazione assistita o alternativa
Vi sono casi rari nei quali il soggetto è incapace di comunicare verbalmente per gravi problemi motori: per esempio, per tetraplegia, malattie neuromuscolari come la Sclerosi laterale Amiotrofica-SLA, lesioni cerebrali che consentano di muovere soltanto gli occhi (cosiddette sindromi “locked in”). In questi casi possono essere utili ausili tecnologici. Tipicamente si tratta di computer con programmi che consentono di “scegliere” senza vocalizzare (con pulsanti, dispositivi a soffio, segnali elettrici generati da muscoli ancora controllati) lettere e frasi-eventualmente vocalizzate artificialmente- oppure immagini, in modo che il paziente possa comunicare bisogni, emozioni o altro.
La scelta dei dispositivi e la tecnica di insegnamento possono richiedere pareri multiprofessionali (oltre che di medici e logopedisti anche di Terapisti Occupazionali e di bio-ingegneri).
Come accedere a Logopedia in Auxologico
Occorre avere una prescrizione medica specialistica (fisiatrica o neurologica) oppure neuropsicologica. Si può così prenotare una valutazione logopedica qui.
Dopo una prima valutazione, il logopedista proporrà successivamente valutazioni o un piano di trattamento.
Attenzione. Per la visita fisiatrica, fa eccezione il Direttore del Dipartimento di Scienze Neuroriabilitative, Prof. Luigi Tesio: la prenotazione di una visita può avvenire soltanto attraverso la Segreteria del Dipartimento: via Giuseppe Mercalli, 30 – 21022 Milano - tel 02619116151 - segreteria.uornm@auxologico.it