Labirintite
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Richiedi prenotazioneChe cos'è la labirintite?
Con la parola labirintite si intende genericamente un'infiammazione del labirinto, quella parte dell'orecchio interno che concorre al mantenimento dell'equilibrio.
Il termine labirintite è purtroppo usato scorrettamente quale sinonimo di vertigine; in realtà, mentre le vertigini in generale, anche quelle legate a problematiche dell'orecchio, sono frequenti, la vera labirintite è ormai fortunatamente un evento piuttosto raro, conseguente di solito a una otite mal curata, quindi ormai sempre più rara visto il corretto e tempestivo utilizzo degli antibiotici.
Esistono due grandi gruppi di vertigine:
- periferiche, legate a problematiche dell'orecchio e quindi di stretta competenza otorinolaringoiatrica;
- centrali, legate a problematiche del sistema nervoso centrale e quindi di competenza prevalentemente neurologica.
Spesso la distinzione non è così netta ed è indispensabile una stretta collaborazione tra gli specialisti per arrivare a una diagnosi corretta. Questo senza tralasciare la componente posturale e del movimento, legata a problematiche della schiena (soprattutto cervicale), degli arti e delle articolazioni, prevalentemente di competenza fisiatrica.
Cause e sintomi della labirintite
Le cause più comuni di vertigine di competenza otorinolaringoiatrica sono:
- La vertigine parossistica posizionale, decisamente la più frequente, che insorge con una breve ma intensa vertigine rotatoria oggettiva (si vede la stanza che gira) tipicamente nel momento in cui il paziente si corica a letto o durante la notte quando si gira da un lato all'altro; insorge per un movimento anomalo degli otoliti, piccole particelle presenti all'interno del labirinto che talvolta, in seguito a traumi, carenza di vitamina D o per cause sconosciute, si spostano dalla loro sede abituale e creano forte vertigine. Il sintomo è breve, intenso, e solitamente si ripresenta ogni volta che il soggetto assume la posizione scatenante.
- La neuronite vestibolare, che si manifesta quando il nervo vestibolare è infiammato, ad esempio in seguito a un'infezione virale, come un raffreddore o un'influenza; si manifesta con l'insorgenza solitamente abbastanza improvvisa di vertigini oggettive associate a nausea, vomito, malessere generale, della durata di 2-3 giorni durante i quali il paziente necessita solitamente di restare sdraiato a letto, riducendo al minimo i movimenti e prediligendo il buio.
- La sindrome di meniere, patologia legata all'aumento anomalo di volume e pressione dell'endolinfa, un liquido che è presente all'interno del labirinto che quando aumenta di volume causa compressione dell'organo e insorgenza di vertigini, ovattamento auricolare e anche acufeni.
- La vertigine emicranica, una situazione secondo alcuni studiosi molto diffusa, dove emicrania e sintomi vertiginosi si intrecciano e che beneficia di un trattamento combinato per entrambe le sintomatologie, oltre che di consigli mirati sull'alimentazione e stile di vita. Anche in questo caso risulta indispensabile la collaborazione tra otorino e neurologo.
- Vertigini centrali: talvolta i pazienti con problematiche del sistema nervoso centrale si sottopongono in prima battuta a valutazione ORL, a causa di una sintomatologia che potrebbe far pensare a una labirintite, spetta allo specialista otorino cogliere i segni, sintomi e reperti anamnestici chiave per sospettare un'origine centrale del disturbo e indirizzare il paziente nel modo corretto. La vertigine centrale può avere esordio acuto, simulando una labirintite, ma più spesso ha sintomi sfumati ed è tipica del paziente anziano, nel quale piccoli disturbi della microcircolazione cerebrale accumulati negli anni e cicatrici legate all'età possono provocare disturbi di equilibrio di svariata natura, che solitamente si cronicizzano.
- Covid-19: gli effetti del SARS COV2 a livello neurologico sono ancora in fase di studio, sembra tuttavia che lo stesso recettore ACE2 cui si lega il virus nei polmoni sia presente anche a livello neuronale e delle cellule gliali del cervello. Inoltre, il virus può anche causare disfunzione del tronco encefalo, con conseguente alterazione del ritmo sonno veglia, deficit sensoriali e motori. SARS COV2 quindi può causare manifestazioni quali riduzione dell'udito e vertigine, solitamente descritta dai pazienti come una sensazione di instabilità (cosiddetta dizziness) ma anche vere e proprie neuroniti vestibolari con vertigini rotatorie violente. Una meta analisi del 2022 ha calcolato nel 12.2% la percentuale di pazienti affetti da Covid-19 con sintomatologia vertiginosa.
Ogni forma di vertigine può essere inoltre amplificata da stati di stress intenso, forte emotività, peggiorando i sintomi ed entrando in un circolo vizioso che è bene interrompere il prima possibile con le adeguate rassicurazioni e terapie.
È pericolosa? Quali rischi comporta?
Nella maggior parte dei casi la labirintite non è pericolosa, ma deve essere correttamente e tempestivamente inquadrata dallo specialista per non rischiare di sottovalutare la situazione. L'eziologia è spesso benigna e non preoccupante, tuttavia è consigliabile una valutazione specialistica con rapidità, cosa che facilita anche la precisione diagnostica.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi è prevalentemente ambulatoriale. L'otorino esperto in disturbi dell'equilibrio riesce solitamente tramite un'accurata anamnesi e un esame obiettivo clinico accurato (definito "bed side examination") a inquadrare la situazione.
La visita consiste nell'esecuzione di manovre, statiche e dinamiche, eseguibili in parte in stazione eretta in parte a paziente seduto o sdraiato che, insieme a un'attenta osservazione degli occhi del paziente stesso alla ricerca del nistagmo, riescono nella maggior parte dei casi a indirizzare in maniera abbastanza chiara i sospetti verso una causa eziologica.
Il nistagmo è un movimento incontrollato degli occhi che può essere spontaneo (presente a riposo) oppure provocato (scatenato dall'esecuzione di alcune manovre), e che può essere evidenziato dallo specialista esperto sia ad occhio nudo sia, più facilmente, con l'applicazione sul paziente di occhiali speciali, che ingrandiscono e inibiscono la fissazione.
Naturalmente sono a disposizione numerosi esami strumentali specifici che possono "registrare" il nistagmo, sia a riposo sia in seguito a stimolazioni particolari, e che facilitano notevolmente la valutazione e affinano il processo diagnostico (la videonistagmografia, elettronistagmografia e video HIT); sono un valido strumento da utilizzare nei casi di dubbi o di necessità di conferma della diagnosi o, ancora, in casi di valutazioni medico-legali.
A questo tipo di approfondimenti si aggiungono gli esami radiologici: talvolta la risonanza magnetica o in alternativa la TC possono essere necessari per un approfondimento o una conferma.
Il percorso diagnostico corretto delle vertigini deve essere quindi il giusto connubio tra valutazione clinica, ambulatoriale e strumentale.
Come si cura la labirintite?
La terapia varia a seconda del quadro clinico sintomatologico e delle ipotetiche cause.
La vertigine parossistica posizionale, che può talvolta risolversi anche spontaneamente, si tratta con specifici esercizi eseguiti dallo specialista, chiamati "manovre liberatorie", che servono a riportare gli otoliti nella loro posizione corretta. Talvolta sono necessari farmaci di supporto che aiutino il paziente nel controllo dei sintomi vertiginosi più intensi. In caso di carenza o insufficienza di vitamina D è poi necessaria la giusta integrazione per ridurre il rischio di recidive.
La neuronite vestibolare viene trattata efficacemente con farmaci vestiboloplegici (principi attivi che agiscono a livello delle strutture vestibolari inibendone l'attività), con farmaci favorenti la microcircolazione e con farmaci di controllo dei sintomi correlati, come nausea e vomito.
La sindrome di meniere si può controllare con farmaci diuretici, adiuvanti del microcircolo e soprattutto con dieta e stile di vita adeguati. Talvolta, in casi selezionati, può essere necessario ricorrere alla chirurgia.
La vertigine emicranica necessita come precedentemente indicato di un trattamento combinato sia per l'emicrania sia per la vertigine, oltre a beneficiare di una dieta e stile di vita adeguati.
La vertigine centrale, quando imputabile a disturbi circolatori e di degenerazione del tessuto cerebrale accumulati negli anni, può essere affrontata con farmaci/sostanze con attività sul microcircolo, sulla neurotrasmissione e sul metabolismo neuronale, da assumere per lunghi periodi, con l'obiettivo di migliorare il quadro clinico che tuttavia non potrà essere completamente risolto.
Spesso il paziente si affida almeno all'inizio ai rimedi, quali generici multivitaminici, tisane rilassanti, abbondanza di frutta e verdura nella dieta, bere tanto e mangiare poco salato. Come abbiamo appena visto, alcuni di questi rimedi sono utili e consigliabili anche a livello medico, ma è importante prima effettuare una diagnosi accurata per non rischiare di perdere tempo prezioso. Nel caso questi semplici rimedi servano, sarà lo stesso specialista a consigliarli.
Quanto dura? Si guarisce definitivamente? Restano conseguenze?
Da alcune forme di labirintite (vertigine parossistica posizionale, neuronite) si guarisce spesso completamente, anche se talvolta possono esserci delle recidive o degli strascichi: capita infatti talvolta che il recupero non sia totale e lasci per un certo periodo di tempo o per sempre una velata sensazione di instabilità, legata a un non completo compenso vestibolare. In questi casi può essere molto utile una forma di ginnastica da effettuare sotto controllo medico/fisioterapico, la cosiddetta riabilitazione vestibolare.
Da altre forme invece (sindrome di meniere, vertigine emicranica) è molto difficile guarire completamente, si deve mirare a una convivenza pacifica con la patologia, cercando di ridurre al minimo i sintomi e i fastidi.
Il Servizio di otorinolaringoiatria di Auxologico
Il Servizio di Otorinolaringoiatria di Auxologico è attivo nelle sedi di Lombardia e Piemonte e propone visite specialistiche, esami strumentali e alcuni interventi chirurgici per le malattie di naso, gola, orecchio:
- sordità;
- ipoacusia;
- vertigine;
- russamento;
- disfonia;
- disfagia;
- apnee notturne;
- rinosinusiti acute e croniche;
- poliposi rinosinusale;
- altre.
L’otorinolaringoiatra dispone di strumentazioni diagnostiche avanzate che permettono di avere una visione completa delle patologie del distretto otorinolaringoiatrico, come la rinofibrolaringoscopia, l’esame impedenzometrico, l’audiometria.
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