Coronavirus: il ruolo della TC (TAC)
Pubblicato il 06/04/2020 - Aggiornato il 10/10/2024
Si è molto enfatizzato, su canali divulgativi non scientifici, il ruolo della TC (Tomografia Computerizzata, l'evoluzione della TAC) come esame fondamentale nella diagnosi dell'infezione da nuovo coronavirus addirittura con programmi di cosiddetta intelligenza artificiale, in grado di fare la diagnosi in pochi minuti. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto al Dott. Franco Cernigliaro, Responsabile del Servizio di Diagnostica per Immagini di Auxologico.
COVID-19 E TC: FACCIAMO CHIAREZZA
La complicazione più grave della malattia da coronavirus è la comparsa di polmoniti così dette interstiziali, tipiche delle infezioni virali. In molti pensano alla TC come un esame diagnostico per COVID, ma in realtà le cose non stanno così.
LA TC È UN ESAME DIAGNOSTICO ADEGUATO PER IL CORONAVIRUS?
Ci sono molti problemi che hanno necessariamente limitato l’utilizzo di questa metodica per la diagnosi di COVID-19.
Per esempio, il fatto che per ogni esame eseguito a un paziente positivo, si debba prevedere una sanificazione della diagnostica che comporta un fermo di più di un’ora: un rallentamento quindi importante dell’attività di un pronto soccorso o di un ospedale, dove può essere presente una sola TC a disposizione, ricordando come non ci si ammali e muoia solo di COVID-19.
Inoltre, nel più recente articolo pubblicato sulla più prestigiosa rivista scientifica di Radiologia da uno dei gruppi di medici cinesi tra più attivi nella lotta contro il nuovo coronavirus (1), emerge che se è vero che la TC si dimostra molto sensibile nel riconoscere una patologia polmonare, la specificità, cioè la capacità di escludere la polmonite da coronavirus risulta molto bassa, comunque non accettabile perché la TC possa considerarsi un esame diagnostico per Coronavirus Sars-Cov-2.
PERCHÉ NON BISOGNA AFFIDARSI SOLO ALLA TC
La diagnosi di questa malattia rimane quindi sopratutto clinica e di laboratorio, come segnala anche la Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM). Questo perché il quadro TC può essere compatibile con altre infezioni virali o complicato da sovrapposizione batteriche, quindi un ricovero di un paziente in reparto COVID sulla scorta unicamente di un quadro TC suggestivo, non può essere giustificato.
Secondo l’analisi dello studio pubblicato dai radiologi cinesi, se ci basassimo solo sui segni evidenziati dalla TC, verrebbero ricoverati il 35% dei pazienti non-COVID in reparti COVID.
Rimane ovviamente l’importanza della TC nella valutazione dell’estensione delle polmoniti, nella valutazione dell’evoluzione e spesso fortunatamente per testimoniare la completa guarigione.
In questo senso anche le esperienze italiane, in particolare dei radiologi Lombardi, così strenuamente impegnati nella diagnosi di COVID-19, che vede invece come irrinunciabile il supporto durante il ricovero della radiografia standard del torace a supporto della diagnosi clinica quale strumento di imaging fondamentale.
(1) Ai T, Yang Z, Hou H, et al. Correlation of Chest CT and RT-PCR Testing in Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) in China: A Report of 1014 Cases - published online ahead of print, 2020 Feb 26. Radiology.