AuxoPrevenzione
La prevenzione è fondamentale per preservare la salute a ogni età. Auxologico ha un'offerta completa per tutti, dai primi mesi di vita alla terza età. Perché non è mai troppo presto, né troppo tardi, per fare prevenzione.
Per aiutarti a prenderti cura della tua salute, Auxologico ha creato un calendario della prevenzione sulla base delle più aggiornate linee guida scientifiche internazionali. A seconda del tuo sesso ed età, scopri quali sono le visite e gli esami raccomandati. Rivolgiti al tuo medico curante per adattare questo piano ai tuoi (eventuali) fattori di rischio personali o familiari. Tutte le attività di prevenzione sono disponibili in Auxologico.
AMPIA OFFERTA
SPECIALISTICA
Dedicata alla prevenzione in tutte le fasi della vita
PERCORSI
SALUTE
I più aggiornati ed efficaci, grazie all'attività di ricerca e all'investimento costante nelle ultime tecnologie
APPROCCIO
MULTIDISCIPLINARE
Un approccio di tipo multidisciplinare, a garanzia di una presa in carico completa
ELEVATA QUALITÀ
DIAGNOSTICA
Impiego delle più moderne apparecchiature di Diagnostica per Immagini e alle accurate analisi di laboratorio prodotte da Auxologico
Offerta dedicata
BAMBINI 0-14 ANNI
- 2 mesi: Ecografia delle anche
- 0+: Vaccini
- 0-14 anni: Bilanci di salute pediatrici annuali
- 2 anni: Prima visita oculistica
- 5-6 anni: Primo controllo odontoiatrico
- 6 anni: Visita oculistica di controllo in età scolare
- 9-12 anni: Vaccino HPV contro il papilloma virus
RAGAZZI FINO AI 24 ANNI
- Controllo odontoiatrico e igiene orale annuale
- Visita urologica per la prevenzione di malattie veneree e dei tumori del testicolo e la valutazione di eventuale varicocele
- Visita ginecologica per la prevenzione di malattie veneree e dei tumori di apparato genitale e del seno
SI CONSIGLIA:
- Ogni mese: palpazione dei testicoli
- Dai 20 anni: ogni mese dopo la fine del ciclo, autopalpazione del seno
UOMO 25-45 ANNI
- Ogni 3 anni: Esami di laboratorio (emocromo, glicemia o HbA1, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, GPT, esame urine)
- Ogni anno: Controllo odontoiatrico e igiene orale
- Ogni 6 mesi dopo i 40 anni: Controllo della pressione
- Ogni 5 anni: Visita cardiologica + elettrocardiogramma
- Ogni 1-2 anni: Controllo dermatologico dei nevi
- Ogni 2 anni: Visita oculistica
- A 40 anni: PSA e visita urologica
- PER I FUMATORI almeno 1 volta: Spirometria e visita otorinolaringoiatrica (cavo orale e faringe)
UOMO 45-60 ANNI
- Ogni 3 anni: Esami di laboratorio (emocromo, glicemia o HbA1, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, GPT, esame urine)
- Ogni anno: Controllo odontoiatrico e igiene orale
- Ogni 6 mesi dopo i 40 anni: Controllo della pressione
- Ogni 5 anni: Visita cardiologica + elettrocardiogramma
- Ogni 1-2 anni: Controllo dermatologico dei nevi
- Ogni 2 anni: Visita oculistica
- A 40 anni: PSA e visita urologica
- PER I FUMATORI almeno 1 volta: Spirometria e visita otorinolaringoiatrica (cavo orale e faringe)
- Ogni 2 anni dai 50 anni: Ricerca di sangue occulto nelle feci
- Dai 50 anni: Colonscopia
- A 50 anni: PSA e visita urologica
UOMO 60 ANNI E OLTRE
- Ogni 3 anni: Esami di laboratorio (emocromo, glicemia o HbA1, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, GPT, esame urine)
- Ogni anno: Controllo odontoiatrico e igiene orale
- Ogni 6 mesi dopo i 40 anni: Controllo della pressione
- Ogni 5 anni: Visita cardiologica + elettrocardiogramma
- Ogni 1-2 anni: Controllo dermatologico dei nevi
- Ogni 2 anni: Visita oculistica
- A 40 anni: PSA e visita urologica
- PER I FUMATORI almeno 1 volta: Spirometria e visita otorinolaringoiatrica (cavo orale e faringe)
- Ogni 2 anni dai 50 anni: Ricerca di sangue occulto nelle feci
- Dopo i 55 anni almeno una volta: Colonscopia
- A 50 anni: PSA e visita urologica
- Esame di laboratorario clearance della creatinina per la funzionalità dei reni.
DONNA 25-45 ANNI
- Ogni 3 anni: Esami di laboratorio (emocromo, glicemia o HbA1, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, GPT, esame urine)
- Ogni anno: Controllo odontoiatrico e igiene orale
- Ogni 6 mesi dopo i 40 anni: Controllo della pressione
- Ogni 5 anni: Visita cardiologica + elettrocardiogramma
- Ogni 1-2 anni: Controllo dermatologico dei nevi
- Ogni 2 anni: Visita oculistica
- Ogni 2-3 anni: Visita ginecologica e pap test
- Ogni anno dai 30 anni: Ecografia mammaria
- Ogni 2 anni dai 40 anni: Mammografia bilaterale
- PER LE FUMATRICI almeno 1 volta: Spirometria e visita otorinolaringoiatrica (cavo orale e faringe)
DONNA 45-60 ANNI
- Ogni 3 anni: Esami di laboratorio (emocromo, glicemia o HbA1, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, GPT, esame urine)
- Ogni anno: Controllo odontoiatrico e igiene orale
- Ogni 6 mesi dopo i 40 anni: Controllo della pressione
- Ogni 5 anni: Visita cardiologica + elettrocardiogramma
- Ogni 1-2 anni: Controllo dermatologico dei nevi
- Ogni 2 anni: Visita oculistica
- Ogni 2-3 anni: Visita ginecologica e pap test
- Ogni anno dai 30 anni: Ecografia mammaria
- Ogni 2 anni dai 40 anni: Mammografia bilaterale
- PER LE FUMATRICI almeno 1 volta: Spirometriae visita otorinolaringoiatrica (cavo orale e faringe)
- Ogni 2 anni dai 50 anni: Ricerca di sangue occulto nelle feci
- Dai 50 anni : Colonscopia
- Dalla menopausa: MOC
DONNA 60 ANNI E OLTRE
- Ogni 3 anni: Esami di laboratorio (emocromo, glicemia o HbA1, colesterolo totale, HDL, trigliceridi, GPT, esame urine)
- Ogni anno: Controllo odontoiatrico e igiene orale
- Ogni 6 mesi dopo i 40 anni: Controllo della pressione
- Ogni 5 anni: Visita cardiologica + elettrocardiogramma
- Ogni 1-2 anni: Controllo dermatologico dei nevi
- Ogni 2 anni: Visita oculistica
- Ogni 2-3 anni: Visita ginecologica e pap test
- Ogni anno dai 30 anni: Ecografia mammaria
- Ogni 2 anni dai 40 anni: Mammografia bilaterale
- PER LE FUMATRICI almeno 1 volta: Spirometriae visita otorinolaringoiatrica (cavo orale e faringe)
- Ogni 2 anni dai 50 anni: Ricerca di sangue occulto nelle feci
- Dopo i 55 anni almeno una volta: Rettosigmoidoscopia
- Dalla menopausa: MOC
- Ogni 5 anni dopo i 64 anni: HPV Test
- Esame di laboratorario clearance della creatinina per la funzionalità dei reni
Approfondimenti Prevenzione
Rimozione Nei
Rimozione Nei
Cos'è la rimozione dei nei?
In una procedura di rimozione dei nei, il dermatologo o il chirurgo asporta un neo per rimuoverlo dalla pelle. In genere è una procedura rapida e ambulatoriale che consente al medico di esaminare il neo per escludere il tumore della pelle. Alcune persone si fanno rimuovere i nei anche per motivi estetici.
Cos'è un neo?
I nei spesso compaiono durante l'infanzia o l'adolescenza e variano di colore dal tono naturale della pelle al rosa, marrone o nero. Le persone con capelli o pelle più scuri tendono ad avere nei più scuri rispetto alle persone con capelli o pelle più chiari. I nei possono essere piatti o sollevati dalla superficie della pelle.
È normale avere circa 10-40 nei quando si diventa adulti. Alcuni nei crescono lentamente e possono schiarirsi o scomparire nel tempo. La maggior parte dei nei è innocua, ma dovresti consultare il tuo Dermatologo se hai dubbi sull'aspetto di un neo, o se cambia colore o forma, diventa pruriginoso o sanguina.
A volte, i nei sono un tumore della pelle o una condizione precancerosa. Se il tuo neo è pruriginoso, sanguina, non è rotondo o ovale, o noti dei cambiamenti nel suo aspetto, contatta il tuo dermatologo.
Perché rimuovere un neo?
La rimozione dei nei tratta i nei atipici in qualsiasi punto del viso, collo, braccia, gambe o busto. Il tuo medico potrebbe consigliare la rimozione di un neo atipico in modo da poter eseguire un test (biopsia) per vedere se la crescita è cancerosa (maligna) o precancerosa. E se il tuo dermatologo è in grado di rimuovere il neo e ottiene buoni margini (l'area attorno al neo), la rimozione del neo potrebbe fungere da trattamento curativo per il cancro della pelle che non si è diffuso. Il tuo medico potrebbe anche rimuovere un neo se non sei soddisfatto della sua posizione o del suo aspetto.
Quando consultare il medico per un neo?
La maggior parte dei nei non richiede trattamento. Ma potresti voler rimuovere un neo se non sei soddisfatto del suo aspetto o della sua sensazione. Parla con il tuo dermatologo se sei preoccupato per un neo. In genere, i nei vengono rimossi se il tuo medico sospetta che possano essere cancerosi o per motivi estetici.
La Chirurgia Ambulatoriale in Auxologico
Quando un neo è sospetto?
Un neo viene ritenuto "sospetto" quando presenta una delle seguenti caratteristiche:
- cambiamento di colore;
- comparsa di dolore o prurito;
- margini irregolari;
- secrezioni, ulcerazione del neo e il suo sanguinamento.
Rimozione di nei atipici
I nei tipici sono rotondi, piatti o leggermente rialzati, uniformi nel colore e mantengono più o meno la stessa forma e dimensione nel tempo. Ma se il tuo neo sembra atipico (displastico), il tuo medico potrebbe suggerire di rimuoverlo in modo da poter eseguire dei test per determinare se è canceroso (maligno) o meno (benigno).
La Visita di Chirurgia Ambulatoriale
Rimozione estetica dei nei
Che tu sia nato con un neo o che si sia sviluppato nel tempo, potresti non apprezzarne l'aspetto o la sensazione. Se hai un neo che ti dà fastidio, discuti le tue preoccupazioni con il tuo medico. Non tentare di rimuovere i nei a casa. Far rimuovere un neo da un medico professionista è più sicuro e sarai più soddisfatto di come ti prenderai cura di lui dopo la guarigione.
La Visita di Chirurgia Generale
Rimozione nei: la preparazione
Prima di una procedura di rimozione dei nei, il tuo dermatologo esamina la tua pelle. Potrebbe scattare delle foto dei tuoi nei per confrontarle in un secondo momento. Potrebbe anche usare uno strumento chiamato dermoscopio per osservare più da vicino il neo e determinare il modo migliore per rimuoverlo. Il tuo medico contrassegnerà le aree sulla tua pelle da rimuovere.
Come si rimuove un neo?
La rimozione avviene in un campo sterile. Riceverai un farmaco anestetico. Questo potrebbe essere applicato sulla tua pelle (per via topica) o potresti ricevere un'iniezione nel sito chirurgico. A volte, riceverai entrambi. Esistono due metodi principali per la rimozione dei nei: escissione chirurgica ed escissione con rasatura. Come per tutte le procedure chirurgiche, ci sono rischi e benefici per entrambi i tipi di procedure di rimozione dei nei. Parla con il tuo dermatologo per sapere quale metodo è giusto per te.
Escissione chirurgica
L'escissione è una tecnica molto comune per la rimozione dei nei. Dopo aver pulito e anestetizzato la zona, il chirurgo usa un bisturi per separare il neo dal resto della pelle. A seconda del tipo di neo, prenderà un margine di pelle sana per assicurarsi che tutte le cellule atipiche vengano rimosse. Quindi, usando una pinza per afferrare il segmento, solleverà il neo. Il sanguinamento è normale e il chirurgo potrebbe applicare pressione sulla zona o bruciarla (cauterizzarla) per fermare l'emorragia prima di ricucire la zona.
Escissione con rasatura
Un'altra tecnica comune per la rimozione del neo è l'escissione con rasatura. Il tuo medico potrebbe essere in grado di rimuovere un neo radendolo anziché tagliandolo. L'escissione con rasatura può fornire un campione di tessuto per l'analisi e le persone sono generalmente soddisfatte dei risultati dopo la guarigione. Tuttavia, l'escissione con rasatura non è utile per esaminare i margini profondi del tumore e non può essere utilizzata per distinguere tra diversi tipi di cancro della pelle. Per la rimozione del neo con escissione con rasatura, il tuo medico utilizza un rasoio a lama singola o doppia per radere con cura la crescita fino al livello della pelle circostante. Possono bruciare leggermente (cauterizzare) l'area attorno al neo rimosso per migliorare l'aspetto di eventuali cicatrici dopo la guarigione. I nei rimossi tramite incisione a rasoio hanno una probabilità leggermente maggiore di ripresentarsi rispetto ai nei rimossi tramite escissione chirurgica.
Rimozione chirurgica dei nei: i vantaggi
Il vantaggio principale di una procedura di rimozione dei nei è che il tuo medico può eseguire dei test (esame istologico) per determinare se il neo è un tumore benigno o maligno della pelle. Se hai bisogno di un trattamento per il tumore maligno della pelle oltre alla rimozione dei nei, sarai in grado di iniziarlo subito, il che potrebbe ridurre le possibilità che il tumore si diffonda (metastatizzi) ad altre parti del corpo.
Inoltre, molte persone che si sottopongono a procedure di rimozione dei nei sono soddisfatte del loro aspetto dopo la guarigione.
Rimozione nei: rischi e complicazioni
Si tratta di una procedura a basso rischio. Ma come tutte le procedure, ci sono alcuni rischi. I rischi delle procedure di rimozione dei nei includono:
- Sanguinamento;
- Cicatrici esuberanti (che potrebbero essere visibili o meno);
- Infezione;
- Danni ai nervi;
- Il neo potrebbe ripresentarsi (recidiva).
Rimozione nei: tempi di recupero
Il tempo di guarigione dipende dalla tua salute generale e dalle dimensioni del neo rimosso. Probabilmente ci vorranno due o tre settimane per guarire dalla rimozione del neo. Durante questo periodo, sarai in grado di svolgere le tue attività quotidiane, ma potresti provare un po' di dolore. Per favorire la guarigione e prevenire le infezioni, dovresti seguire le istruzioni del tuo medico sulla cura delle ferite.
Cosa fare dopo l'asportazione di un neo
Dopo la rimozione del neo, avrai una ferita che dovresti mantenere pulita, umida e coperta. Assicurati di cambiare la medicazione ogni giorno o come indicato dal tuo medico. Dopo la guarigione, assicurati di applicare la protezione solare sulla zona quando è esposta.
Abitualmente è consigliato medicare a giorni alterni fino alla 10 giornata postoperatoria. Si può riprendere attività abituale il giorno dopo il piccolo intervento. Si può fare la doccia apponendo cerotto dedicato impermeabile. Si puo riprendere attività sportiva dopo 5-7 giorni. Per la corretta guarigione della ferita, apporre i primi 3-5 mesi dall’intervento crema con acido ialuronico 2 volte al giorno, e contestualmente massaggiare la ferita. Se si desidera prendere il sole, apporre crema protettiva solare “50” per i primi 5-6 mesi. Se utilizzati, i punti di sutura riassorbibili cadono spontaneamente dopo 15 giorni dall’intervento. I punti di sutura non riassorbibile vanno rimossi dopo 10-15 giorni, previo appuntamento di controllo
Quando posso tornare al lavoro o a scuola?
La maggior parte degli interventi di rimozione dei nei sono procedure rapide e ambulatoriali. Dovresti essere in grado di guidare fino a casa dall'appuntamento e tornare al lavoro/a scuola immediatamente.
Quando contattare il dermatologo?
Dopo aver eseguito una procedura di rimozione del neo, osserva attentamente la zona per cercare cambiamenti che potrebbero indicare che hai problemi di guarigione. Chiama il tuo dermatologo se:
- Hai un sanguinamento che non si ferma;
- Noti segni di infezione, come rossore o pus;
- Non sei soddisfatto dell'aspetto dopo la guarigione;
- Il neo ricresce.
Rimuovere un neo fa male?
Il tuo medico userà farmaci anestetici per prevenire il dolore durante la rimozione del neo. Alcune procedure di rimozione del neo richiedono solo un anestetico topico (sulla pelle), ma il tuo medico potrebbe anche iniettare farmaci come la lidocaina per ridurre il disagio. Potresti avvertire un pizzicore o un bruciore nella zona per alcuni giorni dopo la rimozione del neo.
Posso rimuovere un neo da solo?
Non provare a rimuovere i nei da solo. Anche se puoi acquistare prodotti commercializzati come penne o laser per la rimozione dei nei, o potresti essere tentato di provare a radere o tagliare il neo da solo, non dovresti farlo per alcune importanti ragioni.
- Potrebbe essere cancerogeno;
- Potresti non rimuovere l'intero neo;
- I laser domestici possono far sembrare le cellule della pelle cancerose anche se non lo sono;
- Si rischia un'infezione;
- Potresti sviluppare una cicatrice significativa.
I dermatologi ed i chirurghi sono appositamente formati per eseguire interventi chirurgici sulla pelle come la rimozione dei nei. Lo faranno in modo sicuro, eseguiranno test diagnostici e sarai più felice del tuo aspetto dopo la guarigione rispetto a se avessi tentato di rimuoverlo da solo.
Rimuovere un neo in modo permanente
La maggior parte dei nei rimossi dai dermatologi viene rimossa in modo permanente. Ma alcuni nei ritornano (si ripresentano). Se hai rimosso un neo e questo ricompare dopo la guarigione, contatta il tuo medico.
Rimuovere un neo con laser?
Sebbene alcuni medici abbiano utilizzato laser, corrente elettrica (cauterizzazione) o azoto liquido (crioterapia) per rimuovere i nei in passato, queste tecniche non sono solitamente consigliate. L'utilizzo di questi metodi implica che non vi sia alcun campione del neo da studiare per identificare di che tipo di neo si tratti. Inoltre, è più probabile che i nei ritornino (recidivino) dopo questi trattamenti. A volte, i nei benigni che ricompariranno dopo la rimozione non chirurgica possono presentare caratteristiche del tumore della pelle.
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La corretta prevenzione e cura dell'occhio
La corretta prevenzione e cura dell'occhio
Quando fare la prima visita oculistica?
Tutti i bambini dovrebbero effettuare la prima visita oculistica insieme all'esame ortottico intorno ai 4 anni di età e ripetere la visita una volta all’anno, o in base alle indicazioni dell’oculista curante. Questo permette di valutare lo stato funzionale dell'occhio e di scoprire eventuali difetti refrattivi come miopia, ipermetropia, astigmatismo e ambliopia (occhio pigro) in modo da poterli correggere con occhiali, lenti a contatto o eventuale occlusione.
Anche in età adulta è importante fare visite oculistiche, soprattutto a partire dai 40 anni, età in cui i rischi di patologie gravi aumentano e si inizia ad avere piccoli problemi nella visione da vicino (presbiopia) che si possono correggere con occhiali.
A cosa serve?
È importante fare la visita oculista per poter valutare cornea, cristallino, pressione intraoculare, retina e nervo ottico.
Il cristallino tende con il tempo a perdere la sua trasparenza, sviluppando quella che è definita cataratta. La quale, nel momento in cui limita la qualità di vita del paziente, richiede un intervento chirurgico.
La pressione dell’occhio ha normalmente un valore che può oscillare tra i 10 e 22 millimetri di mercurio. L’aumento della pressione intraoculare associato ad un danno del nervo ottico viene definito glaucoma. Il glaucoma è una malattia subdola perché asintomatica, che però, se non diagnosticata e trattata, determina una riduzione del campo visivo (spazio percepito intorno all'occhio).
La visita oculistica permette inoltre di valutare lo stato delle arterie, delle vene e della retina.
I vasi dell’occhio sono tra i più piccoli del nostro organismo. Quando il paziente presenta patologie come ipertensione e diabete le prime alterazioni si possono rilevare proprio a livello della microcircolazione retinica. E’ quindi importante esaminare il fondo dell’occhio al fine di fornire all’internista o cardiologo indicazioni per ulteriori accertamenti.
Studiando il fondo dell’occhio si effettua anche la valutazione della macula (piccola area retinica che permette la visione distinta). La maculopatia è una delle cause più frequenti di compromissione della vista dopo i 70 anni. Per diagnosticarla e trattarla è importante valutare la macula ed eventualmente eseguire esami diagnostici come OCT (Optical Coherence Tomography), Angio-OCT, fluorangiografia e angiografia con verde di indocianina.
Il glaucoma
Il glaucoma è una patologia subdola e misconosciuta al paziente.
È una malattia del nervo ottico che comporta una perdita caratteristica delle fibre e una riduzione del campo visivo.
È fondamentale, qualora ci sia familiarità o un dubbio sull’aumento della pressione dell'occhio, fare degli accertamenti specifici quali:
- pachimetria corneale; valuta lo spessore della cornea (che rimane costante per tutta la vita);
- curva tonometrica; misurazione della pressione dell’occhio durante l’arco della giornata (deve essere eseguita alle ore 7.30, alle 12, alle 16 e alle 19). La pressione dell’occhio varia durate la giornata e una sola misurazione estemporanea non permette una valutazione corretta. Questo esame può essere essere eseguito 2 o 3 volte all’anno ed è strettamente legato alla patologia, alla terapia e allo specialista che lo eseguirà;
- campo visivo; si effettua con strumenti computerizzati, che presentano stimoli luminosi standardizzati. Il paziente fissa una mira centrale ed è chiamato a premere un pulsante ogni volta che vede uno stimolo luminoso, anche se di tenue intensità, nello spazio davanti a sé;
- hrt; esame che studia le fibre che costituiscono il nervo ottico.
Questi esami sono non invasivi, non dolorosi e permettono di limitare i danni indotti dal glaucoma.
La retinopatia diabetica
La retinopatia diabetica è una complicanza oculare del diabete.
È dovuta ad un danno ai vasi sanguigni retinici. Può svilupparsi in tutti coloro che soffrono di diabete di tipo 1 e di tipo 2. Il rischio che si sviluppi retinopatia diabetica è associato all’età d’insorgenza del diabete e al controllo della glicemia.
L’esame con cui si è sempre studiata la retinopatia diabetica è la fluorangiografia. Questa viene eseguita iniettando fluoresceina per via endovenosa; questo colorante si distribuisce in modo omogeneo nelle vene e nelle arterie e permette di cogliere le alterazioni che il diabete produce.
Oggi la fluorangiografia è sempre più sostituita da oct e angio oct, esami, non invasivi, che permettono di studiare la microcircolazione e fornire al diabetologo indicazioni precise sulla necessità di cambiare la terapia medica, dietetica o insulinica.
La cataratta
La cataratta è una patologia molto comune che fa parte del normale processo d’invecchiamento.
La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino e, in base alla tipologia, può determinare difficoltà nella visione notturna, visione annebbiata o sfuocata, fotosensibilità, abbagliamento, percezione di aloni attorno alle luci e visione doppia.
L'intervento chirurgico
L’intervento di cataratta è tra gli interventi più eseguiti al mondo. È una procedura che è consigliato effettuare non appena la trasparenza del cristallino interferisce con la qualità di vita poichè il paziente che ha una visione non ottimale tende a chiudersi in sè stesso e a limitare le sue abituali attività.
Viene effettuato generalmente senza ricovero con solo alcune gocce di collirio come anestesia locale. Il paziente, pur rimanendo sveglio durante l’intervento non avverte alcun dolore.
La tecnica utilizzata è la facoemulsificazione che può oggi garantire un immediato recupero visivo ed una notevole riduzione delle complicanze. L’intervento dura generalmente circa 15 – 30 minuti a seconda della procedura utilizzata e dopo poche ore il paziente può fare ritorno a casa.
Vai a Centro Chirurgia Cataratta
Oculistica in Auxologico
L'attività clinica di Oculistica e Chirurgia Oculistica di Auxologico copre in modo completo tutte le esigenze legate alla salute e al buon funzionamento dell’occhio.
Presso tutte le sedi di Auxologico possono essere effettuate le visite oculistiche e gli esami diagnostici oftalmologici, che vengono eseguiti con strumentazioni moderne e ad alta precisione.
Numerosi sono i centri specialistici per la cura di patologie specifiche: dal Centro Glaucoma al Centro Oftalmologia Pediatrica, dalla Neuroftalmologia e l'Elettrofiologia Oculare all’ipovisione.
Presso la sede dell'Ospedale Capitanio si svolge l’attività chirurgica, che riguarda tutte le patologie dell'occhio (cataratta, retina, glaucoma, cornea).
Salute del cuore: la guida di Auxologico
Salute del cuore: la guida di Auxologico
Il cuore: il muscolo più importante
Nella vita, in media, il nostro cuore batte tre miliardi di volte.
È quanto risulta da una ricerca dell’Università di Oxford, che rivela inoltre quando avviene il primo di questa lunghissima serie di battiti: all’incirca 16 giorni dopo il concepimento.
Riesci a immaginare di poter fare uno sforzo ininterrottamente per così tanto tempo - letteralmente per tutta la vita? Per nostra fortuna il cuore è un muscolo involontario, svolge cioè la sua attività di contrazione e rilassamento spontaneamente, in maniera del tutto indipendente dalla nostra volontà.
Questo non significa però che possiamo trascurarlo: come ogni muscolo, anche il cuore ha bisogno che ce ne prendiamo cura perché sia sempre efficiente e in perfetta forma. Anzi, trattandosi del muscolo più importante del corpo - quello senza il quale non è possibile sopravvivere - merita attenzioni particolari.
Abbiamo pensato di realizzare una guida completa che possa aiutarti a prenderti cura della salute del cuore.
Il cuore è l’organo principale dell’apparato circolatorio: il suo compito è quello di dilatarsi e contrarsi ininterrottamente per pompare il sangue lungo i vasi e fare in modo che giunga in tutte le parti del corpo. Il flusso di sangue verso il cuore avviene attraverso il sistema venoso, quello dal cuore verso il resto del corpo attraverso il sistema arterioso.
Quando misuriamo la pressione, stiamo valutando la forza esercitata dal cuore per sospingere il sangue nei vasi. La pressione dà importanti informazioni sullo stato di salute dell’organismo.
La pressione arteriosa: un campanello d'allarme
La pressione viene detta arteriosa se riguarda la circolazione del sangue nelle arterie, venosa se nelle vene. Quando il medico “misura la pressione”, ciò che sta misurando è la pressione arteriosa del circolo sistemico: i valori ricavati possono dirci molte cose sulla salute del cuore e, più in generale, dell’organismo.
La pressione non è un valore costante, ma cambia fisiologicamente tra un battito cardiaco e l’altro e in corrispondenza di momenti particolari (come il risveglio), attività (ad esempio uno sforzo) o condizioni esterne (per esempio la temperatura o l’altitudine).
Ci sono però dei valori di riferimento all’interno dei quali si può ritenere che una persona abbia una pressione nella norma, o elevata. In quest’ultimo caso, il sistema cardiovascolare può essere sottoposto a uno sforzo eccessivo, e gli organi, sul lungo periodo, possono essere danneggiati.
Oggi esistono numerose apparecchiature elettroniche, ad alta precisione, che consentono di misurare la pressione con accuratezza, a casa propria. Ma come si leggono i valori che risultano dalla misurazione?
La pressione arteriosa si misura in millimetri di mercurio (mmHg). I valori normali di questo parametro, quando misurato a casa, sono:
- < 135 mmHg per la pressione arteriosa sistolica, detta comunemente massima, che corrisponde alla massima pressione esercitata dal sangue nelle arterie a ogni contrazione (sistole) del cuore.
- < 85 mmHg per la pressione arteriosa diastolica, detta minima, che corrisponde alla minima pressione esercitata dal sangue nelle arterie e si verifica durante la fase di riposo del cuore (diastole).
Da questi valori è possibile ricavare numerose informazioni importanti per stimare l’età biologica e lo stato di salute di cuore e arterie.
Se i valori di pressione arteriosa massima e minima misurati in ambulatorio sono superiori rispettivamente a 140 e 90 mmHg si parla di ipertensione - la cosiddetta pressione alta.
L’ipertensione è il principale fattore di rischio per patologie cardiovascolari, neurologiche e renali importanti. Nei soggetti ipertesi c’è infatti un maggiore rischio di essere affetti da:
- ictus cerebrale;
- infarto miocardico;
- scompenso cardiaco;
- insufficienza renale;
- perdita di memoria e demenza (con l’avanzare dell’età).
È una condizione molto diffusa tra gli adulti, ma si sta diffondendo sempre di più anche nelle fasce di popolazione più giovani, inclusi i bambini, soprattutto a causa del peso eccessivo: l'ipertensione è infatti una condizione frequente nei bambini in sovrappeso e obesi.
Quando il cuore è affaticato
Il cuore non è un muscolo instancabile: condizioni sfavorevoli come ipertensione, cardiopatie, difetti del cuore presenti alla nascita e abitudini nocive quali l’alcol e il fumo, a lungo andare possono affaticarlo con conseguenze importanti per tutto l’organismo.
Quando il cuore non riesce a soddisfare le esigenze dell’organismo si parla di insufficienza cardiaca - una condizione che riguarda circa 14 milioni di persone in Europa, che riduce notevolmente la qualità della vita di chi ne soffre.
Per questo motivo è importante avere cura del proprio cuore e tenerlo “in forma” proprio come un qualsiasi altro muscolo
Prendersi cura del cuore
Stabilito che è di fondamentale importanza mantenere il proprio cuore in buono stato di salute, vediamo alcuni accorgimenti che possono essere presi, giorno dopo giorno.
È proprio vero che siamo quello che mangiamo, e la qualità e quantità degli alimenti incide moltissimo sullo stato di salute dell’organismo in generale e del cuore in particolare.
Ecco alcuni accorgimenti che possono essere presi ogni giorno.
L'alimentazione
Il sale non è un alimento cattivo, anzi: quello iodato in particolare è un valido alleato della tiroide (soprattutto in gravidanza e allattamento). Ma assunto in quantità eccessiva può essere pericoloso in quanto contiene sodio, sostanza pericolosa per la salute del nostro cuore perché influisce negativamente sulla pressione arteriosa. Secondo gli specialisti, il consumo giornaliero di sale di un adulto non dovrebbe superare i 5 grammi.
Frutta e verdura sono povere di grassi nocivi e ricche di sostanze importanti per il benessere dell’organismo, come vitamine e antiossidanti. Gli esperti consigliano di mangiare 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno.
Non tutti i grassi sono nemici del cuore, di alcuni abbiamo invece bisogno per mantenerlo in buono stato di salute.
Ma non tutti i grassi sono uguali:
- i grassi insaturi si trovano generalmente allo stato liquido, sono contenuti nella maggior parte dei casi nei vegetali e nel pesce: sono utili perché contrastano l’invecchiamento cellulare;
- i grassi saturi, di origine animale - burro, strutto, parti grasse della carne - si trovano allo stato solido e vanno assunti con moderazione;
- grassi idrogenati invece sono grassi solidificati attraverso un processo chimico (es. la margarina) e sono contenuti in molti prodotti alimentari industriali: non andrebbero assunti perché favoriscono l’insorgere di malattie cardiovascolari
L’acqua è vita ed è fondamentale per tutte le funzioni del nostro organismo: un corretto apporto di liquidi aiuta a mantenere il sangue fluido e rende più facile il compito del cuore. (Se vuoi scoprire come mantenere una corretta idratazione, clicca qui per consigli della nostra esperta).
Occorre invece limitare l’uso di alcol, accontentandosi di un bicchiere al giorno.
L'attività fisica
Lo abbiamo già detto: il cuore è un muscolo che va tenuto allenato. L’attività fisica, anche moderata, è un ottimo modo per farlo. Si consiglia di praticare esercizio fisico ogni giorno per almeno 30 minuti. Va bene anche una semplice camminata a passo svelto: il “walking” ha molti benefici per il cuore.
L'attività fisica svolge un effetto benefico su fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, il sovrappeso e l'obesità.
Anche il peso corporeo gioca un ruolo fondamentale quando si tratta della salute del cuore: ogni 5 kg di peso in eccesso persi infatti, si riduce la pressione arteriosa sistolica da 2 a 10 mmHg.
Il fumo fa male, punto. Oltre ad avere effetti molto gravi sui polmoni, incide negativamente sulla pressione sanguigna e sul cuore, aumentando il rischio di ictus e di infarto.
Il sonno
Un sonno sano, fa bene anche al cuore. Nuovi studi portati avanti anche dai ricercatori di Auxologico hanno dimostrato la relazione tra apnea ostruttiva del sonno (OSA) e malattie cardiovascolari, in particolare con l’ipertensione arteriosa resistente.
Come spiega il Prof. Gianfranco Parati, direttore della U.O. di Cardiologia di Auxologico, durante il sonno la pressione si abbassa e se ne può beneficiare anche dopo un pisolino pomeridiano (scopri i benefici del riposo pomeridiano in questo articolo).
Per studiare meglio i rapporti tra sonno e cuore e per una presa in carico completa dei disturbi del sonno, in Auxologico è presente un Centro di Medicina del sonno unico in Italia, che essendo inserito all'interno della U.O. di Cardiologia ha la possibilità di studiare anche gli effetti cardiovascolari dei diversi disturbi del sonno.
Lo stress
Lo stress fa in modo che il livello di cortisolo, un ormone che ha funzioni molto importanti nel nostro organismo, resti alto anche alla fine della giornata. In caso di stress cronico, chi ha i livelli di cortisolo alti alla sera corra maggiori rischi di sviluppare forme di arteriosclerosi legate all’ipertensione, che aumentano a loro volta il rischio cardiovascolare.(Per saperne di più, leggi anche: cortisolo - l'ormone dello stress).
La tua storia personale e familiare (anamnesi) è importante per conoscere il tuo cuore. La presenza di eventuali condizioni ereditarie, come le aritmie genetiche che possono infatti causare morte improvvisa, vanno conosciute e tenute sotto controllo ed è quindi fondamentale lavorare sul corretto inquadramento diagnostico e sull'impostazione di strategie terapeutiche per allontanare il rischio.
Come sta il tuo cuore?
La base del percorso diagnostico della salute del cuore è la visita specialistica cardiologica. Per valutare la condizione del cuore oggi gli specialisti possono avvalersi di moltissimi esami, alcuni semplici, altri anche molto complessi, in grado di studiare nel dettaglio l'anatomia e la funzionalità del muscolo cardiaco.
In presenza dei sintomi che interessano il torace tra cui dolore, affanno e palpitazioni, ma anche debolezza e sincopi, che possono indicare la presenza di patologie cardiovascolari, il medico di famiglia può prescrivere una visita cardiologica.
La visita cardiologica è una visita specialistica in cui il medico cardiologo valuta la salute del cuore: serve a capire qual è l'origine dei sintomi indicati sopra. La visita cardiologica è indicata ovviamente anche nell’ambito del follow-up di patologie cardiache.
Come prima cosa, il cardiologo parla col paziente per ricostruirne l’anamnesi, cioè la raccolta dettagliata delle notizie che lo riguardano; poi ausculta il cuore e misura la pressione arteriosa.
Se lo ritiene necessario, il medico può sottoporre il paziente a elettrocardiogramma (ECG), uno degli esami diagnostici di base: l’elettrocardiogramma serve per misurare la frequenza cardiaca, alla ricerca di eventuali aritmie, di un aumento di dimensione delle camere cardiache, di squilibri elettrolitici, di turbe della conduzione.
Oltre a questo esame, che può essere svolto direttamente in ambulatorio, il cardiologo può prescrivere ulteriori esami diagnostici, come ad esempio:
- elettrocardiogramma (ECG);
- elettrocardiogramma dinamico (Holter);
- monitoraggio della pressione arteriosa 24 ore;
- ecocardiogramma (ECO);
- risonanza magnetica cardiaca;
- test da sforzo;
- scintigrafia miocardica;
- TAC coronarica;
- cateterismo cardiaco (angiografia);
- ...
Cardiologia e Riabilitazione cardiologica in Auxologico
L’attività di Cardiologia e di Riabilitazione Cardiologica di Auxologico offre una risposta completa e di elevata qualità per tutti i problemi del cuore:
- gestione delle urgenze cardiovascolari;
- riabilitazione cardiologica dopo eventi acuti (infarto), interventi cardiochirurgici, o in pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico;
- cura e monitoraggio del paziente affetto da condizioni croniche come insufficienza cardiaca, ipertensione, aritmie;
- prevenzione e diagnosi precoce dei fattori di rischio cardiovascolare.
L'esperienza pluridecennale, la direzione universitaria dei reparti, la multidisciplinarietà dell'approccio, e l'utilizzo delle migliori tecnologie per il trattamento e il monitoraggio dei pazienti, si coniugano con l'attività di ricerca scientifica portata avanti dai clinici e ricercatori di Auxologico per garantire l’applicazione delle strategie diagnostiche e terapeutiche più efficaci e per esplorare nuove soluzioni messe a disposizione dal progresso tecnologico.
In Lombardia le strutture comprendono un Pronto Soccorso dedicato, un’Unità di Terapia Intensiva Coronarica dotata di Laboratorio di Emodinamica e di Elettrofisiologia, reparti ospedalieri sia per la fase acuta sia per la riabilitazione cardiologica, centri specialistici per la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie cardiovascolari (Centro Ipertensione, Centro Insufficienza Cardiaca, Centro Aritmie, Centro Aritmie Genetiche, Centro Medicina del Sonno, Centro per le Cardiomiopatie Ipertrofiche su base genetica, Centro per l’Ipertensione Polmonare, Centro Sincopi) e numerosi ambulatori sul territorio.
In Piemonte, l'Unità Operativa di Riabilitazione Cardiologica opera sia nel poliambulatorio di Villa Caramora sia presso l'Ospedale di Piancavallo, dove è specializzata nella riabilitazione delle malattie cardiache complicate da obesità.
L’accesso ai servizi è possibile sia tramite convenzione con il SSN, sia privatamente e dietro copertura assicurativa, nelle sedi ospedaliere e ambulatoriali.
Test genetici per la prevenzione del tumore al seno
Test genetici per la prevenzione del tumore al seno
LE CAUSE DEL TUMORE AL SENO
Lo sviluppo del tumore della mammella dipende da numerosi fattori: ormonali, metabolici, ambientali e genetici. La maggior parte dei tumori al seno viene definita “sporadica”: insorge in donne senza una significativa storia familiare per questa patologia.
Una minoranza di casi, circa il 15%, sono invece definiti “tumori familiari”, poiché in ciascun nucleo familiare esiste più di un componente affetto, per esempio a causa di fattori ambientali cui sono esposti membri di una stessa famiglia o comunità.
Approssimativamente il 5-7% dei tumori mammari è considerato “ereditario”, ovvero riconducibile alla presenza di varianti nel DNA che conferiscono un maggiore rischio di sviluppo del tumore rispetto alla popolazione generale.
QUANDO E PERCHÉ SOTTOPORSI ALLO SCREENING GENETICO?
Il rischio di sviluppare un tumore al seno per le donne portatrici di mutazioni BRCA1 e BRCA2 è attualmente stimato dell’ordine del 60% circa nel corso della vita. Inoltre, mutazioni in questi geni conferiscono anche un rischio di tumore ovarico/tubarico che, per mutazioni del gene BRCA1 è stimato dell’ordine del 40%, e per mutazioni del BRCA2 del 20%.
IL RUOLO DEI GENI BRCA1 E BRCA2
I geni BRCA1 e BRCA2 spiegano circa il 25% dei casi di tumore ereditario della mammella e circa il 10% dei casi di tumore ereditario ovarico.
Sono definiti oncosoppressori, cioè capaci di regolare la proliferazione cellulare e di riparare gli eventuali danni nella replicazione del DNA: una mutazione in uno di questi due geni può determinare la perdita di una di queste funzioni e predisporre quindi all’insorgenza del tumore.
Il tumore al seno in donne portatrici di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 presenta alta probabilità di comparire in età precoce, di interessare entrambe le mammelle (bilateralità), di presentare più focolai all’interno della stessa mammella, e frequentemente si presenta in una forma più aggressiva.
Inoltre, per le donne portatrici di mutazioni di BRCA1 e BRCA2, il rischio di sviluppare in seguito un tumore all’altro seno è superiore al 30% a dieci anni dal primo evento.
Riconoscere le pazienti e le famiglie con sospetta predisposizione genetica allo sviluppo del tumore al seno consente di affrontare nel modo più adeguato le problematiche non solo cliniche, ma anche relative alla qualità di vita degli individui predisposti.
Il ruolo dei geni minori
Studi più recenti presenti in letteratura hanno dimostrato che anche alterazioni di altri geni possono determinare un aumento del rischio di sviluppare tumore al seno, sebbene questo aumento sia inferiore a quello dovuto ai geni BRCA1 e BRCA2. Questi geni (PALP2, CHEK2, TP53 ed ATM) agiscono con meccanismi simili ma sono definiti geni minori. Tuttavia, le linee guida sulla gestione di un tumore al seno ereditario indicano che attualmente il test genetico deve essere completo e analizzare anche questi geni oltre a BRCA1 e BRCA2.
AUXOLOGICO PER LA DIAGNOSI E LA PREVENZIONE DEL TUMORE EREDITARIO AL SENO
Il Centro Counseling Genetico e Prevenzione di Auxologico mette a disposizione delle pazienti e delle famiglie la consulenza del Medico Genetista, l’esperienza e la competenza del Laboratorio di Genetica Molecolare, la consulenza del Radiologo, del Ginecologo e del Senologo per quanto attiene la necessità di definizione del percorso di monitoraggio.
Auxologico propone un iter specifico per il controllo e la prevenzione dei pazienti con familiarità per il tumore al seno:
- consulenza con il Medico Genetista, che effettuerà un’anamnesi familiare e, qualora li ritenesse necessari, prescriverà anche gli esami genetici. Compito del genetista medico è anche quello di informare la persona e i famigliari sulle conseguenze della malattia, sulle strategie di prevenzione e le possibilità di cura;
- test genetico prescritto dal medico, per individuare l’eventuale presenza di marcatori di tutti i geni attualmente correlati con il tumore al seno;
- se lo screening ha esito positivo, percorso di monitoraggio con consulenze per la prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita e supporto diagnostico completo: il protocollo diagnostico successivo al test potrà prevedere l’esecuzione di indagini di Diagnostica per Immagini (Mammografia, ecografia mammaria e/o ginecologica, RM della mammella), visita ginecologica, visita senologica.
La periodicità dei controlli potrà variare in funzione del grado di rischio specifico.
COME ACCEDERE AL CENTRO COUNSELING GENETICO E PREVENZIONE
L’accesso è possibile sia tramite il SSN, sia privatamente o dietro copertura assicurativa, nella sede ambulatoriale di Auxologico Ariosto.
Per avere informazioni più dettagliate e per ottenere un appuntamento è consigliato scrivere a genemol@auxologico.it
Il personale della Segreteria del Laboratorio risponderà entro 48 ore.
Il Check-up in Auxologico
Il Check-up in Auxologico
UN PERCORSO DI PREVENZIONE SU MISURA PER TE
Il Check-Up di Auxologico è un percorso di prevenzione personalizzato, eseguito da specialisti altamente qualificati e con le tecnologie e le procedure più avanzate, che consentono una diagnostica sempre più precoce per la tua salute e il tuo benessere.
In poche ore potrai effettuare un’efficace attività di prevenzione progettata dai medici di Auxologico secondo le più recenti linee guida internazionali, scegliendo tra le varie tipologie di Check-up a seconda delle tue esigenze:
COME SI SVOLGE UN CHECK-UP?
Il Check-up è un controllo medico completo che si svolge in genere nell’arco di una mattinata. In base alla tipologia scelta, comprende un pacchetto di visite specialistiche ed esami diagnostici prestabiliti, che si svolgono in un ambiente protetto con personale dedicato.
Al termine del Check-up il paziente riceve un book con tutti gli esami e i referti della giornata.
LE SEDI DEI CHECK-UP
È possibile eseguire il proprio Check-Up in aree appositamente dedicate per garantire massima privacy, attenzione e puntualità nelle sedi di:
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Servizio Check-Up 02 619112450 (dal lunedì al venerdì 8.00 - 13.00 / 14.00 - 16.00) - checkup@auxologico.it
Glicemia alta: fattore di rischio per ictus, infarto e tumore al seno
Glicemia alta: fattore di rischio per ictus, infarto e tumore al seno
Attenzione all'elevata glicemia a digiuno!
L’elevata glicemia a digiuno è indiscutibilmente un potente promotore della malattia ateromasica, ovvero di quell’insieme di alterazioni della parete delle arterie che conduce alla loro occlusione, con le conseguenze che conosciamo, l’ictus e l’infarto miocardico.
Una elevata glicemia a digiuno costituisce anche un chiaro fattore di rischio anche per lo sviluppo del tumore della mammella e ne condiziona la mortalità.
Se risulta ampiamente documentata l’associazione fra sovrappeso-iperglicemia e tumore della mammella, meno chiaro è il meccanismo secondo cui l’iperglicemia a digiuno, possa agire quale promotore dell’oncogenesi anche in donne normopeso
D’altro canto, le terapie farmacologiche prescritte per il completamento delle cure oncologiche possono avere di per se stesse come potenziale effetto collaterale, un incremento del rischio trombo-embolico (es. tamoxifene).
L’insieme di queste evidenze rende le donne affette da tumore al seno una categoria ad elevato rischio cardio-cerebrovascolare.
Come curare la glicemia alta?
L’elevata glicemia a digiuno è curabile sia modificando lo stile di vita e l’alimentazione che con prodotti di derivazione naturale (Berberina) o farmaci specifici che agiscono efficacemente nel ridurre il rischio metabolico del paziente.
Cura del tumore al seno e prevenzione cardio cerebrovascolare
Spesso le donne che attraversano un percorso di cura per il tumore alla mammella si trovano dunque in una “zona rossa”, dove è importante riconoscere e trattare gli elementi che consentono di prevenire il rischio cardio e cerebrovascolare
Un modo semplice per verificare che cosa sta succedendo alle arterie di una donna con elevata glicemia a digiuno è eseguire l’ecocolordoppler dei tronchi-sovra-aortici.
Con questo esame possiamo verificare se è cominciato il percorso di ispessimento della parete arteriosa (complesso intima-media o IMT) che conduce alla formazione della placca.
Inoltre le carotidi sono spesso lo specchio delle coronarie e quindi, in presenza di un significativo incremento dell’IMT, può essere indicato anche un approfondimento cardiologico.
Riteniamo dunque che in un programma di cura e prevenzione della donna con sindrome metabolica e patologia oncologica della mammella non possa non rientrare l’ECDTSA.
Le cure in Auxologico
In Auxologico, il Centro Malattie del Metabolismo Osseo e Diabete si occupa della cura dell'iperglicemia e riunisce esperti di metabolismo glucidico, il Servizio di Diagnostica per immagini invece offre la possibilità di effettuare tutte le indagini radiologiche per donne affette da tumore alla mammella.
Per la prevenzione cerebro e cardiovascolare in Auxologico il Dipartimento di Cardiologia e la U.O. di Neurologia si occupano di trattare le patologie cardiologiche e neurologiche tra le quali ictus e infarto.