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Psicologo Online e disturbi alimentari: l'alimentazione emotiva

Pubblicato il 13/02/2023 - Aggiornato il 29/11/2023

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Cos'è l'alimentazione emotiva? Come riconoscerla e combatterla? La relazione tra psicologia e disturbi alimentari secondo i professionisti di Auxologico

Dott.ssa Anna Guerrini Usubini

Staff Servizio Psicologia Clinica e Psicoterapia

Che cos’è l’alimentazione emotiva?

Si parla di alimentazione emotiva quando si tende a mangiare in risposta a stati emotivi spiacevoli, come ansia e stress, più che allo stimolo della fame.

Fame e sazietà sono stimoli biologici che ognuno di noi possiede naturalmente e hanno la funzione di regolare l'assunzione di cibo in termini di tempo e quantità. Tuttavia, non sempre mangiamo per fame.

Spesso accade che si mangi spinti dalle emozioni spiacevoli che proviamo e che desideriamo scacciare via il prima possibile. Quando questo accade si parla di alimentazione emotiva o fame emotiva.


Fame emotiva, come riconoscerla

Riconoscerla è il primo passo per prendersene cura. Ma come si riconosce la fame emotiva da quella fisica?

Ecco le principali differenze:

  • la fame emotiva scatta improvvisamente, in modo non sempre regolare e richiede che venga soddisfatta con urgenza. Quella fisica compare in modo più graduale, con segnali fisici detti di “richiamo”, il brontolio dello stomaco e tende ad essere più stabile;
  • la fame emotiva richiede cibi calorici e zuccherini, i cosiddetti “comfort food” che permettono un soddisfacimento immediato;
  • la fame emotiva viene percepita come insaziabile, quella fisica invece, lascia spazio ad un certo punto al senso di sazietà;
  • la fame emotiva è seguita da emozioni spiacevoli di colpa e vergogna che a loro volta alimentano e mantengono lo stato di stress e di malessere a cui la persona risponde mangiando. Si genera così un circolo vizioso pericoloso.

Cura dell'Obesità


Il circolo vizioso dell’alimentazione emotiva

L’utilizzo del cibo come mezzo di controllo delle nostre emozioni è un comportamento appreso che diventa abitudini e che scatta, quasi inconsapevolmente, tutte le volte che si percepisce un’emozione spiacevole, allo scopo di alleviarla o eliminarla immediatamente. Tale comportamento si rinforza automaticamente, grazie all’immediato soddisfacimento che il cibo consente di raggiungere.

Tuttavia, sebbene cibo ci regali un immediato sollievo, il suo effetto funziona solo nel breve termine. Di lì a poco, infatti, non solo ci si rende conto che i problemi non sono stati risolti, ma ci si sente anche in colpa per aver mangiato. Questo non fa altro che aumentare il proprio senso di impotenza e di fallimento che ci fanno sprofondare in un malessere più forte di quello iniziale. Emerge così di nuovo la voglia di mangiare, che ci fa restare incastrati in un circolo vizioso da cui può sembrare difficile, se non impossibile, riuscire a uscire.

Il Centro Disturbi del Comportamento Alimentare


Come affrontare l'alimentazione emotiva?

La fame emotiva non sembra nascere da bisogni fisiologici ma sembra abbia origine nei nostri pensieri e dipenda dal modo in cui regoliamo le nostre emozioni.

La regolazione delle emozioni è un processo molto complesso che permette di riconoscere, comprendere e accettare le proprie emozioni, restando aperti e disponibili a sperimentarle pur riuscendo a modularne l’espressione in una maniera funzionale rispetto al contesto e alla situazione.

Per poter affrontare il problema dell’alimentazione emotiva occorre innanzitutto saperla riconoscere. Un percorso di psicoterapia può aiutare in questo senso a comprendere l’uso che si fa del cibo, la connessione con lo stato emotivo e l’individuazione di modalità più funzionali di regolazione delle proprie emozioni.

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