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TAPP - Ernioplastica Transaddominale Preperitoneale

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Visita Chirurgica

Pubblicato il 14/03/2025

Prof. Gianlorenzo Dionigi

Direttore U.O. Chirurgia Generale, Capitanio Auxologico IRCCS

La TAPP (Ernioplastica Transaddominale Preperitoneale) è una prestazione disponibile presso Auxologico a Milano, indicata per il trattamento dell'ernia inguinale sia negli uomini che nelle donne. L'intervento può essere eseguito anche in modalità robotica, una delle più moderne innovazioni in chirurgia mini-invasiva.


Cosa significa l’acronimo TAPP?

L'acronimo deriva dall’inglese “TrAnsabdominal PrePeritoneal”, cioè approccio “transaddominale” dove gli strumenti penetrano e lavorano all’interno dell’addome e “preperitoneale”, la riparazione dell’ernia viene fatta oltre il peritoneo, una membrana che avvolge gli organi addominali e la parete addominale.


Cos'è la chirurgia robotica e come differisce dalla laparoscopia tradizionale?

La chirurgia robotica è una tecnologia avanzata che utilizza un sistema robotico per assistenza chirurgica. Rispetto alla laparoscopia tradizionale, il chirurgo ha maggiore controllo e precisione grazie alla visione tridimensionale e alla possibilità di eseguire movimenti più raffinati. La chirurgia robotica è particolarmente utile per interventi complessi, riducendo ulteriormente i rischi e i tempi di recupero.


Posso scegliere se fare l'intervento in modalità tradizionale o robotica?

Sì, se il caso lo consente, è possibile scegliere tra la chirurgia laparoscopica tradizionale e quella robotica. Il chirurgo discuterà con te le opzioni disponibili in base alla tua condizione, alle tue necessità e ai vantaggi di ciascun approccio.

Leggi anche: Intervento Ernia Inguinale in Laparoscopia


Quanto dura l'intervento?

L'intervento di TAPP, sia in modalità laparoscopica che robotica, viene effettuato in regime di ricovero, anche in day hospital, con un'ospedalizzazione che generalmente dura circa 6-7 ore.


Come si svolge l'intervento?

L'operazione viene eseguita tramite 3 piccole incisioni addominali, di solito tra 5 e 10 mm di diametro. La tecnica laparoscopica consente di trattare:

  • ernie inguinali monolaterali;
  • ernie inguinali bilaterali;
  • ernie inguinali recidive.

Viene inserita una rete protesica per rinforzare la parete addominale e prevenire la recidiva dell'ernia.

L'Ernia Inguinale


Il decorso post-operatorio

Il decorso post-operatorio della TAPP, sia in modalità laparoscopica che robotica, è generalmente più veloce rispetto alle tecniche tradizionali. I pazienti riportano un dolore minimo e la ripresa delle normali attività quotidiane è possibile già entro pochi giorni dall'intervento. La degenza ospedaliera è breve, con molti pazienti che possono tornare a casa nel giro di poche ore. Il rischio di complicazioni è ridotto grazie all’approccio mini invasivo.


Pro e Contro delle tecniche mini-invasive (laparoscopiche e robotiche)

Le ultime linee guida della Società Europea dell'Ernia (EHS) suggeriscono l'approccio mini-invasivo per la riparazione dell'ernia inguinale monolaterale primaria, poiché riduce il dolore post-operatorio e accelera il recupero. Questa tecnica permette anche di rilevare e trattare eventuali ernie nascoste durante l'intervento. È particolarmente utile per ernie bilaterali, recidive o per pazienti giovani che fanno sport intensivo.

La laparoscopia e la chirurgia robotica, pur essendo una tecniche innovative, richiedono alcuni requisiti specifici. È infatti necessario somministrare un'anestesia generale. A livello tecnico, la procedura è più complessa e deve essere eseguita da chirurghi esperti per minimizzare i rischi.

Tuttavia, i vantaggi della laparoscopia includono:

  1. Recupero più rapido e meno doloroso rispetto alla chirurgia tradizionale;
  2. Ritorno all'attività fisica in tempi brevi, spesso in pochi giorni.

Queste tecniche sono particolarmente adatte per:

  1. Pazienti giovani con tessuti robusti e una vita attiva;
  2. Atleti professionisti o amatoriali che necessitano di un recupero rapido, poiché è possibile posizionare una rete con una resistenza maggiore ai carichi fisici;
  3. Ernia bilaterale, in quanto permette di trattare entrambi i difetti con un unico intervento;
  4. Recidive di ernia, per un trattamento più preciso.

In ogni caso, è fondamentale ricordare che ogni paziente necessita di un trattamento personalizzato. Sarà quindi lo specialista a decidere, in base alla condizione del paziente e alle sue esigenze, quale approccio chirurgico sia il più adatto.


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Ernia inguinale, le domande frequenti

  • Cos'è un'ernia inguinale? Un'ernia inguinale è una condizione in cui i contenuti all’interno dell’addome fuoriescono attraverso un'apertura già presente o di nuova formazione della parete addominale, tipicamente nella regione inguinale (nella parte inferiore dell'addome, vicino all'inguine).
     
  • Quali sono i sintomi di un'ernia inguinale? I sintomi comuni includono:
  1. Un rigonfiamento o una protuberanza nella zona inguinale, che può essere visibile o palpabile.
  2. Dolore o fastidio nell'area inguinale, specialmente durante attività come sollevare pesi, tossire o piegarsi.
  3. Sensazione di pesantezza o bruciore nella zona colpita. In alcuni casi, l'ernia può essere asintomatica.
  • L'ernia inguinale è dolorosa? L'ernia inguinale può essere dolorosa, ma non sempre. In alcuni casi, potrebbe essere asintomatica, cioè non causare alcun dolore. Tuttavia, molte persone con ernia inguinale sperimentano un fastidio o un dolore lieve, che può aumentare durante attività fisiche come sollevare pesi, tossire o piegarsi. In alcuni casi, il dolore può diventare più acuto se l'ernia è incarcerata (quando l'organo protruso non può tornare indietro), il che richiede un intervento chirurgico urgente.
     
  • Che problemi può dare l'ernia inguinale? Se non trattata, l'ernia inguinale può causare problemi come:
  1. Incarceramento: quando la parte dell'organo protruso rimane bloccata, impedendo che ritorni nella cavità addominale.
  2. Strangolamento: se l'afflusso di sangue all'organo incarcerato viene compromesso, può causare danni permanenti e necessita di un intervento chirurgico urgente.
  3. Dolore e fastidio: la crescita dell'ernia può causare dolore o sensazione di pesantezza nell'area inguinale.
  • Quando bisogna preoccuparsi dell'ernia inguinale? Dovresti preoccuparti e cercare immediatamente un medico se:
  1. La protuberanza inguinale diventa improvvisamente tesa e dolorosa e non può essere spinta indietro.
  2. Si verifica un gonfiore improvviso e intenso.
  3. Hai difficoltà a urinare o hai forte dolore addominale.
  4. Senti segni di nausea, vomito o febbre (possibili indicatori di un'ernia incarcerata o strangolata).
  • Come si diagnostica un'ernia inguinale? La diagnosi di un'ernia inguinale di solito viene fatta attraverso un esame fisico, in cui il medico palpa l'area inguinale per rilevare la protuberanza. Potrebbe essere utile alla conferma della diagnosi un esame di imaging, come un'ecografia.
     
  • Sono stato operato alla prostata, ora ho un'ernia inguinale, cosa posso fare? Se hai già subito un intervento chirurgico alla prostata e ora hai un'ernia inguinale, è importante consultare il medico. L'ernia inguinale può svilupparsi dopo un intervento chirurgico a causa della debolezza dei muscoli addominali o di altre alterazioni. Il trattamento chirurgico dell'ernia inguinale è possibile, ma potrebbe richiedere una valutazione specialistica in relazione all'intervento alla prostata. Il chirurgo deciderà la tecnica più adatta a seconda della tua situazione.
     
  • Qual è il trattamento per un'ernia inguinale? L'unico trattamento definitivo per un'ernia inguinale è chirurgico. L'intervento può essere eseguito attraverso tecniche tradizionali (chirurgia open) o minimamente invasive, come la chirurgia laparoscopica (TAPP e TEP) e la chirurgia robotica (rTAPP e rTEP).
     
  • Come comportarsi in attesa dell'intervento per l'ernia inguinale?
  1. Evita sforzi fisici: Non sollevare pesi o fare attività che aumentano la pressione addominale.
  2. Indossa un indumento elastico contenitivo (se consigliata): Può aiutare a contenere l'ernia e ridurre il dolore temporaneamente.
  3. Monitora i sintomi: Se il dolore aumenta o compaiono sintomi come nausea, febbre o difficoltà a ridurre l'ernia, contatta il medico.
  4. Mantieni il peso-forma: Per ridurre la pressione sull'addome, segui una dieta equilibrata.
  5. Gestisci il dolore: Assumi i farmaci prescritti dal medico, evitando l'uso non autorizzato di analgesici.
  6. Evita la stitichezza: Mangia cibi ricchi di fibre e bevi molta acqua.
  7. Prepara mentalmente l'intervento: Parla con il medico per risolvere eventuali preoccupazioni e prepararti al meglio.

Seguendo queste semplici precauzioni, ridurrai i rischi e ti preparerai al meglio per l'intervento.

  • Che differenza c'è tra TEP, TAPP ed ernia aperta/tradizionale?
  1. TAPP (TransAbdominal PrePeritoneal): Tecnica laparoscopica o robotica in cui il chirurgo accede all'area dell'ernia tramite piccole incisioni nell'addome, utilizzando una rete protesica per rinforzare la parete addominale. È minimamente invasiva e richiede tempi di recupero più rapidi.
  2. TEP (Totally Extraperitoneal): Un'altra tecnica laparoscopica o robotica, ma in questo caso l'accesso viene fatto senza attraversare il peritoneo (la membrana che riveste gli organi addominali). Anch'essa è minimamente invasiva e richiede tre piccole incisioni cutanee.
  3. Chirurgia tradizionale o aperta: Consiste in un'incisione più grande nella zona inguinale per riparare l'ernia. Sebbene possa essere necessaria in alcune situazioni (concomitanti patologie del paziente o ernie particolarmente voluminose), ha un recupero più lungo e un rischio di maggiore dolore postoperatorio.
  • Come comportarsi dopo l'intervento per l'ernia inguinale?
  1. Riposo: Evita sforzi fisici intensi nelle prime settimane per favorire la guarigione.
  2. Controlla il dolore: Usa i farmaci prescritti dal medico per gestire il dolore post-operatorio.
  3. Evita il sollevamento di oggetti pesanti: Non sollevare pesi, segui le indicazioni del medico.
  4. Riprendi le attività gradualmente: Segui le indicazioni del medico per tornare alle normali attività quotidiane.
  5. Mantieni una dieta equilibrata: Mangia cibi ricchi di fibre per prevenire la stitichezza.
  6. Controlli post-operatori: Partecipa agli appuntamenti di follow-up per monitorare la guarigione.
  7. Segnala complicazioni: Se noti segni di infezione (come rossore, gonfiore, febbre) o dolore insopportabile, contatta il medico.

Seguendo queste indicazioni, favorirai una rapida guarigione e ridurrai i rischi di complicazioni.

  • Quali sono le possibili complicanze dopo l'intervento di riparazione dell'ernia inguinale? Le complicanze più comuni nei primi 7-10 giorni sono:
  1. Ematomi e sieromi (5-8% e 2-3% dei casi): Raccolte di liquido o sangue sotto la ferita, con possibile febbre, dolore e gonfiore. Di solito si riassorbono spontaneamente o richiedono drenaggio ambulatoriale.
  2. Rigetto della protesi (rarissimo): Può richiedere la rimozione e sostituzione con un materiale biologico.

A lungo termine, le complicanze possono includere:

  1. Recidiva erniaria (rischio ridotto al 2%): Se si verifica, il trattamento dipende dal caso.
  2. Nevralgia inguinale post-operatoria (12-35% dei casi): Dolore cronico che può limitare le attività quotidiane. Il trattamento varia, ma spesso include terapie mediche e chirurgiche. Rischio ridotto con le nuove tecniche mini-invasive.
  • L’intervento di riparazione per ernia inguinale può influire sulla fertilità? Nella maggior parte dei casi, l’intervento di riparazione dell'ernia inguinale non ha effetti sulla fertilità né sulla potenza sessuale. In rari casi di ernia recidivante e interventi complessi, potrebbe essere necessario sezionare il dotto deferente, ma ciò non influisce sulla fertilità. È comunque importante che il paziente sia informato di questo rischio prima dell'intervento.
     
  • Dopo quanto tempo dall'intervento posso riprendere a fare sport? Nel post-operatorio di un intervento programmato per la riparazione di un'ernia inguinale in un paziente sano e senza complicanze, il recupero varia a seconda dell'attività.
  1. Attività sedentaria: Può essere ripresa subito.
  2. Attività fisica lieve-moderata (come salire le scale, guidare o fare corsa leggera): Si può iniziare gradualmente dopo pochi giorni.
  3. Attività lavorative fisicamente impegnative: Possono essere riprese mediamente entro 7-15 giorni.
  4. Sport intensi: La ripresa dipende dalla preparazione fisica del paziente, ma generalmente avviene dopo 4-6 settimane.
  • Se in famiglia ci sono uno o più casi di ernia, ho un rischio maggiore? Sì, è stato dimostrato che esiste una componente genetica che può predisporre allo sviluppo dell'ernia. Se un familiare stretto ha avuto un'ernia, potrebbe esserci un aumento del rischio di svilupparla, poiché si eredita una "debolezza costituzionale" della parete addominale, che rende più probabile la formazione di un'ernia rispetto alla popolazione generale.
     
  • Utilizzando il cinto erniario o le mutandine elastiche l'ernia inguinale può guarire? No, l'ernia inguinale non può guarire con l'uso di cinti erniari o mutandine elastiche. Questi dispositivi possono alleviare temporaneamente i sintomi, ma non risolvono il problema. Non esiste una terapia medica che possa curare l'ernia. L'unico trattamento definitivo e efficace è l'intervento chirurgico. Recentemente, tra l’altro, viene sempre più sconsigliato l’utilizzo del cinto erniario in favore della mutandina elastica, parlane con il tuo medico di riferimento.

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