La notizia della prima terapia per trattamento dell'Alzheimer nella storia approvata negli Stati Uniti ha fatto il giro del mondo e ne hanno parlato ampiamente tutti gli organi di informazione.
Aducanumab, un anticorpo monoclonale, passa alla storia come il primo trattamento per una malattia, come quella di Alzheimer, molto diffusa.
Il trattamento, volto a ridurre l'accumulo delle placche di beta-amiloide nel cervello, corrisponde a un miglioramento clinico o addirittura a un arresto nella progressione della malattia.
Il risultato è stato ottenuto dopo anni di intensa ricerca. I pazienti dovranno essere identificati precocemente per essere trattati, e una nuova strategia sanitaria verrà sviluppata attraverso i Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD), come quello di IRCCS Auxologico.
Solo attraverso la precoce definizione clinica e la ricerca di biomarcatori utili sarà possibile realizzare trattamenti precoci: Auxologico è pronto sia dal punto dai vista strumentale sia dal punto di vista sanitario, anche grazie ai giovani neurologi impegnati nella ricerca oltre che nella clinica.
«Aducanumab», spiega Vincenzo Silani, Direttore della U.O. di Neurologia dell’Auxologico San Luca e Professore ordinario di Neurologia all'Università Statale di Milano, «rappresenta il primo momento di una strategia terapeutica volta a ridurre l’effetto della beta-amiloide extracellulare a cui dovrà seguire un analogo intervento per ridurre la proteina TAU intracellulare che si accumula nei neuroni determinandone la degenerazione. La ricerca ha raggiunto con Aducanumab un effetto positivo sulla aggregazione patologica della proteina beta-amiloide e dovrà quindi mirare a ottenere analogo risultato per la proteina TAU acquisendo così un controllo sui due agenti causali della malattia di Alzheimer. I tempi sono, come sempre, imprevedibili quando si parla di ricerca, ma l'impegno per raggiungere l'obiettivo con una massa critica di ricercatori e di investimenti a livello mondiale fanno la differenza nel cercare di contrastare una malattia neurologica dagli effetti così drammatici e diffusi in una popolazione sempre più ampia».
NEUROLOGIA IN AUXOLOGICO
L’Unità Operativa di Neurologia dell'Ospedale San Luca, a direzione universitaria, è sede della Scuola di Specialità di Neurologia dell’Università degli Studi di Milano e partecipa al programma MD/PhD della stessa Università. Inoltre è sede di ricerca distaccata del Centro Dino Ferrari per la diagnosi e la terapia delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative dell’Università degli Studi di Milano
CENTRO DISTURBI COGNITIVI E DEMENZE
Dai deficit di memoria alle patologie degenerative come Parkinson e Alzheimer, il Centro di alta specializzazione di Auxologico, riconosciuto da Regione Lombardia e inserito nell’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità, mette a disposizione le strategie diagnostiche e terapeutiche più aggiornate.
LA RICERCA SCIENTIFICA PER CURE PIÙ EFFICACI
L’Unità Operativa offre inoltre, mediante l’interazione continua con il Laboratorio di Ricerche in Neuroscienze, la preziosa possibilità di uno studio personalizzato del paziente mediante ricerca di biomarcatori genetici e biochimici delle diverse patologie per ottimizzare una terapia personalizzata.
In particolare, utilizzando le più recenti tecnologie di sequenziamento del DNA (NGS) è possibile evidenziare velocemente e contemporaneamente la presenza di mutazioni genetiche nei più frequenti geni causativi per le malattie neurologiche.
Il Laboratorio di Neuroscienze è impegnato anche nella ricerca sulle cellule staminali ottenute dalla cute e dal sangue dei pazienti, al fine di fornire strumenti per definire l’efficacia di interventi terapeutici innovativi.