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Visita Nutrizionale Multidisciplinare

Pubblicato il 02/10/2024 - Aggiornato il 07/11/2024

Prof. Alberto Battezzati

Direttore U.O. Nutrizione Clinica - Auxologico Città Studi Icans

Direttore Centro Diagnostica Nutrizionale e Dietoterapia

Che cosa significa "intervento precoce" in medicina?

La diagnosi di una patologia cronica appare come una frattura nella vita dei pazienti. Un evento acuto come un infarto, un ictus o un tumore, inoltre, può sconvolgere la vita di una persona da un momento all’altro. Al contrario, questi eventi si sviluppano molto lentamente, sotto traccia, ma si manifestano solo quando l’organismo raggiunge un certo “punto di rottura”.

Sviluppare una cultura dell’intervento precoce significa, in primo luogo, cogliere quando la malattia si sta sviluppando. Per esempio, i pazienti che:

sono coloro che consideriamo nella fase precoce della patologia, cioè i pazienti in cui la malattia è già presente ma è potenzialmente reversibile. 


Bloccare le malattie croniche prima che diventino irreversibili

In Auxologico Città Studi Icans abbiamo elaborato una visita nutrizionale multidisciplinare che indaga in profondità le condizioni del paziente. In una seduta di 4 ore eseguiamo:

Partiamo “dalla bilancia” e a fianco studiamo determinate manifestazioni come le alterazioni del comportamento alimentare, russamento e apnee, reflusso gastro-esofageo, ridotta attività fisica, per costruire il quadro di ciascun paziente e risolvere le alterazioni prima che diventino irreversibili e accada un serio evento clinico.


Correggere il peso è la via d’uscita

Per il percorso di cura del paziente, il più delle volte si può partire dall’eccesso di peso perché risolverlo porta alla dissoluzione di tutto o di gran parte del quadro minaccioso.  È dimostrato che il calo di peso può curare un diabete appena insorto, migliorare la pressione, correggere la dislipidemia (una serie di alterazioni della quantità di grassi nel sangue, in particolare trigliceridi e colesterolo, tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari) e curare il fegato grasso anche quando ha iniziato a fibrotizzare (alterazione patologica).  

Quindi, prima bisogna correggere l’eccesso di peso, ponendosi come ambizioso obiettivo di guarire, se possibile, da tutte le altre alterazioni. Poi bisogna trattare con il minimo carico necessario di farmaci le alterazioni rimanenti e avere le carte in regola per prevenire la progressione verso gli eventi clinici maggiori come infarto, ictus; complicanze del diabete, cirrosi, tumori epatici; disabilità respiratorie o ortopediche derivanti dalle patologie acute appena citate o come conseguenza di una obesità di grado severo.

L’alternativa è quella di intervenire quando la patologia è in uno stadio severo e in questo caso un paziente dovrà considerarsi diabetico, iperteso o dislipidemico in trattamento per il resto della vita, nei casi peggiori patendo le conseguenze di un evento clinico maggiore.

Leggi anche: Fegato grasso e dieta: cosa mangiare (e cosa no)


L’intervento precoce è un risparmio economico

Investire nell’intervento medico precoce per far regredire il diabete all’esordio costa molto meno che trattare i pazienti con farmaci costosi per il resto della vita e dover affrontare gravi complicanze ed eventi clinici maggiori che potrebbero facilmente svilupparsi. 

Questo non significa che l’intervento in fase precoce sia a costo zero, perché richiede impegno da parte della struttura sanitaria e anche del paziente. Tra farmaci efficaci ma costosi e strategie dietetiche sostenibili, la scelta del percorso terapeutico non può nascere se non dalla capacità di tenere in equilibrio questi temi.

Nutrizione clinica


Tornare e rimanere normopeso

All’inizio del percorso non sono specificati solo gli obiettivi di peso ma anche quelli relativi al trattamento delle alterazioni cardio-metaboliche identificate alla prima visita; cosa ci si aspetta di ottenere e in quanto tempo, come pure i tempi in cui si effettueranno gli esami di controllo.

Dopo l’intervento intensivo segue la fase di mantenimento che è importantissima, perché bisogna mirare a mantenere in permanenza una corretta nutrizione. Il paziente deve imparare ad auto-monitorarsi ed eventualmente effettuare brevi controlli nutrizionali una o due volte l’anno, perché spesso la patologia non monitorata tende a recidivare. Molto meglio fare piccole correzioni che non dover ripetere interventi intensivi per il calo di peso.

Leggi anche: Dieta per Prevenire il Diabete


La ricerca scientifica incide positivamente sulle terapie

Auxologico Città Studi Icans è nato dalla collaborazione tra Università degli Studi di Milano e Auxologico.

L’approccio multidisciplinare permette di costruire su ogni paziente una visione unitaria e nel tempo ha permesso di comporre una rete di esperti tra tutte le specializzazioni di Auxologico, con cui affrontare percorsi specifici e complicazioni dei diversi pazienti.

Per questo l’attività di ricerca ha un’importanza centrale. I medici di Auxologico Città Studi Icans sanno che ogni paziente costituisce un caso studio e che dall’analisi sistematica dei dati nasce la conoscenza di cui possono beneficiare tutte le persone che soffrono delle stesse malattie.


NUTRIZIONISTA A MILANO: LA VISITA MULTIDISCIPLINARE IN AUXOLOGICO

Una visita nutrizionale multidisciplinare, con il coinvolgemento di diversi specialisti, per pazienti con patologie legate alle nutrizione, con l'obiettivo di finalizzare diete personalizzate ed educare a una corretta alimentazione. Questa prestazione si svolge presso la sede di Auxologico Città Studi Icans (via Botticelli 21, Milano), solo privatamente, con la presenza di figure professionali quali il medico specialista, il dietista e lo psicologo dell'équipe Auxologico. 

Durante il primo accesso, è prevista una permanenza del paziente all'interno della struttura di circa 4 ore, durante le quali viene sottoposto ai seguenti esami: 

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