Vaccini: le indicazioni per le persone ipertese
Pubblicato il 12/04/2021 - Aggiornato il 14/10/2024
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
Diversi sono i dubbi che le persone ipertese hanno rispetto alla somministrazione del vaccino anti-Covid. Facciamo chiarezza!
Gli ipertesi hanno rischi o controindicazioni al vaccino Covid 19?
No, i pazienti ipertesi che siano in terapia farmacologica o meno, non presentano alcuna controindicazione alla vaccinazione anti SARS-CoV-2.
Inoltre non vi è alcuna evidenza che i pazienti ipertesi che sono stati sottoposti a questo vaccino negli studi registrativi abbiano avuto maggiori effetti collaterali rispetto ai pazienti non ipertesi.
Tra i vaccini disponibili ne esiste uno più indicato?
No, i vaccini anti SARS-CoV-2, pur essendo strutturalmente diversi tra di loro, allo stato attuale delle conoscenze presentano un profilo di sicurezza simile e pertanto non esiste un vaccino da preferire per la popolazione di soggetti affetti da ipertensione arteriosa.
Gli ipertesi hanno più probabilità di contrarre il Covid?
Quello che sappiamo al momento è che il coronavirus si serve di particolari recettori, chiamati ACE2, che sono coinvolti anche in meccanismi di regolazione cardio-vascolare.
Anche i farmaci per l’ipertensione agiscono sul recettore ACE2.
È stato suggerito che i soggetti ipertesi possano essere più a rischio di infezione da SARS-CoV-2 proprio per l'elevata espressione di questo recettore ACE2.
Tuttavia un ruolo diretto dell'ipertensione arteriosa come fattore di rischio per elevata suscettibilità all'infezione da SARS-CoV-2 non è stato dimostrato; anzi la maggior parte degli studi disponibili non mostra alcun effetto negativo dei farmaci antiipertensivi.
Addirittura, studi recenti suggeriscono che questi farmaci siano protettivi nel ridurre la mortalità, soprattutto nei pazienti anziani.
Covid: cuore e farmaci per l'ipertensione
Se gli ipertesi contraggono il Covid rischiano di più?
I pazienti fragili sono a rischio maggiore se contraggono il COVID-19.
In questo contesto, alcuni studi hanno evidenziato come l'ipertensione arteriosa possa essere considerata uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di complicanze legate all'infezione da SARS-CoV-2.
Tuttavia, non è il solo. Infatti nello studio ITALICO (DOI: 10.3389/fcvm.2020.585866), uno studio osservazionale italiano a cui hanno partecipato 56 centri tra cui Auxologico, la presenza di diverse comorbidità era associata in maniera indipendente alla mortalità.
Quindi, semplificando, un soggetto iperteso senza altre patologie ha un rischio inferiore di sviluppare complicazioni da COVID-19 rispetto ad un soggetto di pari età e sesso, affetto da ipertensione arteriosa e altre patologie come diabete, cardiopatia ischemica o broncopneumopatia.
Cardiologia in Auxologico
L’attività di Cardiologia e di Riabilitazione Cardiologica di Auxologico offre una risposta completa e di elevata qualità per tutti i problemi del cuore:
- gestione delle urgenze cardiovascolari nel Pronto Soccorso;
- riabilitazione cardiologica dopo eventi acuti (infarto), interventi cardiochirurgici, o in pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico;
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- prevenzione e diagnosi precoce dei fattori di rischio cardiovascolare.
L'esperienza pluridecennale, la direzione universitaria dei reparti, la multidisciplinarietà dell'approccio, e l'utilizzo delle migliori tecnologie per il trattamento e il monitoraggio dei pazienti, si coniugano con l'attività di ricerca scientifica portata avanti dai clinici e ricercatori di Auxologico per garantire l’applicazione delle strategie diagnostiche e terapeutiche più efficaci e per esplorare nuove soluzioni messe a disposizione dal progresso tecnologico.