Aggiornamenti dal pneumologo: fake news e aggressività del virus
Pubblicato il 24/03/2020 - Aggiornato il 13/06/2024
Articolo a cura dell'équipe di Pneumologia.
FAKE NEWS SUL CORONAVIRUS
Per prima cosa confutiamo alcune “false notizie", le fake news che anche in questo momento girano in rete:
- le onde elettromagnetiche (sotto accusa ora il 5G) causano un abbassamento delle difese immunitarie e favoriscano la diffusione di malattie infettive quali il nuovo coronavirus. Se fosse così quali onde elettromagnetiche vi erano nei secoli scorsi quando vi furono pandemie come la peste, la sifilide e il vaiolo?
- il virus è stato prodotto in laboratorio: chi ha avuto la possibilità di visitare i laboratori che trattano questi virus sa che la possibilità di esportare dai laboratori del materiale sia praticamente impossibile. Non solo le procedure di sanificazione, ma anche i controlli con scanner sono impressionanti. E comunque è ormai stato dimostrato che il virus sia mutato nei pipistrelli e pangolini (formichieri squamosi) in Cina;
- è stato ipotizzato che quella lombarda sia una variante più aggressiva del virus: ma questo dato è stato confutato da più fonti.
- la vitamina C non ha un ruolo fondamentale nella cura del virus
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L'AGGRESSITIVÀ DEL VIRUS CHE COLPISCE ANZIANI MA NON SOLO
Ripetiamo che questo virus è nettamente più aggressivo del comune virus influenzale; infatti la mortalità sembra essere 30 volte superiore rispetto alle aspettative: si passa dall’0,1% al 3% circa.
Bisogna però considerare che i casi diagnosticati sono solo una minima parte degli infetti: la maggior parte ha un raffreddore o un’influenza più forte del solito e non richiede ricovero ospedaliero.
È vero che i casi gravi sono costituti da persone anziane con patologie già gravi, ma vi sono anche casi di giovani in buona salute.
Ricordiamo che il nostro paese, assieme al Giappone, è quello che ha più anziani per 3 fondamentali motivi:
- genetici;
- dieta mediterranea;
- sistema sanitario efficiente per tutti.
È UN VIRUS DIVERSO DAGLI ALTRI?
Il Nuovo Coronavirus è una variante dei tanti coronavirus esistenti da tanti anni; ha una diffusione più rapida e una maggior mortalità nelle persone fragili perché, causando una polmonite interstiziale, mette sotto stress organi già gravemente malati. Meno grave della SARS del 2002, mai arrivata in Europa, o della successiva MERS che colpì il medio oriente e l’Arabia Saudita.
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PERCHÈ I CONTAGI NON SI FERMANO?
Molti soggetti, che risulterebbero positivi al Coronavirus Sars-Cov-2 se facessero il tampone, hanno sintomi banali e quindi trasmettono inconsciamente la patologia ad altri soggetti, magari più fragili: i contagiati potrebbero essere da 3 a 10 volte più numerosi dei casi riportati in TV (quelli sono solo il numero dei ricoverati, dei morti e dei guariti!). Ciò spiega il considerevole aumento dei casi di contagio.
Dopo che misure di isolamento a casa sono state attuate e adottate si è verificata una diminuzione dei nuovi contagi (riconosciuti!) e dei morti in Lombardia.
Ci troviamo di fronte a un fenomeno nuovo per noi, anche se quanto accaduto nella famosa Influenza Asiatica e quanto adottato in Cina e Corea del Sud qualche cosa avrebbe dovuto insegnare.
Gli statistici avevano previsto, in Lombardia, un picco per sabato 21 marzo e quindi un calo dei nuovi contagi.
Adesso aspettiamo gli effetti nelle regioni del sud.
Non ultima, tra le motivazioni per cui i contagi non si arrestano, è rappresentata dai comportamenti talvolta scorretti delle persone che hanno violato le direttive del governo. Basti pensare a chi ha continuato a spostarsi da una città all’altra.
O alle migliaia di persone che si sono trasferite al centro-sud presso le famiglie di origine, portando il virus nei treni, nelle stazioni, e all’arrivo nelle città, ai loro cari.
IL PROBLEMA DEGLI ANTINFIAMMATORI. SONO UTILI?
È sconsigliato l’uso degli antinfiammatori ampiamente usati per artrosi e varie patologie infiammatorie, se non strettamente indispensabile e sotto indicazione medica.
Si consiglia l’uso di Paracetamolo in caso di febbre elevata o di dolori connessi a disturbi respiratori perché non favorisce come gli antinfiammatori (FANS) l’infezione da Nuovo Coronavirus.
VACCINO
Per avere un vaccino idoneo bisogna attendere il tempo necessario per le sperimentazioni: non si possono usare vaccini non sicuri e proprio per la sicurezza di utilizzo ci vuole del tempo; in genere sui 18 mesi.