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Expedition 5300: la ricerca sul sonno in alta quota

Pubblicato il 04/02/2019 - Aggiornato il 21/10/2024

Nel mondo oltre 25 milioni di persone vivono ad altitudini superiori ai 3000 metri, in condizioni di cronica riduzione della disponibilità di ossigeno, sviluppando un aumento dei globuli rossi nel sangue (Policitemia appropriata).

Questo meccanismo fisiologico rappresenta un meccanismo di adattamento alla quota ma, con il passare del tempo, può causare il cosiddetto Mal di montagna cronico (Malattia di Monge), che può ridurre significativamente la qualità di vita e la sopravvivenza degli individui.

UNO STUDIO AD ALTA QUOTA

Per determinare le modificazioni del respiro nel sonno e le risposte cardiovascolari sistemiche durante esposizione cronica all'ipossia ipobarica in soggetti residenti in alta quota, con e senza mal di montagna cronico, in questi giorni è partita un'importante spedizione in alta quota - Expedition 5300 - che vede coinvolto in prima linea anche Auxolgico.

Dalla collaborazione tra il Centro di Medicina del Sonno e il Laboratorio di Ricerche Cardiovascolari di Auxologico e Università degli Studi Milano Bicocca da un lato, e l'Università di Grenoble e di Inserm dall'altro, è nata questa interessante spedizione nella città più alta del mondo, La Rinconada, sulle Ande in Perù.

Il Prof. Gianfranco Parati (Direttore Scientifico di Auxologico e del Dipartimento di Cardiologia, e Docente di Medicina Cardiovascolare all'Università degli studi di Milano-Bicocca), la Dott.ssa Carolina Lombardi (Responsabile del Centro di Medicina del Sonno dell'Istituto Auxologico) ed il Dott. Grzegorz Bilo (Responsabile del Centro per l'Ipertensione Arteriosa di Auxologico) sono parte del Comitato Scientifico organizzatore della Spedizione. 

La Dott.ssa Elisa Perger, ricercatrice del Centro di Medicina del Sonno e del Laboratorio di Ricerche Cardiovascolari di Auxologico, è tra i medici sperimentatori attivamente coinvolti in Perù per l'acquisizione del dati.