Intolleranza ai lieviti: quando a lievitare è la pancia
Pubblicato il 20/02/2018 - Aggiornato il 17/10/2024
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
Un eccesso di cibi contenenti lievito può danneggiare l'equilibrio del nostro corpo, causando gonfiore e altri disturbi. Come comportarsi?
Lieviti: dove si trovano?
Il processo di fermentazione è dovuto a particolari microorganismi (a tutti gli effetti, piccolissimi funghi) detti lieviti: il pane e la maggioranza dei prodotti da forno, ma anche formaggi, vino e molti altri prodotti che consumiamo ogni giorno sono ottenuti grazie al loro aiuto.
Sono moltissimi quindi gli alimenti interessati da un processo di lievitazione o fermentazione, che possono causare disagi a chi è intollerante ai lieviti.
Quali sono i sintomi dell'intolleranza ai lievi?
L’intolleranza ai lieviti si caratterizza spesso per la comparsa di alcuni sintomi come:
- spossatezza;
- mal di testa;
- candidosi;
- eczemi;
- gonfiore addominale;
- diarrea o stipsi;
- ritenzione idrica;
- dolori osteoarticolari.
Ma l’intolleranza ai lieviti provoca anche un’alterazione del microbiota, generando un disturbo chiamato disbiosi intestinale, che comporta cattivo assorbimento dei cibi e infiammazione della mucosa intestinale, e può arrivare a intaccare il sistema immunitario.
Lieviti, come li eviti?
La nostra alimentazione è composta da moltissimi alimenti contenenti lieviti o che comunque hanno subito un processo di fermentazione: è possibile che il nostro organismo a un certo punto dica… basta!
Per disintossicarsi dall’eccesso di alimenti a base di lieviti è possibile ricorrere, con l’aiuto di un medico specialista, alla dieta di eliminazione: un periodo di 1 - 2 mesi in cui si sospende l’assunzione degli alimenti incriminati, che andranno poi reintrodotti uno per volta.
Ma quali sono questi alimenti?
A seconda del quadro clinico e dei disturbi, può essere indicata la sospensione o la limitazione nell’assunzione di:
- tutti quegli alimenti che includono lievito madre, lievito di birra e lievito chimico;
- formaggi: durante i processi caseari e la stagionatura infatti si sviluppano spontaneamente batteri e muffe che fanno parte della categoria dei lieviti;
- tofu e margarina, come per i formaggi;
- birra, vino, superalcolici e bibite zuccherate sono soggette a fermentazione;
- tè nero e caffè subiscono un processo di fermentazione durante la lavorazione. Via libera invece a tè verde, tisane e karkadè;
- molte salse come quella di soia, ma anche maionese (industriale) e senape contengono lieviti o comunque hanno subito un processo di fermentazione;
- yogurt, aceto, verdure in salamoia, conserve, dadi da brodo granulari e non, pomodori in scatola, carne affumicata, miele, kefir, cioccolato, funghi e tartufi sono da evitare;
- alcuni frutti come uva, susine, fichi, datteri, prugne e albicocche, che fermentano spontaneamente, e la frutta secca in genere.
Quando è possibile notare i primi miglioramenti?
Già a partire dai primi 3 giorni dall’eliminazione degli alimenti contenenti lieviti sarà possibile avvertire un miglioramento generale e un aumento del proprio benessere, inclusa una minore ritenzione idrica.
Trascorso il periodo di “disintossicazione”, sarà possibile reintrodurre gradualmente gli alimenti, uno alla volta e a distanza di almeno 5 giorni l’uno dall’altro, nella nostra alimentazione.
In questo modo sarà possibile verificare se qualche alimento in particolare provochi ancora disturbi e quindi considerare se sia da rimuovere definitivamente dalla nostra dieta.
Trascorso questo periodo però, occorre tornare a un’alimentazione sana, cioè equilibrata e varia.
No al fai-da-te
È importante non affrontare questo percorso, e in generale nessun percorso che implichi modifiche sostanziali alla nostra alimentazione, senza l’aiuto e il consiglio del medico: solo lo specialista infatti può impostare un iter diagnostico e la relativa dieta su misura per ciascun paziente.
Dietologia e Nutrizione clinica di Auxologico
Il Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica offre un’assistenza dietologica completa e specialistica, con un approccio di tipo multidisciplinare e la presenza di figure quali nutrizionista, dietista, laureato in scienze motorie, finalizzato all’impostazione di un corretto stile di vita attraverso la correzione della dieta e l’adozione di stili di vita sani.