AuxoUomo
AuxoUomo è l'offerta di Auxologico per la salute maschile, con i percorsi clinici più aggiornati e con programmi multidisciplinari per il benessere, la prevenzione e la cura. Scoprila!
AMPIA OFFERTA
SPECIALISTICA
Dedicata alla prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie maschili o a prevalenza maschile
PERCORSI
SALUTE
I più aggiornati ed efficaci, grazie all'attività di ricerca e all'investimento costante nelle ultime tecnologie
APPROCCIO
MULTIDISCIPLINARE
Un approccio di tipo multidisciplinare, a garanzia di una presa in carico completa
ELEVATA QUALITÀ
DIAGNOSTICA
Impiego delle più moderne apparecchiature di Diagnostica per Immagini e alle accurate analisi di laboratorio prodotte da Auxologico
Offerta dedicata
UROLOGIA E ANDROLOGIA
- Visite specialistiche ed esami diagnostici per le malattie di carattere urologico;
- terapie ambulatoriali e riabilitazione andrologica;
- esami diagnostici e di laboratorio;
- servizio di Urogenetica per la prevenzione del tumore alla prostata in soggetti che hanno familiarità per questa malattia;
- chirurgia urologica classica, laparoscopica 3D e robotica (Robot da Vinci)
Auxologico Capitanio è sede del Centro di Urotecnologie di Auxologico, specializzato nel trattamento chirurgico del tumore della prostata, del rene, del surrene, della vescica, dell’uretere. È centro di riferimento e training a livello europeo per la chirurgia robotica, per la chirurgia laparoscopica e per la crioablazione renale.
CARDIOLOGIA
- Servizi diagnostici e terapeutici per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare;
- Centro Insufficienza Cardiaca per percorsi diagnostici e riabilitativi di scompenso cardiaco.
Il Centro Ipertensione di Auxologico San Luca è Centro Europeo di Eccellenza per questo tipo di patologia.
Cardiologia e Riabilitazione cardiologica
PREVENZIONE DEI TUMORI
- Controllo dermatologico dei nei per la prevenzione del melanoma;
- colonscopia virtuale per la prevenzione del tumore del colon e del retto;
- diagnostica per immagini per la diagnosi precoce dei tumori.
OCULISTICA
- Visite, esami diagnostici, chirurgia.
ANALISI EMATOCHIMICHE
DIETOLOGIA E NUTRIZIONE CLINICA
Impostazione di un corretto stile di vita per:
- aumento di peso, diabete, dislipidemia, osteoporosi;
- allergie e intolleranze alimentari;
- patologie gastrointestinali;
- ipertensione arteriosa;
- dieta vegetariana, vegana, chetogenica.
Dietologia e Nutrizione Clinica
DIABETOLOGIA
- Visite specialistiche;
- impostazione della dieta e dello stile di vita;
- valutazioni multidisciplinari (oculistiche, cardiologiche, nefrologiche, neurologiche, chirurgiche).
CENTRO OBESITÀ
- Percorsi riabilitativi in Day Hospital o in regime di ricovero;
- percorsi di Chirurgia Bariatrica.
MEDICINA DEL SONNO
Percorsi terapeutici multidisciplinari:
- esame polisonnografico;
- trattamento farmacologico;
- trattamento non farmacologico per l’insonnia.
Centro Medicina del sonno Lombardia
Centro Medicina del sonno Piemonte
CENTRO CEFALEE
Percorsi terapeutici specifici e personalizzati:
- trattamento di disassuefazione in caso di abuso di farmaci;
- trattamento con tossina botulinica;
- percorso psicodiagnostico e di Rilassamento Muscolare Progressivo.
PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA CLINICA
- Visita psicologica in presenza
- Visita psicologica online;
- seduta di psicoterapia in presenza
- seduta di psicoterapia online
IMMUNOLOGIA E REUMATOLOGIA
Percorsi diagnostici e terapeutici per:
- gotta;
- spondilite anchilosante.
NEUROLOGIA
- Parkinson: percorsi riabilitativi personalizzati e multidisciplinari;
- demenze: percorsi diagnostici e riabilitativi per disturbi cognitivi lievi e demenze.
ENDOCRINOLOGIA
Percorsi diagnostici e terapeutici per:
- Ipogonadismo e altre patologie a prevalenza maschile.
MEDICINA DELLO SPORT
- Visita medica per la certificazione di attività non agonistica;
- visita medica per la certificazione di attività sportiva agonistica (solo presso Auxologico Villa Caramora a Verbania);
- esami diagnostici: elettrocardiogramma a riposo, spirometria, esame delle urine.
ORTOPEDIA
- Visite specialistiche;
- diagnostica per immagini;
- chirurgia ortopedica e protesica mininvasiva;
- chirurgia della mano, della spalla, del piede e del ginocchio.
MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
- Visite specialistiche;
- programmi riabilitativi integrati (terapie manuali, massoterapia, terapie fisiche, logopedia, neuropsicologia);
- riabilitazione post-operatoria.
Approfondimenti Uomo
Visita Urologica
Visita Urologica
A cosa serve la visita urologica?
La visita urologica è eseguita dallo specialista di competenza dell’apparato urinario: l’urologo.
Si tratta di una visita non invasiva e indolore che non richiede alcun tipo di preparazione specifica da parte del paziente.
Durante la visita urologica si prendono in esame tutte le componenti dell’apparato urinario (reni, ureteri, vescica, uretra) e se ne valuta il corretto funzionamento. Si possono dunque diagnosticare alcune patologie a carico di questi organi, ad esempio l’incontinenza vescicale, le infezioni delle vie urinarie, la presenza di calcoli che ostruiscono il deflusso delle urine, le neoplasie, le infezioni e i disturbi genitali (soprattutto maschili), le cistiti e le prostatiti negli uomini.
Ci si rivolge a un urologo quando si manifestano sintomi come ad esempio:
- bruciore;
- dolore o difficoltà a urinare;
- perdite involontarie di urina;
- difficoltà nell’erezione per gli uomini che possono essere ricondotte a una patologia della prostata.
Quando fare la prima visita dall'urologo?
Relativamente a quando sottoporsi alla prima visita urologica, bisogna distinguere due differenti fasce d'età e alla prevenzione quindi di differenti patologie.
La prima è quella relativa all'adolescente per la diagnosi precoce di patologie di tipo uro-andrologico come varicocele, fimosi, frenulo prepuziale breve, testicoli mobili, tumore del testicolo. Tale "prima visita urologica" andrebbe effettuata intorno ai 17/19 anni, dopo lo sviluppo puberale.
La seconda fascia di età per una prima visita urologica è quella relativa alla prevenzione delle patologie prostatiche (tumore della prostata). Soprattutto in caso di familiarità per neoplasia prostatica sarebbe importante fare una prima visita urologica insieme al dosaggio del PSA a 40 anni.
Come si svolge la visita urologica maschile e femminile?
Come tutte le visite mediche, la prima fase della visita urologica consiste nel colloquio tra medico e paziente. In questo passaggio, chiamato anamnesi, il medico interroga il paziente sul motivo per il quale si è presentato alla sua osservazione, sui sintomi che manifesta, sull’alimentazione e le abitudini di vita (fumo, alcol, sedentarietà).
È opportuno riferire al medico se si assumono particolari farmaci o se si hanno malattie associate. Questo colloquio è fondamentale per poter inquadrare il paziente e i suoi sintomi in un contesto clinico d’insieme e indirizzare lo specialista verso una diagnosi.
La seconda parte della visita consiste nell’esame obiettivo: una serie di procedure che il medico effettua per valutare lo stato degli organi. Questa parte della visita si differenzia a seconda del sesso del paziente:
- nell’uomo si effettua una valutazione del basso ventre e dei genitali esterni, talvolta il medico può anche effettuare un'esplorazione digito-rettale per la valutazione della prostata (soprattutto in soggetti in età avanzata che riferiscono di avere una continua necessità di urinare);
- nella donna la visita è simile a quella ginecologica, si valuta lo stato di salute del sistema urinario mediante ecografia addominale o transvaginale, per verificare la presenza di prolassi (cioè rilassamenti eccessivi della muscolatura) della vescica o dell’utero che potrebbero essere associati all’incontinenza.
A discrezione del medico e a seconda dei dati ottenuti con la visita, il paziente potrà poi essere sottoposto ad altre indagini diagnostiche come: esame delle urine, uroflussometria (un esame che permette di valutare in maniera dinamica l’atto della minzione in modo da verificare il funzionamento dei muscoli che svuotano la vescica), altre ecografie per reperire maggiori informazioni.
Eventuali controindicazioni e rischi
La visita urologica non presenta controindicazioni e non comporta rischi di alcun tipo.
Qual è il costo della visita urologica in Auxologico?
La visita urologica è disponibile sia attraverso il Servizio Sanitario Regionale, sia privatamente (Smart, Plus, Convenzioni).
Scopri le tariffe
U.O. Urologia e Andrologia di Auxologico
L’attività clinica di Urologia e Andrologia di Auxologico ha l'obiettivo di offrire i migliori standard diagnostici e terapeutici delle malattie urologiche e andrologiche con la creazione di programmi dedicati alle singole e specifiche condizioni cliniche e patologie del paziente.
L’attività ambulatoriale viene eseguita presso tutte le sedi di Auxologico, dove vi sono anche tutte le strumentazioni di diagnostica per immagini (radiologia tradizionale, risonanza magnetica, TC ed ecografie) necessarie per il giusto inquadramento diagnostico.
Prenota una Visita Urologica
Richiesta SSN Plus, Smart, Convenzioni Telefono/Allo Sportello
Tumore alla prostata: diagnosi e cure avanzate
Tumore alla prostata: diagnosi e cure avanzate
Che cos'è il tumore alla prostata?
Con 44.000 casi all’anno soltanto in Italia, il tumore della prostata è il tumore più frequente nell’uomo: un uomo su 15, dopo i 40 anni sviluppa questo tipo di tumore. Se trattato correttamente però, dal tumore alla prostata si può guarire: sotto questo aspetto è fondamentale la diagnosi precoce.
Il tipo di tumore della prostata più frequente è l’adenocarcinoma prostatico che sorge a livello della zona periferica della prostata: si tratta di un tumore che nella sua fase iniziale è pressoché asintomatico e che quando presenta i primi sintomi è già in fase avanzata.
Spesso viene diagnosticato durante programmi di screening oppure durante la visita del paziente con disturbi legati a ipertrofia prostatica (perlopiù anziani) anche se non c’è associazione tra prostata ingrandita e tumore. Proprio per la totale asintomaticità nelle fasi iniziali, è fondamentale uno screening che porti ad una diagnosi precoce della malattia.
Diagnostica: il PSA e il super PSA
Misurazione del PSA
La diagnostica del tumore della prostata storicamente si basava sulla misurazione dell’antigene prostatico specifico o PSA, un enzima che viene prodotto dalla prostata, attraverso una semplice analisi del sangue. Se questo enzima è presente nel sangue in quantità elevata, emerge il sospetto che sia presente un tumore prostatico: non esiste infatti un valore soglia definito, come per la glicemia nel diabete.
Se in passato l’esame consigliato era direttamente la biopsia, oggi esistono tecniche avanzate in grado di determinare se esistono effettivamente rischi che rendono indispensabile l’esecuzione della biopsia: il “super-PSA,” un esame del sangue che misura PSA e sottotipi di PSA, che combinati in una formula forniscono l’indice di salute prostatico o PHI.
Se dal super PSA risultano valori sospetti, si effettua una risonanza magnetica. In Auxologico è disponibile una RM 3Tesla, una risonanza magnetica di ultima generazione che garantisce una precisione ancora maggiore.
La tecnica fusion
Attraverso la tecnica fusion è inoltre possibile evidenziare aree sospette della prostata su cui eseguire biopsie mirate.
Fusion è una particolare tecnica che consente di sovrapporre le immagini ricavate dalla risonanza con l’immagine ecografica normalmente usata per fare biopsie prostatiche. In questo modo da un lato vengono individuate con precisione le aree sospette in senso oncologico grazie all’RM, riducendo così il rischio di biopsie superflue, dall’altro, grazie alla tecnica fusion, si ha un numero di falsi negativi molto più basso rispetto alle tecniche di biopsia tradizionale.
Quali sono i fattori di rischio del tumore alla prostata?
Come per la maggior parte delle tipologie di tumore, i fattori che possono favorire l’insorgere della patologia sono:
- il fumo
- l’alcool
- stile di vita sedentario
- eccessivo consumo di grassi.
Ruolo della genetica
Anche la componente genetica ha un ruolo importante: il tumore della prostata ha infatti una componente familiare legata all’ereditarietà. I geni coinvolti possono presentare mutazioni che possono predisporre a tumori in età più giovanile e a biologia più aggressiva. Le mutazioni per le quali, ad esempio, Angelina Jolie si è sottoposta al tanto discusso intervento preventivo per rimuovere il seno e le ovaie, le stesse che nel sesso maschile danno una predisposizione a sviluppare un tumore della prostata.
La correlazione tra queste mutazioni genetiche con il tumore della prostata non è ancora così marcata da giustificare interventi di prostatectomia preventiva, ma lo è abbastanza per iniziare a fare screening e check up precoce dei soggetti interessati già a 40 anni.
Servizio Urogenetica Auxologico
Auxologico è stato uno dei primi centri in Europa a offrire un Servizio di Urogenetica: pazienti con familiarità per questo tipo di patologie possono affidarsi al Servizio di Urogenetica proprio per scoprire se hanno un maggior rischio di sviluppare un tumore, in quanto portatori di mutazioni genetiche che possono favorirlo.
La prevenzione
Ci sono molte strategie per prevenire il rischio di sviluppare un tumore alla prostata, a partire dagli stili di vita.
Dieta mediterranea
La dieta mediterranea aiuta a prevenire il tumore della prostata: è infatti ricca di licopene, una sostanza antiossidante presente in molti vegetali, specialmente nei pomodori.
Attività fisica
Anche l’attività fisica è importante per la prevenzione del tumore prostatico - è sufficiente un’attività fisica moderata, ma quotidiana.
Attività sessuale
Infine, una regolare e frequente attività sessuale è un fattore protettivo: è dimostrato scientificamente che anche l’attività sessuale protegge dal tumore alla prostata.
Diagnosi precoce
La diagnosi precoce permette migliori tassi guarigione, quindi l’attività di prevenzione risulta determinante: già a partire dai 40 anni è consigliato fare un primo step (per esempio un PSA e una visita urologica).
Chi a 40 anni presenta un valore di PSA inferiore a 0,6 è 10 volte meno a rischio rispetto a chi ha valori superiori: si tratta di un dato importante, che permette di valutare meglio come procedere.
Un paziente che a 40 anni ha un valore di PSA di 1.5 - 2 è un soggetto del quale è opportuno valutare la familiarità per la patologia del tumore prostatico, e da tenere sotto controllo con un programma di screening più strutturato.
Quali sono le terapie esistenti?
Oggi l’opzione terapeutica con migliori risultati è ancora la chirurgia (prostatectomia radicale robotica).
Chirurgia mininvasiva
La chirurgia mininvasiva è una tecnica che ha rivoluzionato il modo di operare. Nasce dalla laparoscopia diagnostica, una pratica consolidata che consente di esaminare la cavità addominale introducendo un endoscopio attraverso un’incisione di circa 1 centimetro, ma si è sviluppata fino a diventare una tecnica operatoria a tutti gli effetti. L’endoscopio è l’occhio del chirurgo: le immagini vengono trasmesse a un monitor, cui il chirurgo fa esclusivo riferimento durante l’operazione.
Prostatectomia radicale robotica
Questo intervento invece consiste nell’asportazione totale della prostata effettuata, appunto, per via robotica. Le braccia del robot, dotate di strumenti miniaturizzati, riproducono il movimento del chirurgo alla consolle. Il robot consente una visione 3D del campo operatorio e gli strumenti hanno 7 gradi di movimento, cioè la stessa mobilità di una mano, ma sono miniaturizzati - quindi molto più precisi. L’apparecchiatura è dotata di strumenti dedicati alla filtrazione del tremore fisiologico e permette una idissezione dei tessuti estremamente precisa, consentendo così di asportare la prostata senza danneggiare i tessuti circostanti, deputati alla continenza e sessualità.
La combinazione della chirurgia mininvasiva e della robotica presenta numerosi vantaggi, tra i quali un trauma chirurgico contenuto, minori rischi di infezione, minor dolore, degenza più rapida, e dunque un più veloce recupero della normalità della vita sociale e lavorativa da parte del paziente.
Alternative terapeutiche alla chirurgia
Cosa può fare chi non può o non desidera sottoporsi a un intervento chirurgico?
Premesso che l’opzione terapeutica che presenta migliori risultati è la chirurgia, esistono alternative terapeutiche alla chirurgia per i pazienti che non vogliono o non possono essere operati, per esempio per l’età o per la presenza di altre patologie:
- radioterapia
- crioterapia
- brachiterapia
Sorveglianza attiva
Discorso a parte va riservato alla sorveglianza attiva: grazie ai programmi di screening precoce, sempre più spesso il tumore della prostata viene diagnosticato in fase iniziale organo-confinata, con un basso volume tumorale. Ciò pone le basi per un eventuale programma di sorveglianza attiva.
La sorveglianza attiva si basa sul principio che alcuni dei tumori della prostata diagnosticati non evolveranno mai in forme di tipo metastatico: il paziente è tenuto sotto stretto controllo, in modo che se il tumore resta inerte non viene operato. Questo tipo di offerta è adatta alle persone più anziane. Bisogna però sapere che il tasso di mortalità dei malati sottoposti a sorveglianza attiva, a 10 anni è molto superiore alla stessa tipologia di paziente trattato con la chirurgia.
In questo momento i parametri universalmente utilizzati per inclusione in questo programma non sono completamente adeguati, e la sorveglianza attiva può talvolta far tardare un trattamento terapeutico, dunque va valutata con molta attenzione.
Auxologico per il tumore alla prostata
In Auxologico è previsto un programma di preparazione del paziente che prevede una rieducazione del piano pelvico prima dell’intervento: è dimostrato che chi inizia questo tipo di percorso di rieducazione prima dell’operazione recupera più rapidamente continenza urinaria e sessualità - il cui deficit è un effetto collaterale dei trattamenti del tumore della prostata.
Inoltre, la procedura di Auxologico in sede operatoria ha due caratteristiche peculiari - praticamente uniche:
- l’esame istologico intraoperatorio della prostata: per verificare lo stato effettivo della malattia a operazione in corso. Ciò permette al chirurgo di modificare l’area di intervento a seconda delle indicazioni ricevute, riducendo così la probabilità che in seguito il paziente debba sottoporsi a radioterapia o ormonoterapia;
- la particolare tecnica di ricostruzione volta a ripristinare l’anatomia del paziente nel modo più simile a com’era prima dell’ intervento, associata a una valutazione urodinamica intraoperatoria, consente di ottenere oltre il 90% di pazienti completamente continenti a un mese dall’intervento (96% a sei mesi): un dato straordinario, se si considera che il periodo normale di recupero è molto più lungo e la percentuale più bassa.
Dopo l’operazione il paziente non viene lasciato solo: dispone di un percorso di riabilitazione, legato sia alla continenza che alla riabilitazione funzionale.
Auxologico - uno dei migliori centri per tumore alla prostata
L'Unità Operativa di Urologia di Auxologico offre un programma per il trattamento del tumore della prostata tra i più avanzati in Italia e in Europa, dalla diagnosi più accurata, alla preparazione all’intervento, alle tecniche chirurgiche più innovative.
E poi un attento follow up con rieducazione e riabilitazione.
Le peculiarità della chirurgia di Auxologico sono state oggetto di numerose presentazioni a congressi e pubblicazioni scientifiche, ricevendo riscontri eccellenti da parte della comunità scientifica.
I medici della UO di Urologia visitano in tutte le sedi in Lombardia e Piemonte. L'attività chirurgica viene svolta presso Auxologico Capitanio a Milano.
Prenota una Visita Urologica
Richiesta SSN Plus, Smart, Convenzioni Telefono/Allo Sportello
A misura d'uomo
A misura d'uomo
QUANDO LA MEDICINA DI GENERE SI OCCUPA DELL’UOMO
È vero: le donne hanno una aspettativa di vita maggiore degli uomini (4.5 anni), ma una vita in buono stato di salute (76% contro 67% delle donne) e senza malattie croniche (34% contro 16% delle donne) è una caratteristica più maschile che femminile.
QUALI SONO LE MALATTIE CHE COLPISCONO PIÙ FACILMENTE GLI UOMINI?
L’uomo contrae più facilmente infezioni batteriche e virali perché ha un sistema immunitario meno vivace della donna, ma questo aspetto lo porta ad avere meno malattie autoimmuni della donna.
Per esempio, le malattie autoimmuni tiroidee ed il LES hanno una frequenza rispettivamente 7-10 volte e 14 volte minore nell’uomo che nella donna, ma in compenso se l’uomo si ammala di malattia di Graves o Lupus eritematoso sistemico ha una prognosi peggiore.
La spondilite anchilosante e la gotta sono cinque volte più frequenti nell’uomo che nella donna e la gotta ha una comparsa più precoce e più legata alle abitudini alimentari di quanto non lo sia nella donna.
L’asma allergica è più frequente e severa nel maschio prima dei 12 anni mentre dopo quell’età diventa più frequente nella femmina.
OSTEOPOROSI: UNA MALATTIA ANCHE MASCHILE
L’idea che l’osteoporosi sia una malattia solo femminile va sfatata perché anche l’uomo la può presentare anche se con una frequenza 3-4 volte minore.
Dopo una frattura femorale osteoporotica, l’uomo si riprende meno velocemente della donna ed ha un rischio di mortalità 2-3 volte maggiore della donna.
Per questi motivi è importante indagare la presenza di osteoporosi in un uomo che presenta fattori di rischio (familiarità, magrezza, ipogonadismo etc).
IL DIABETE NELL’UOMO
Tra le persone con diabete di tipo 2, l’uomo ha una maggior sensibilità all’insulina della donna ma è meno capace di aumentare la produzione pancreatica di insulina per mantenere normale la glicemia.
Rispetto alla donna, l’uomo diabetico ha un maggior rischio di diventare iperteso e sviluppare complicanze renali progredendo verso la dialisi.
Al contrario l’uomo ha un rischio di infarto miocardico che è la metà di quello della donna diabetica se confrontati con persone dello stesso genere non diabetiche.
Nell’uomo diabetico inoltre si assistito ad una diminuzione della mortalità cardiovascolare che non è stata invece registrata nella donna.
UOMO O DONNA: CHI DORME MEGLIO?
Per quanto riguarda il sonno, l’uomo riferisce più spesso della donna di non dormire bene e di avere sonnolenza diurna e presenta con maggior frequenza disturbi del respiro (apnee notturne) e comportamentali notturni.
Le apnee notturne di manifestano con sintomi tipici nell’uomo (russamento) che nella donna che può manifestare in modo atipico solo cefalea, irritabilità ed insonnia.
Le differenza trai generi si attenuano dopo la menopausa.
COS’È LA MEDICINA DI GENERE?
La medicina di genere studia le differenze tra uomo e donna dal punto di vista della frequenza e del modo in cui contraggono le malattie, e soprattutto della risposta alle terapie.
Lo scopo della Medicina di Genere è realizzare programmi di prevenzione, sviluppare metodologie diagnostiche e terapie su misura per l’uomo e per la donna.
Malattie Sessualmente Trasmissibili
Malattie Sessualmente Trasmissibili
Che cosa sono le MST
Una malattia trasmissibile sessualmente è una malattia infettiva che si trasmette principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali, inclusi i rapporti orali e anali.
Le più comuni sono:
- candida;
- clamidia;
- condiloma;
- epatite B o C (HBV o HCV);
- gonorrea;
- herpes genitale (HSV);
- HIV-Aids;
- papilloma virus (HPV);
- piattole;
- scabbia;
- sifilide;
- tricomoniasi.
Numerose malattie trasmissibili sessualmente possono avere conseguenze gravi nel tempo, come sterilità o tumori. Se le malattie trasmissibili sessualmente sono diagnosticate in tempo i danni possono essere contenuti.
Se non vengono riconosciute e curate tempestivamente possono condizionare la serenità della vita quotidiana, causando sofferenze psicologiche e senso di vergogna.
Inoltre, la presenza di una malattia trasmissibile sessualmente rende l’organismo più vulnerabile alla penetrazione del virus HIV (il virus che provoca l’AIDS).
I sintomi
Le malattie trasmissibili sessualmente possono essere asintomatiche o paucisintomatiche (ovvero con sintomi molto lievi), oppure i sintomi possono comparire a distanza di anni, aumentando il rischio di trasmetterle ad altre persone.
In altri casi, dopo il contagio, in un tempo variabile chiamato “periodo di incubazione”, le MST possono sviluppare sintomi o segni visibili sul corpo, tra cui:
- dolore alle pelvi;
- secrezioni anomale dei genitali;
- prurito e/o lesioni nell’area dei genitali, dell’ano o della bocca;
- disturbi urinari, come uno stimolo frequente della minzione e/o difficoltà a urinare;
- dolore e sanguinamento durante e/o dopo i rapporti sessuali.
La variabilità del tempo d’incubazione dipende prima di tutto dalle caratteristiche del microrganismo (da quanto è “aggressivo”); in secondo luogo dalla resistenza naturale del nostro corpo.
Quali sono le cause delle malattie sessualmente trasmissibili?
Le MST possono essere causate da microrganismi presenti nei liquidi organici, sulla pelle o sulle mucose. Tra questi rientrano virus responsabili di malattie come la sindrome da immunodeficienza (AIDS), epatiti virali (B e C), condilomi, herpes genitali, oppure batteri che causano per esempio la clamidia, la gonorrea, la sifilide, ulcere e granulomi.
Tra le cause di MST vi sono anche alcuni protozoi, come quelli responsabili della tricomoniasi.
Infine, possono causare infezioni sessualmente trasmissibili anche alcune specie di parassiti, come quelli responsabili della pediculosi del pube (piattole) e della scabbia.
Come si trasmettono?
Il contagio per via sessuale avviene quando i microrganismi vengono portati all’interno del corpo attraverso lo sperma o le secrezioni vaginali o il sangue. Oppure il contagio avviene attraverso il contatto diretto pelle contro pelle o con il contatto tra le mucose che rivestono le parti intime, la bocca o l’ano.
Alcune malattie trasmissibili sessualmente possono essere trasmesse al feto durante la gravidanza o al neonato attraverso il latte materno.
Le situazioni e le caratteristiche che aumentano il rischio di contrarre una malattia trasmissibile sessualmente sono:
- l’età al di sotto dei 25 anni, in particolare per le ragazze;
- l’aver avuto il primo rapporto sessuale prima dei 17 anni;
- il numero dei partner sessuali avuti nella vita;
- avere un partner che ha o ha avuto una malattia sessualmente trasmissibile;
- l’uso di droghe e alcol;
- la violenza sessuale.
Come prevenire le malattie sessualmente trasmissibili?
Per prevenire molte delle malattie sessualmente trasmesse è fondamentale l’utilizzo corretto del preservativo, poiché il contagio avviene principalmente attraverso il liquido seminale. Tuttavia, questa precauzione non è efficace contro le infezioni che si trasmettono attraverso sangue e saliva o con il contatto diretto della pelle. Il Papilloma virus (HPV), per esempio, può trovarsi anche sulla cute dell’area genitale e nei peli pubici.
Per prevenire alcune di queste infezioni, sono disponibili appositi vaccini, come per esempio quelli sono i virus di epatite A e B, e il vaccino contro l'HPV. Quest'ultimo attualmente è raccomandato agli adolescenti di entrambi i sessi, associato a regolari controlli con HPV test e Pap Test per una diagnosi precoce.
Come diagnosticarle?
Se c’è il dubbio di avere contratto un’infezione dopo un rapporto sessuale bisogna rivolgersi subito al medico di fiducia, al proprio ginecologo, al dermatologo o all’urologo.
La diagnosi precoce e l’avvio rapido della terapia sono molto importanti per ridurre i sintomi, evitare le complicanze anche gravi che alcune MST comportano, e per evitare di contagiare inconsapevolmente altri partner.
Per la diagnosi talvolta è sufficiente una visita medica e l’osservazione di eventuali lesioni presenti sulla pelle e sulle mucose delle aree genitali o di tutto il corpo.
In altri casi è necessario effettuare, a seconda del tipo di malattia sessualmente trasmissibile sospettata, una o più analisi su campioni di sangue, urine, saliva e altri fluidi biologici, raccolti con prelievi ematici o con tamponi vaginali, uretrali, rettali o faringei.
In caso di infezione, è necessario avvertire il proprio/propri partner e mettere in atto tutte le precauzioni per evitare ulteriori contagi.
Come curarle?
Se trattate subito e in modo corretto, le malattie sessualmente trasmissibili sono nella maggior parte dei casi guaribili. Se trascurate possono provocare gravi danni. Alcune malattie, come l’infezione da HIV, non sono curabili definitivamente, ma le attuali cure sono efficaci nel ridurne la mortalità.
La scelta della terapia dipende dal tipo di infezione contratta.
Nel caso di infezioni trasmesse da batteri e protozoi verranno prescritte terapie antibiotiche, nel caso di infezioni virali la prescrizione sarà di farmaci antivirali o trattamenti chirurgici locali come nel caso dell’HPV.
Nel caso di infestazione parassitaria, vengono prescritti generalmente farmaci topici, da applicare nelle aree colpite, per eliminare acari o piattole.
Ginecologia in Auxologico
Il Servizio di ginecologia di Auxologico offre assistenza di alta qualità anche per la diagnosi e la cura dalle malattie sessualmente trasmissibili, con la collaborazione di urologi, andrologi, endocrinologi, per una presa in carico completa.
Prenota una visita ginecologica
Richiesta SSN Plus, Smart, Convenzioni Telefono/Allo Sportello
Movimento fisico: sfatiamo i falsi miti
Movimento fisico: sfatiamo i falsi miti
L'attività fisica a digiuno fa dimagrire in modo salutare?
Falso. L’attività fisica a digiuno provoca perdita di massa magra, rallenta il metabolismo ed è fonte di stress. È importante iniziare la giornata con una corretta dose di nutrienti e aspettarne la digestione prima di svolgere attività fisica. L’attività fisica a digiuno, ovvero senza carburante energetico, rappresenta una forte fonte di stress per il nostro organismo, il quale, aumenterà la produzione del cortisolo, “l’ormone dello stress”, con tutte le conseguenze del caso!
Sudare fa dimagrire?
Falso. Sudando, si perdono solo i liquidi corporei e quindi il loro peso.
È sempre necessario reintegrare i liquidi una volta conclusa l'attività fisica per evitare la disidratazione. Dimagrire significa perdere l’eccesso di grasso corporeo, mantenendo la massa muscolare e il corretto stato di idratazione.
Durante l'attività bisogna assumere bevande zuccherine?
Falso. Le bevande consigliate per gli sportivi contenenti zuccheri (glucosio, fruttosio, destrosio, maltodestrine e affini) sono molto utili a ricostituire velocemente le scorte energetiche impoverite dall’attività fisica intensa. L’assunzione di zuccheri durante l’allenamento innalza la glicemia, impedendo l’utilizzo dei grassi come substrato energetico, dato che per l’organismo è più “facile” utilizzare gli zuccheri come carburante.
È quindi più utile dissetarsi con acque medio minerali per integrare le perdite dovute alla sudorazione di un'attività fisica moderata.
Scopri di più sulle bevande energetiche.
Non bisogna bere acqua durante l'attività fisica?
Falso. Nel periodo estivo o in un ambiente caldo è necessario bere anche durante l’attività fisica, e sempre quando lo sforzo fisico è prolungato nel tempo (>30 min continuativi).
Generalmente, per evitare la disidratazione, sarebbe opportuno bere 150-200 ml di acqua ogni 15-20 minuti.
Il momento migliore per fare attività fisica è la mattina?
Falso. Non c'è un momento migliore per essere attivi. Il momento migliore è quello che preferite e che meglio si adatta agli impegni della vostra giornata soprattutto per una camminata. Scegliete quello che più vi si addice, l’importante è muoversi regolarmente.
Allenandosi sempre si può mangiare quanto si vuole?
Falso. L’energia della dieta va sempre adeguata al tipo di attività sportiva eseguita, a seconda dell’intensità, della durata media dello sforzo e della frequenza settimanale. Qualitativamente la dieta resta invariata nella distribuzione dei macronutrienti: carboidrati, proteine, grassi vanno mantenuti nella giusta proporzione.
Praticare attività fisica provoca costante senso di fame?
Fare attività fisica regolare migliora la richiesta energetica (o il metabolismo), rinforza il sistema cardio-circolatorio e muscolare, aiuta a bruciare calorie in eccesso ove necessario, ma non incide sui circuiti biologici di fame e sazietà.
Se non sono costante tanto vale non fare nulla?
Falso. Anche una breve attività fisica è meglio di nessuna attività.
L'attività fisica è importante per il mantenimento della salute. Quindi, anche se non si frequenta una palestra o non si va in piscina, si può essere attivi tutti i giorni camminando. È sufficiente una camminata di 15-20 minuti continuativi ogni giorno per il mantenimento della buona salute.
Dietologia e Nutrizione Clinica in Auxologico
Il Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica è presente a livello ambulatoriale sia in Lombardia sia in Piemonte e offre un’assistenza dietologica completa e specialistica per problemi di aumento di peso, diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemia, osteoporosi, malnutrizione, insufficienza renale, apnee notturne, patologie gastrointestinali (colon irritabile, intolleranza a glutine e lattosio), malattie neurodegenerative (Parkinson e ritardi mentali), allergie e intolleranze alimentari, gravidanza fisiologica, educazione a uno stile di vita sano, stile di vita vegetariano, vegano.
La corretta alimentazione per mantenere massa magra e muscolare
La corretta alimentazione per mantenere massa magra e muscolare
CHE DIFFERENZA C'È TRA MASSA MUSCOLARE E MASSA MAGRA?
Negli ultimi 12 mesi le palestre hanno trascorso più giorni con le porte chiuse che aperte. Sebbene sia consentito correre e fare sport all’aperto (con limitazioni regolamentate) sono tante le persone che hanno ridotto l’attività fisica.
Cosa accade al nostro corpo in queste situazioni? Cosa possiamo fare? Perché è importante nutrire la massa magra e, in particolar modo, quella muscolare? La giornalista Letizia Palmisano ha posto queste domande alla Dott.ssa Raffaella Cancello, nutrizionista presso l’Istituto Auxologico Italiano, Auxologico Ariosto e Centro Ricerche e Biotecnologie.
Per massa magra intendiamo la parte magra del corpo e, semplificando, le sue componenti sono l’acqua, i muscoli e le ossa. La massa muscolare è quindi una frazione di quella magra. Oggi possiamo calcolare esattamente i comparti corporei grazie a un semplice esame impedenzometrico che ci consente di capire se una persona ha i valori nei range di peso ideali in relazione a fattori quali, ad esempio, l’età o il sesso.
LEGGI ANCHE: BMI - INDICE DI MASSA CORPOREA QUANDO IL PESO NON BASTA
MUOVERSI ANCHE IN LOCKDOWN, È POSSIBILE?
Questo anno, a causa del lockdown, e in generale per le restrizioni imposte per contrastare la diffusione del Covid-19 (come la chiusura di piscine e palestre), la gran parte degli italiani ha ridotto il movimento corporeo ritrovandosi in una condizione di sedentarietà forzata.
Muoversi però è fondamentale per mantenere la vitalità del muscolo. Per conservare la massa magra bisogna fare movimento, ma, ovviamente, non è necessario diventare atleti: agli adulti bastano 30 minuti di camminata veloce giornaliera - meglio se di corsa - o, se chiusi in casa, di cyclette, mentre, per i bambini, essendo in età evolutiva, si consiglia almeno un’ora di gioco libero all’aperto ogni giorno. Oltre a ciò, però, una corretta alimentazione può venire in nostro supporto nel mantenimento della massa magra.
QUALE È LA DIETA GIUSTA PER NON PERDERE MASSA MAGRA?
Il muscolo ha bisogno di proteine che si assumono con alimenti come pesce, carne, uova e legumi, ma bisogna al contempo prestare attenzione a carne e formaggi per la maggior presenza di grassi e sale.
È necessario poi chiarire che non tutte le fonti proteiche sono uguali: per la massa muscolare sono particolarmente indicate fonti dall’alto valore biologico come la carne e l’albumina.
Ciò, però, non vuol dire che un vegetariano rischi il deficit, semmai che ha bisogno di una dieta bilanciata. Infatti, se si uniscono in modo adeguato legumi e cereali (come, ad esempio, con un piatto di pasta e lenticchie), si riesce ad abbinare le sostanze necessarie ad alimentare la massa magra.
Un’alimentazione bilanciata richiede 0,8 -1,2 grammi di proteine per ogni kg di peso. Eccedere, peraltro, è inutile: sono diversi gli studi che attestano come una alimentazione iperproteica non sviluppi ulteriormente i muscoli. A fare la differenza non è quindi la quantità ma la costanza. Le proteine vanno assunte a tutti i pasti, a partire dalla colazione: si può, ad esempio, iniziare la giornata con del latte, uno yogurt o un alimento salato come un uovo o un pancake con farina di avena.
QUANDO È IMPORTANTE RIVOLGERSI ALLO SPECIALISTA?
Per valutare un deficit della massa magra il controllo può essere fatto in qualsiasi momento: non è invasivo, è molto semplice e, come dicevamo, si effettua tramite impedenzometria.
Ad esempio, quando si è a dieta, vi è un controllo frequente per valutare se il paziente riesce a perdere peso senza intaccare complessivamente la muscolatura e la massa magra. Spesso le persone pensano che una dieta impostata per perdere peso si basi solo sulle calorie e che quindi debba solo essere ipocalorica.
È invece fondamentale che vi sia un giusto apporto di proteine e un’adeguata attività sportiva. Ciò consente di perdere selettivamente il grasso mantenendo - o, se serve, aumentando - il comparto magro. Una dieta eccessivamente restrittiva, al contrario, può comportare un deperimento del muscolo.
Superati poi i 50 anni, è importante aumentare i controlli poiché, dopo questa età, inizia un declino fisiologico della massa magra e, anche laddove il peso rimanga costante, la massa grassa tende ad aumentare.
Questo deficit può condurre alla sarcopenia (perdita di massa muscolare) che è quel processo che può causare rovinose cadute.
IL SERVIZIO DI DIETOLOGIA E NUTRIZIONE CLINICA DI AUXOLOGICO
Il Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica è presente a livello ambulatoriale sia in Lombardia sia in Piemonte e offre un’assistenza dietologica completa e specialistica per problemi di:
- aumento di peso,
- diabete,
- ipertensione arteriosa,
- dislipidemia,
- osteoporosi,
- malnutrizione,
- insufficienza renale,
- apnee notturne,
- patologie gastrointestinali (colon irritabile, intolleranza a glutine e lattosio),
- malattie neurodegenerative (Parkinson e ritardi mentali),
- allergie e intolleranze alimentari,
- gravidanza fisiologica,
- educazione a uno stile di vita sano,
- stile di vita vegetariano, vegano.
In collaborazione con Letizia Palmisano, giornalista