Cellulite: i 10 punti chiave
Pubblicato il 21/06/2021 - Aggiornato il 17/10/2024
1) COS'È LA CELLULITE? IL RUOLO DI GENETICA E ORMONI
Il termine cellulite non è corretto perché la “cellulite” identifica un’infezione batterica della pelle, ma il termine viene comunemente utilizzato per identificare una condizione di alterazione del pannicolo sottocutaneo favorito da una microstasi sanguigna e linfatica.
La cellulite è una condizione che colpisce il compartimento dermico e sottocutaneo e si sviluppa prevalentemente su cosce e glutei del 90% delle donne dopo la pubertà, indipendentemente dalla presenza di sovrappeso. La causa della cellulite è tuttora poco chiara, probabilmente multifattoriale con una base genetica e ormonale.
L’evoluzione di questa “pannicolopatia” passa attraverso un aumento dei liquidi interstiziali, ipo-ossigenazione delle cellule adipose, dissociazione dei setti sottocutanei, riduzione di elasticità e spessore della pelle e alla fine a uno stato di fibrosi cicatriziale. La conseguenza sono le tipiche modificazioni della cute a buccia d’arancia o a trapunta, riduzione della temperatura cutanea, smagliature e teleangectasia, dolorabilità alla pressione.
2) SPORT, FUMO E SEDENTARIETÀ FAVORISCONO LA CELLULITE
Considerando l’importanza della stasi venosa e linfatica nel favorire la comparsa di cellulite, oltre a evitare l’assunzione di estroprogestinici a scopo anticoncezionale o sostitutivo, le abitudini che maggiormente vanno contrastate per limitare l’evoluzione della cellulite sono:
- la sedentarietà;
- l’eccessiva assunzione di sale, alcol e cibi zuccherati;
- l’accumulo di grasso (tessuto adiposo) sottocutaneo;
- il fumo, poiché provoca ipossia tessutale.
3) PERDENDO PESO, SCOMPARE LA CELLULITE?
Una buona alimentazione e una buona condizione fisica non impediscono in modo univoco lo sviluppo della cellulite, infatti l'effetto della dieta ipocalorica sulla cellulite è ancora oggetto di dibattito.
È stato osservato che la perdita di peso è raramente seguita dalla riduzione della cellulite, anzi, è ben noto che la pelle dopo una perdita di peso importante aumenta di lassità e questo può influire negativamente mostrando in modo ancor più evidente le antiestetiche fossette cutanee di cellulite. Non sono la restrizione calorica e il dimagrimento a risolvere la situazione quanto una maggior attenzione alla qualità e frequenza dei cibi che inseriamo nella nostra giornata alimentare. Nel caso di necessità di un calo di peso questo dovrebbe essere graduale e non troppo repentino.
4) LA CELLULITE SI COMBATTE ANCHE A TAVOLA
L’errore principale è spesso il bere poca acqua durante la giornata; la corretta idratazione prevede l’assunzione di 8-10 bicchieri di acqua (1.5-2L al giorno). E’ falso dire che le acque oligominerali rispetto a quelle mineralizzate contrastino meglio la cellulite: è importante il volume giornaliero assunto più che la qualità. Di conseguenza è bene evitare cibi che causano ritenzione idrica favorendo stasi linfatica e venosa, come quelli troppo salati e troppo zuccherini.
Anche se non si aggiunge sale la dieta può risultare troppo ricca di sale in quanto è contenuto in maniera importante in carni conservate, nelle salamoie, nei cibi in latta e in alcuni prodotti da forno. Pizze, focacce, snack salati in genere andrebbero limitati. E’ bene anche abituarsi a non bere bevande zuccherine e a non aggiungere zucchero bianco nel tè o caffè della giornata. D’estate attenzione a granite, ghiaccioli e bibite zuccherate: sembrano placare la sete sul momento ma in realtà la fanno aumentare, aumentando il fabbisogno di acqua.
Rimanere idratati e mangiare bene eviterà quindi la ritenzione idrica che esacerba la comparsa della cellulite.
5) UNA CONDIZIONE (QUASI ESCLUSIVAMENTE) FEMMINILE
La cellulite generalmente non colpisce gli uomini se non quando si verifica una riduzione assoluta o relativa degli androgeni.
Le strutture connettivali di sostegno del tessuto adiposo hanno infatti una differente architettura in uomini e donne: nelle donne i setti connettivali sono orientati in modo perpendicolare alla pelle e sottoposti a tensione continua che permette al tessuto adiposo di sporgere verso la superficie, mentre negli uomini hanno un orientamento che limita la protrusione del tessuto adiposo.
6) FARE SPORT RIDUCE LA CELLULITE?
La cellulite non può mai essere rimossa completamente. Tuttavia, la combinazione di una dieta sana con esercizio fisico ridurrà lo strato di grasso sotto la pelle, rendendo meno evidente la cellulite. Una dieta sana può anche migliorare la pelle e il tessuto connettivo rendendoli più forti, più sani e più elastici.
L’esercizio fisico praticato con continuità non aiuta solo ad evitare l’accumulo di tessuto adiposo, ma migliora il tono muscolare e la circolazione aiutando l'eliminazione delle scorie e la ritenzione di liquidi e mantenendo la pelle e il tessuto connettivo più sani.
All’attività aerobica (30 minuti al giorno 3-4 volte/settimana), va aggiunta un’attività di potenziamento muscolare (due volte/settimana) con esercizi quotidiani per facilitare il ritorno venoso delle gambe: per esempio mettersi in posizione supina con le gambe al muro e i piedi in alto per alcuni minuti, ruotare 10 volte i piedi lateralmente e avanti e indietro, mettersi 10 volte in punta di piedi poi di nuovo giù.
7) MAI FAR MANCARE A TAVOLA IDRATAZIONE, VARIETÀ E FRESCHEZZA
Non esiste una dieta “anticellulite” ma se proprio volessimo definirne una potremmo usare tre parole chiave: “Idratazione, varietà e freschezza”.
- IDRATAZIONE: acqua nella giusta quantità anche sotto forma di tè e tisane senza aggiunta di zuccheri. Il caffè aumenta la diuresi, è possibile inserirlo nella misura di massimo due/tre al giorno;
- VARIETÀ e FRESCHEZZA: l’acqua è anche contenuta in frutta e verdura, che dovremmo assumere quotidianamente: due frutti al giorno (meglio se di stagione e in primavera/estate non vi è che l’imbarazzo della scelta) e verdure fresche a pranzo e cena per accompagnare le pietanze, facendo attenzione a non salarle o condirle con salse grasse. Succo di limone e aceti a bassa acidità e erbe aromatiche (menta, basilico, origano freschi o essiccati) conferiscono sapore senza provocare la ritenzione idrica tipica dei cibi molto sapidi.
Attenzione a carni conservate e insaccati (da assumere massimo una-due volte a settimana) a cui preferire pesce, carni bianche e legumi freschi o essiccati.
8) GLI ALIMENTI PER COMBATTERE LA CELLULITE
È consigliato assumere:
- acqua (tè e tisane senza zucchero e caffè);
- verdura “ad azione diuretica” (come finocchi, cetrioli, sedano, pomodori, asparagi, carciofo, barbabietola, zenzero), anche sotto forma di estratti;
- frutta (come ananas fresco, anguria, mirtilli o frutti rossi in genere), senza superare i 450 gr al giorno (per non rischiare l’eccesso di fruttosio, lo zucchero della frutta);
- pesce azzurro, di piccola taglia e dei nostri mari, anche 3-4 volte a settimana come pietanza;
- carne bianche come pollo e tacchino;
- formaggi alleggeriti in grassi e iposodici;
- pane toscano, iposodico.
All’aggiunta di sale preferire aromi freschi o essiccati, spezie e succo di limone.
9) GLI INTEGRATORI SONO UTILI?
Alcuni integratori (con estratti di betulla, pilosella, tarassaco, bromelina, o a base di caffeina) possono essere utili coadiuvanti in un percorso di trattamento globale della cellulite per la naturale azione drenante/diuretica e lipolitica, ma da soli l’efficacia resta purtroppo limitata. Prodotti a base di collagene, in flaconi, capsule o associati ad alimenti funzionali quali il caffè, possono essere utili per rendere più densa la pelle e ridurne l’aspetto ondulato.
Le formulazioni in crema dovrebbero contenere un estratto attivo come estratti di avocado, olio di mandorla, jojoba, karitè per recupero dell'elasticità cutanea oppure estratti di ippocastano, rusco, edera e centella per migliorare la circolazione o estratti di alghe, caffeina, tè verde per combattere lo spessore dei cosiddetti pannicoli adiposi.
In definitiva gli integratori non possono sostituire una modifica degli stili di vita (dieta e movimento) se si vuole contrastare adeguatamente la cellulite.
10) QUALI SONO LE TERAPIE MEDICHE PIÙ EFFICACI?
Avendo un origine edematosa, la “cellulite” risponde in fase iniziale a tutte le terapie in grado di favorire la circolazione linfatica e lo svuotamento dei ristagni liquidi degli arti.
- Il massaggio cutaneo-connettivale specifico, sia quello manuale che meccanico (come nel caso dell’”endermologie”), può non solo ritardarne l’insorgenza ma anche contrastarne la progressione; agendo come drenante del grasso sottocutaneo e stimolante dei tessuti cutaneo e connettivo, può favorire un alleggerimento del carico di lavoro del sistema linfatico e aumentare la vascolarizzazione locale.
- La carbossiterapia, (iniezione sottocutanea di CO2 mediante aghi) viene eseguita in ambulatorio medico con specifici macchinari. Questa metodica produce una importante ossigenazione in grado di migliorare vitalità e trofismo dei tessuti cutanei e sottocutanei con un effetto lipolitico sul pannicolo adiposo sottocutaneo. Il suo effetto non si esplica solo sulla funzionalità del sistema vascolare e linfatico ma produce allo stesso tempo una riduzione dello spessore adiposo sottocutaneo in forma diretta.
- La radiofrequenza o l’ultrasuono vengono spesso utilizzati su macchinari elettromedicali per il trattamento della cellulite al fine di rompere la fibrosi dei setti, creare retrazione superficiale nonché favorire lo scioglimento del grasso sottocutaneo. La loro efficacia si basa sulla capacità di fornire energia controllata e mirata a colpire lo strato dermico e l’ipoderma in modo selettivo. La risposta riparativa dermica genera il miglioramento delle caratteristiche di compattezza ed elasticità cutanea mentre le cellule adipose sottocutanee, sensibili allo stress subito, vanno incontro a riassorbimento.
- Le onde d’urto sono onde acustiche pulsanti a elevata energia e grande ampiezza in grado di disgregare la fibrosi e produrre rivascolarizzazione tissutale. Il miglioramento del microcircolo vascolare rappresenta un contrasto diretto delle cause che generano la cellulite mentre l’azione meccanica sui setti sclerotici produce un beneficio immediato sugli inestetismi superficiali.
In ultimo non bisogna dimenticare la possibilità di agire direttamente in forma chirurgica, per interrompere i setti retraenti che deformano la superficie cutanea. Queste microfibrolisi chirurgiche vengono proposte sia con dispositivi a microlame, che con laser e vengono eseguiti in ambulatorio talvolta con applicazione di anestetici locali.
CHIRURGIA PLASTICA E MEDICINA ESTETICA IN AUXOLOGICO
Il Servizio di Chirurgia Plastica Ricostruttiva e Medicina Estetica garantisce ai pazienti una presa in carico completa dall’inizio del percorso diagnostico fino alla dimissione postoperatoria e nei controlli successivi, per le problematiche estetiche di interesse chirurgico.