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A cura di

Dott.ssa Marzia Rossi

Staff Servizio Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

CHE COS'È LA GASTRITE?

La gastrite rappresenta un’irritazione della mucosa gastrica, ovvero dello strato più interno dello stomaco che, indebolito da diversi fattori, perde la sua barriera protettiva e diventa aggredibile dall’acido gastrico. La gastrite può essere acuta e manifestarsi in modo improvviso e per un periodo limitato, oppure cronica con sintomi più sordi o assenti che perdurano nel tempo.

In alcuni casi, la gastrite può portare alla formazione di ulcere.

La gastrite può essere localizzata in un’area specifica, per esempio l’antro, ovvero la porzione finale dello stomaco (in questo caso si parla di gastrite antrale), o può interessare l’intero organo, come nel caso della gastrite cronica atrofica, che comporta l’assottigliamento della mucosa gastrica.

La gastrite si classifica, a seconda della gravità, in “non erosiva” e “erosiva”. La gastrite non erosiva si riferisce all’infiammazione della mucosa gastrica senza erosione o compromissione del rivestimento dello stomaco. In caso di gastrite erosiva, invece, sono presenti entrambe.

La gastrite nella maggior parte dei casi non è un disturbo pericoloso ed è curabile, ma se trascurata o non trattata può portare alla comparsa di ulcere e sanguinamenti, di polipi e di tumori benigni o maligni allo stomaco.

QUALI SONO I SINTOMI DELLA GASTRITE?

Chi soffre di gastrite può presentare dolore, crampi, bruciore in sede epigastrica, ossia quella che comunemente si chiama “bocca dello stomaco”, difficoltà a digerire (dispepsia), nausea e vomito,  quest’ ultimo presente soprattutto nelle forme acute. Il paziente può anche riscontrare gonfiore, senso di ripienezza precoce e inappetenza.

Nella forma di gastrite cosiddetta cronica, i sintomi possono essere anche davvero sfumati o addirittura assenti.


DIAGNOSI DELLA GASTRITE

La diagnosi di gastrite viene posta in corso di visita gastroenterologica mediante un’attenta raccolta anamnestica e confermata con esofago-gastroduodenoscopia (EGDs).

Endoscopicamente si possono riscontrare diversi quadri: da quelli meno evidenti dove le alterazioni sono microscopiche e pertanto visibili solo mediante l’esame istologico delle biopsie gastriche a quadri macroscopici con iperemia (arrossamento) ed erosioni.

La presenza dell’Helicobacter pylori viene rilevata mediante la ricerca dell’antigene nelle feci o il test del respiro (Urea Breath Test) o in corso di biopsia con il test rapido all’ureasi.

QUALI SONO LE CAUSE DELLA GASTRITE?

Le cause che determinano la gastrite sono molteplici e spesso concomitanti. I principali responsabili della gastrite sono:

  • infezioni: l’Helicobacter pylori, un batterio trasmissibile per via oro-orale o oro-fecale, rappresenta l’agente più frequente;
  • assunzione di farmaci: responsabili sono i FANS (come l’acido acetilsalicilico, diclofenac, ibuprofene), i farmaci steroidei (cortisone), alcuni anti-tumorali e anti-depressivi, i bifosfonati (utilizzati per il trattamento dell’ osteoporosi) e i farmaci anti-depressivi;
  • alimentazione e stili di vita scorretti: l’assunzione di alcuni cibi, di alcool e il fumo rappresentano fattori favorenti l’insorgenza di gastrite;
  • stress: fisico (ad esempio dopo interventi di chirurgia maggiore) ma anche emotivo;
  • reflusso biliare: risalita di bile dal duodeno nello stomaco che costituisce un insulto per la mucosa gastrica.

Esistono infine alcuni fenomeni di natura autoimmune che possono danneggiare lo stomaco, determinando la cosiddetta gastrite autoimmune.


QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLA GASTRITE?

Normalmente la gastrite è una patologia con un andamento clinico favorevole. Tuttavia le conseguenze di una gastrite non diagnosticata o trascurata potrebbero essere anche gravi.

L’irritazione cronica della mucosa gastrica può infatti determinare la comparsa di una ferita profonda, detta ulcera.

Anche l’atrofia gastrica cioè la distruzione di parte del tessuto ghiandolare dello stomaco può portare a carenza di vitamina B12 per una diminuita produzione di fattore intrinseco, indispensabile per l’assorbimento di questa stessa molecola.

Il colon irritabile

COME SI CURA LA GASTRITE?

I farmaci principali sono gli inibitori della pompa protonica, che inibiscono la produzione di acido.

A seconda dei casi, la cura della gastrite può comprendere farmaci che neutralizzano l’effetto degli acidi sulle pareti dello stomaco, come gli antiacidi, e/o farmaci che riducono con meccanismi diversi la quantità di acido prodotta dallo stomaco, come gli inibitori della pompa protonica e gli antagonisti dei recettori H2.

Nel caso di infezione da Helicobacter pylori, per debellarlo, si somministra una cura di circa 10-14 giorni composta, oltre che da inibitori della pompa protonica, da antibiotici.

Una dieta equilibrata, l’astensione dal fumo di sigaretta e una vita più rilassata rappresentano elementi importanti per combattere l’insorgenza di gastrite. Per quanto riguarda l’alimentazione, il medico di norma suggerisce di seguire un’apposita dieta, che può essere personalizzata per il singolo paziente. In generale i cibi da evitare con la gastrite sono quelli che potrebbero irritare lo stomaco, come gli alimenti piccanti, speziati, acidi (limone e altri agrumi), il caffè e l’alcol, e preparazioni che comportano una lunga digestione, come cibi fritti o eccessivamente grassi.

Inoltre, è utile mangiare piccole porzioni ed evitare di coricarsi subito dopo mangiato.

L'ALIMENTAZIONE: UN ALLEATO FONDAMENTALE

Per evitare di irritare eccessivamente la mucosa gastrica, è raccomandabile masticare lentamente, evitare pasti abbondanti e coricarsi almeno due ore dopo il termine del pasto.

È importante inoltre consumare con moderazione alcuni cibi, quali:

  • cibi ricchi di grassi;
  • cibi speziati o molto salati;
  • fritture;
  • agrumi e frutti acidi;
  • cioccolato;
  • pomodori e altre verdure acidule.

Tra le bevande, è consigliato assumere moderatamente:

  • caffè e tè;
  • bevande gasate;
  • spremute;
  • alcolici.

Tra i rimedi naturali per la gastrite vengono indicate tisane a base di zenzero, liquirizia o menta, in quanto favoriscono la funzione digestiva.

LA U.O. DI GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA DI AUXOLOGICO

Il Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Auxologico offre un servizio completo per la prevenzione, la diagnosi e la cura degli organi dell'apparato digerente: esofago, stomaco, intestino tenue, colon e retto.

Il Servizio opera nelle sedi di Lombardia e Piemonte, dove è accedere agli esami diagnostici gastroenterologici.

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Articolo realizzato in collaborazione con Clorofilla.