L'elettromiografia (EMG) è un esame diagnostico impiegato per valutare eventuali patologie del sistema nervoso periferico e dell'apparato muscolare. Anche se l'elettromiografia viene utilizzata di routine per confermare la diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), pochi studi hanno analizzato la correlazione tra parametri elettrofisiologici e caratteristiche cliniche della SLA.
In una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Journal of Neurology, a cui ha preso parte anche Auxologico, è stata valutata se la quantificazione della denervazione attiva (AD) e della denervazione cronica (CD), cioè se i muscoli ricevano o meno segnali nervosi dal cervello, fornisce ai medici informazioni sulla progressione della malattia e sulla sopravvivenza nei pazienti con SLA.
Eleonora Colombo del Dipartimento Neuroscienze e del Laboratorio Sperimentale di Neuroscienze di Auxologico e diversi colleghi hanno studiato una casistica di pazienti affetti da SLA dimostrando come l’elettromiografia, comunemente utilizzato nella pratica clinica per diagnosticare la SLA, abbia anche un valore prognostico.
In particolare, i ricercatori hanno dimostrato come un maggior grado di denervazione attiva al momento della diagnosi sia associato a un più rapido declino funzionale e a una ridotta sopravvivenza.
La ricerca in Auxologico
Il Laboratorio Sperimentale di Neuroscienze studia le basi genetico-molecolari delle forme familiari e sporadiche di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e Demenza Frontotemporale (FTD) utilizzando tecnologie di sequenziamento di nuova generazione (NGS) per l’analisi dell’esoma e del Whole genome al fine di identificare nuovi geni causativi, nonché piattaforme di SNP genotyping per l’identificazione di fattori di rischio genetici.