Il test sierologico ECLIA (con specificità del 99,98% e sensibilità del 98,8%) rileva la quantità degli anticorpi (Ig Totali) diretti contro il virus SARS-CoV-2 responsabile del Covid-19.
Il test sierologico quantitativo ECLIA al momento non è prenotabile in Auxologico.
COME SI ESEGUE?
Il test sierologico quantitativo ECLIA si esegue con un prelievo venoso.
Non è necessario il digiuno stretto, né alcuna preparazione particolare, tuttavia è raccomandato attendere un paio d'ore da una colazione/pasto leggero prima di eseguire il prelievo.
L'esecuzione per i bambini è a partire dai 6 anni, e comunque dopo la valutazione da parte del personale infermieristico.
A COSA SERVONO I TEST SIEROLOGICI PER IL COVID-19?
In base alle disposizioni vigenti alla data del 18 Maggio 2020, il Ministero della Salute "non considera i test sierologici come test in grado di produrre una diagnosi: i test sierologici, secondo le indicazioni dell’OMS, non possono sostituire il test diagnostico molecolare su tampone, tuttavia possono fornire dati epidemiologici riguardo la circolazione virale nella popolazione anche lavorativa".
La Direzione dell’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte ha diffuso una nota in cui precisa che “è consentito l’utilizzo del test sierologico per le immunoglobuline specifiche per il SARS-CoV-2 anche ai privati cittadini, presso i laboratori di analisi cliniche privati, per i soli esami che il Ministero considera attendibili nel loro esito epidemiologico”.
I test sierologici servono per mettere in evidenza la presenza di anticorpi diretti contro il virus, in questo caso il SARS-CoV-2 responsabile del Covid-19. La loro presenza indica che è avvenuta l’infezione.
Ricordiamo però che, allo stato delle conoscenze attuali, la positività al test non può essere una garanzia di una immunità al Coronavirus.
Il test sierologico non sostituisce la ricerca dell’RNA virale con tecnica molecolare (da tampone naso-faringeo) che, per il momento, è l’unico test definitivamente diagnostico.
COSA DICE IL RISULTATO DEL TEST SIEROLOGICO?
L' esame è richiesto per:
1. SCREENING E/O FOLLOW-UP POST COVID-19:
Un risultato negativo (valori < 0.80 U/mL) indica che una persona non è stata infettata oppure è stata infettata molto recentemente (meno di 8-10 giorni prima) e non ha ancora sviluppato la risposta anticorpale al virus, oppure è stata infettata ma il titolo di anticorpi che ha sviluppato è, al momento dell’esecuzione del test, al di sotto del livello di rilevazione del test stesso. Inoltre in alcuni soggetti i titoli anticorpali tendono a scendere a distanza di qualche mese dall’infezione.
Un risultato positivo (valori ≥ 0.80 U/mL) indica che la persona è stata infettata, ma non indica necessariamente se quindi è protetta e per quanto tempo, e se la persona è guarita oppure ancora contagiosa. E’ pertanto necessario eseguire il test molecolare da tampone naso-faringeo per ricerca RNA virale.
2. MONITORARE LA COPERTURA ANTICORPALE NEI SOGGETTI SOTTOPOSTI A VACCINAZIONE:
Per verificare e monitorare l’eventuale risposta al vaccino, il dosaggio anticorpale dovrebbe essere determinato prima della somministrazione e a partire da 1 a 2 settimane dopo la somministrazione dell’ultima dose di vaccino per almeno 6-8 mesi.
- Risultato negativo (valori < 0.80 U/mL): negativo per gli anticorpi anti-SARS-CoV-2 Spike; il soggetto risulta non immunizzato.
- Risultato positivo (valori ≥ 0.80 U/mL): positivo per gli anticorpi anti-SARS-CoV-2 Spike; il soggetto risulterebbe immunizzato, sulla base delle attuali conoscenze, e dovrebbe essere protetto per almeno 6-8 mesi.
Eventuali successivi controlli nel tempo, potranno evidenziare, tramite il raffronto della titolazione anticorpale, la persistenza dello stato immunitario.