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La leggenda dell'obesità sana

Pubblicato il 24/05/2018 - Aggiornato il 21/10/2024

Dott.ssa Cecilia Invitti

Endocrinologa e diabetologa presso Auxologico Capitanio

L’obesità fa sempre male.

A togliere i “se”, i “ma”, le virgole e i puntini di sospensione che fino ad oggi hanno accompagnato questa affermazione, ci ha pensato la comunità scientifica internazionale, a conclusione di studi protrattisi per anni sugli effetti dannosi dell’obesità.

Studi che hanno finalmente chiarito che la cosiddetta “obesità metabolicamente  sana” non identifica l’assenza di tutte le malattie che si associano all’obesità.

CHE COS’È L’OBESITÀ

L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di tessuto adiposo disfunzionale.

Di fatto si tratta di una condizione di infiammazione cronica dell’organismo, la cui intensità e gravità dipende certamente da molti co-fattori, e non deve essere sottovalutata.

All’obesità fa capo una lunga serie di condizioni patologiche e fattori di rischio importanti, i cui rappresentanti più noti sono il diabete e l’ipertensione - quest’ultima a sua volta causa di complicanze anche severe, a carico del sistema cardiovascolare, come infarto del miocardio ed ictus cerebrale.

Il concetto di “obesità sana”, in un contesto nel quale questa condizione è epidemica, rischia dunque di far sottovalutare il problema.

OBESITÀ SANA: UN CONCETTO INGANNEVOLE

L’idea di “obesità sana” era nata negli anni ’80 per identificare quei soggetti obesi che non presentavano però le malattie metaboliche come iperglicemia, dislipidemia ed ipertensione, solitamente associate a questa condizione.

Il fatto che un indice di massa corporea superiore a 30 (dopo il quale si parla appunto di obesità) possa essere ben tollerato dall’organismo, si è rivelato però un’illusione: prima o poi il grasso in eccesso presenta il conto.

A dimostrarlo, studi portati avanti da ricercatori di tutto il mondo; da ultimi quelli della Wake Forest School of Medicine, che con uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology hanno reso noti i risultati di una ricerca durata 12 anni, che ha coinvolto 6.800 americani.

Da questo studio risulta chiaro che la condizione di obesità metabolicamente sana non è una condizione stabile nel tempo perché la metà delle persone obese sviluppa nel tempo alterazioni metaboliche ed eventi cardiovascolari.

Peraltro i soggetti che mantengono un normale quadro metabolico sembrerebbero avere lo stesso rischio cardiovascolare dei soggetti normopeso senza alterazioni metaboliche.

E QUEI PAZIENTI OBESI CHE STANNO BENE?

Esiste una minuscola percentuale di pazienti obesi che non dimostra alterazioni metaboliche significative: ciò dipende probabilmente da una predisposizione genetica particolare, che li protegge.

Ma è ogni giorno più chiaro che queste condizioni sono transitorie. Quasi tutti i pazienti infatti con il tempo iniziano a mostrare segni di indurimento delle arterie, che porta allo sviluppo di fattori di rischio importanti come l’ipertensione e l’aumento dei livelli di colesterolo “cattivo”.

Inoltre bisogna tenere presente che l’obesità non è solo associata all’aumento del rischio cardiovascolare, ma anche di quello di:

  • tumori;
  • disturbi respiratori (broncopatia cronica ostruttiva e apnee notturne (che comportano a loro volta rischio di deficit cognitivi);
  • danni alle articolazioni;
  • disfunzioni endocrine come ipogonadismo ed infertilità;
  • flebiti.

Non esiste quindi un’obesità sana: si parla sempre di una malattia cronica complessa, che coinvolge numerosi fattori e va tenuta sotto controllo costante anche quando non dà segni di sofferenza a livello metabolico.

LA CURA DELL'OBESITÀ IN AUXOLOGICO

Auxologico vanta un'esperienza pluridecennale nel trattamento specialistico e integrato dell'obesità, della grande obesità e delle complicanze associate, e ha sviluppato conoscenze scientifiche e protocolli diagnostici e terapeutici avanzati presi a modello in Italia e in Europa.

Su ciascun fattore scatenante deve infatti intervenire uno specialista diverso (psicologo, endocrinologo, cardiologo, nutrizionista…) in sinergia con gli altri.

Solo in questo modo, seguendo ciascun paziente con la consapevolezza che è unico, e con un follow-up anche di lunga durata, è possibile sconfiggere questa patologia.

Auxologico ha sviluppato percorsi diagnostici e riabilitativi per adulti e minori che, a seconda del grado di complessità, possono essere svolti in ambulatorio presso il Centro Ambulatoriale Obesità presente in numerose sedi lombarde e piemontesi, oppure in regime di ricovero presso il Centro Ospedaliero Obesità dell'Ospedale di Piancavallo (VB), che assiste ogni anno circa 2800 persone provenienti da tutta Italia, di cui 650 bambini e adolescenti.

COME ACCEDERE

L’accesso ai servizi è possibile sia tramite convenzione con il SSN, sia privatamente e dietro copertura assicurativa, nelle sedi ospedaliere e ambulatoriali. 

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