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Nuovo studio di Auxologico e Papa Giovanni XXIII di Bergamo: il circolo vizioso tra cuore e polmoni

Pubblicato il 23/11/2020 - Aggiornato il 23/10/2024

Il Dott. Sergio Caravita, Cardiologo del Dipartimento di Cardiologia di Auxologico, insieme a un gruppo di ricercatori coordinati dal Prof. Gianfranco Parati e in collaborazione con l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha da poco pubblicato uno studio scientifico sullo European Journal of Heart Failure che dimostra un circolo vizioso tra il cuore e i polmoni dei pazienti con grave insufficienza respiratoria da COVID-19

LO STUDIO

Durante la prima ondata della pandemia di marzo-aprile 2020 abbiamo raccolto i dati emodinamici registrati tramite catetere posizionato in arteria polmonare in un gruppo di pazienti con grave insufficienza respiratoria da COVID-19 ricoverati in terapia intensiva, intubati e ventilati meccanicamente.

Questi dati ci hanno permesso di dimostrare un circolo vizioso tra il cuore e i polmoni che può contribuire alle manifestazioni gravi da COVID-19.

Sapevamo che la manifestazione principale della grave polmonite da COVID-19 è un’insufficienza respiratoria legata al danno dei polmoni, che diventano rigidi e disfunzionanti. Tuttavia, nei casi di grave insufficienza respiratoria non dovuta a COVID-19 siamo soliti assistere a una vasocostrizione polmonare ipossica, ovvero a una riduzione del calibro delle piccole arterie polmonari come conseguenza della riduzione dei livelli di ossigeno. Questo meccanismo riflesso “serve” a dirottare il sangue verso le aree di polmone meno malate, per migliorare gli scambi respiratori.

I pazienti COVID-19 ricoverati, al contrario, non presentavano una vasocostrizione polmonare ipossica.
L'assenza di questo meccanismo fisiologico, in una condizione infiammatoria e di alta portata cardiaca quale la polmonite da COVID-19, tende a “inondare” il circolo polmonare e a “sovraccaricare” il ventricolo sinistro, aumentando le pressioni di riempimento di quest'ultimo e favorendo lo sviluppo di edema polmonare. Ora, questo edema polmonare “cardiogeno” è estremamente deleterio su un polmone già gravemente malato a causa del COVID-19, rendendolo ulteriormente più rigido e ancora meno efficace negli scambi respiratori.

COME SI È SVILUPPATA LA COLLABORAZIONE CON IL PAPA GIOVANNI XXIII DI BERGAMO?

Abbiamo una collaborazione consolidata con la Cardiologia dell'Ospedale diretta dal Dott. Senni, con cui condividiamo la didattica dell’International School of Medicine dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca nell'ambito del Corso di Cardiologia coordinato dal Prof. Gianfranco Parati e in collaborazione con l'Università degli Studi di Bergamo.

Questo lavoro è frutto di un'ottima collaborazione scientifica tra i nostri due ospedali e soprattutto tra equipe multidisciplinari, a partire da esperienze cliniche condivise.

Gli interrogativi sono nati e si sono sviluppati dall’osservazione diretta dei pazienti, da dati che “non tornavano”, con alcune alterazioni che non ci aspettavamo sul versante cardiovascolare in pazienti che primariamente presentavano un problema respiratorio, gravato da una altissima mortalità.

Una raccolta dati rigorosa e condivisa e il confronto continuo, che ha valorizzato competenze diverse e complementari, ci hanno permesso di riuscire a dare un senso ai nostri dati.

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER TERAPIE SPECIFICHE

Non sappiamo in che misura le alterazioni che abbiamo riscontrato siano dovute direttamente all’infezione da Sars-Cov2 o quanto dipendano dalle caratteristiche dei pazienti che presentano più frequentemente un’evoluzione sfavorevole dell’infezione (pazienti con fattori di rischio cardiovascolare, quali anziani, obesi, ipertesi).

Inoltre, si tratta di dati retrospettivi, che andranno confermati prospetticamente.

Tuttavia, i nostri risultati aiutano a completare una tessera del puzzle nella comprensione delle complesse manifestazioni del COVID-19.

Ora sappiamo cosa aspettarci, e potremmo pensare di utilizzare farmaci cardiovascolari più specifici, in maniera guidata ed individualizzata, sulla base dell’emodinamica polmonare.

CARDIOLOGIA IN AUXOLOGICO

L’attività di Cardiologia e di Riabilitazione Cardiologica di Auxologico offre una risposta completa e di elevata qualità per tutti i problemi del cuore:

ECOCARDIOGRAFIA DI BASE E AVANZATA

Il Servizio di Ecocardiografia di Base e Avanzata di Auxologico offre le indagini diagnostiche più all'avanguardia (ecocardiografia di base, tridimensionale e altre) per l’analisi dettagliata e precisa della morfologia, della misura e della funzionalità delle strutture cardiache e la diagnosi più precoce della disfunzione del muscolo cardiaco (miocardio) quando i normali parametri di funzione cardiaca sono ancora normali (analisi della deformazione miocardica).

Gli operatori sono riconosciuti come esperti internazionali delle tecniche di ecocardiografia avanzata e utilizzano ecocardiografi software di analisi delle immagini di ultima generazione.

RICERCA E CURA

L'esperienza pluridecennale, la direzione universitaria dei reparti, la multidisciplinarietà dell'approccio, e l'utilizzo delle migliori tecnologie per il trattamento e il monitoraggio dei pazienti, si coniugano con l'attività di ricerca scientifica portata avanti dai clinici e ricercatori di Auxologico per garantire l’applicazione delle strategie diagnostiche e terapeutiche più efficaci e per esplorare nuove soluzioni messe a disposizione dal progresso tecnologico.

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Articolo del 23/11/2020, revisionato il 25/11/2020.