Diagnosi precoce dell'epatite C
Il test di screening HCV ha il beneficio identificare pazienti affetti da epatite C, permettendo quindi di eseguire una diagnosi precoce e avviare i pazienti alla cura di tale infezione. Il trattamento dell’epatite C permette di prevenire lo sviluppo di una malattia del fegato e delle sue complicanze (cirrosi, tumore del fegato).
Screening Epatite C: chi può farlo?
Anche Auxologico aderisce alla campagna regionale di screening gratuito per l’epatite C, promossa da Regione Lombardia e rivolta a tutte le persone nate tra il 1969 e il 1989.
La campagna è rivolta a tutti i cittadini che accedono ai Punti Prelievo Lombardi di Auxologico e ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, qualora rientrino nelle categorie previste:
- sono nati tra il 1969 e il 1989;
- non hanno mai assunto farmaci orali di ultima generazione per il trattamento dell’Epatite (disponibili dal 2015);
- non hanno già aderito allo Screening HCV per l’anno in corso;
- non sono già positivi all’HCV.
Lo screening è attivo fino al 31/12/2024.
Come effettuarlo?
Il test prevede un prelievo di sangue standard (da vena periferica) per la ricerca degli anticorpi anti-HCV.
Se si appartiene alle categorie che ne hanno diritto (vedi paragrafo precedente), il prelievo viene effettuato gratuitamente, da solo o contestualmente agli esami del sangue di routine.
Le modalità di ritiro dell'esito verranno descritte al momento dell'accettazione.
In caso risultato positivo il cittadino verrà contattato per completare la diagnosi e sottoporsi a un ulteriore test di conferma (test di II livello).
L’epatite C
L’Epatite C cronica da HCV è un’infezione che non dà sintomi, ma è la principale causa di cirrosi e cancro del fegato in Italia.
Fino al 2015, in Italia moriva 1 persona ogni 30 minuti per le conseguenze di questa patologia. Si calcola che nel nostro Paese circa tra l’1% e l’1,5% della popolazione ne sia affetta; in Lombardia si stima che circa 150.000 persone presentino l’infezione da HCV. Molti di questi casi però rimangono non diagnosticati.
Oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre del 95% dei casi, con scarsi effetti collaterali.