Il Dott. Massimo Scacchi, Direttore della U.O. di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo di Auxologico Piancavallo e la Dott.ssa Sara Mambrini, Referente del Progetto Telemedicina di Piancavallo, sono stati intervistati da VCO Azzurra TV per parlare del progetto del telemonitoraggio per i pazienti obesi lontani.
DOTT. SCACCHI, CHE COS’È IL PROGETTO DEL TELEMONITORAGGIO? A CHI È RIVOLTO?
L'idea nasce dalla volontà di coinvolgere i pazienti obesi, che durante il periodo di ricovero svolgono un'attività di riabilitazione osteoarticolare residenziale, anche nella fase successiva dopo la dimissione.
Questo avviene già presso la struttura di Piancavallo ma con mezzi tradizionali come le visite periodiche presso i nostri ambulatori i quali hanno sedi in Piemonte e in Lombardia.
La nostra attrattiva però anche verso pazienti obesi che sono in regioni lontane e quindi spesso hanno difficoltà a svolgere queste visite e a seguire adeguatamente il follow-up post dimissione ci ha portati a sviluppare un progetto di telemonitoraggio per seguirli.
IN CHE COSA CONSISTE IL PROGETTO?
Abbiamo quindi pensato di poter fornire a questi pazienti gli strumenti per la raccolta di alcuni dati che noi riteniamo fondamentali nel loro follow-up e mettere a loro disposizione la possibilità di inviarceli a distanza.
I pazienti imparano come comunicarci i dati già durante il periodo di degenza perchè vengono organizzati degli incontri dove sono guidati dai ricercatori dell'Istituto e prendono confidenza con gli strumenti che consentono questo tipo di rilevazione.
DOTT.SSA MAMBRINI, COME FUNZIONA LA RACCOLTA DEI DATI?
I parametri vengono comunicati via bluetooth ad un app su smartphone e quindi raccolti in una piattaforma centralizzata, un controllo a distanza che può rivelarsi utile anche in territori molto ramificati come il nostro tanto che regione Piemonte e azienda sanitaria locale hanno manifestato interesse verso il progetto
Il kit che viene fornito al paziente comprende un saturimetro, un activity tracker, il misuratore della pressione, un glucometro e la bilancia impedenziometrica.
COME STANNO REAGENDO I PAZIENTI A QUESTA PROPOSTA?
I pazienti sono interessati, sicuramente un po' titubanti sull'utilizzo dello smartphone e dell'app però gli incontri in gruppo permettono loro di imparare ad usare gli strumenti in autonomia.