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Obesità infantile e giovanile: cosa mangiare

Pubblicato il 16/07/2019 - Aggiornato il 16/10/2024

Obesità infantile e giovanile: una dieta ricca di grassi induce dipendenza per i cibi ipercalorici. Il lavoro scientifico pubblicato da "Frontiers in genetics"

OBESITÀ DEGLI ADULTI E OBESITÀ INFANTILE

L’eccesso di peso in età infantile e giovanile rappresenta a livello mondiale uno dei principali problemi di salute pubblica. In Italia all'età di 8 anni il 39% dei nostri figli è in sovrappeso (inclusa l’obesità) e il 17% è obeso. Gli adolescenti del nostro Paese in eccesso ponderale (sovrappeso+obesità) sono il 22.6% (sovrappeso 18.2% e obesità 4.4%), con una netta prevalenza nel sesso maschile.

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BASI GENETICHE E CEREBRALI DELL'OBESITÀ 

Il lavoro scientifico pubblicato da "Frontiers in genetics", frutto della collaborazione fra diversi centri di ricerca universitaria tra cui Università di Milano e i laboratori di ricerca di Auxologico di Milano e Piancavallo, descrive un nuovo meccanismo che favorisce l’incremento di peso e l’evoluzione verso l’obesità giovanile.
 
In particolare, lo studio condotto in laboratorio su topi in cui l'obesità viene indotta da una dieta ipercalorica ricca di grassi ha inizialmente evidenziato un’aumentata espressione dei recettori cerebrali che mediano i segnali di sazietà in una specifica area cerebrale (ipotalamo) dei topi già dopo 5 settimane di esposizione alla dieta ricca di grassi. 
L’aumentata espressione di questi recettori cerebrali deriva da specifiche alterazioni biochimiche all'interno del DNA (in particolare, la riduzione della metilazione di specifiche regioni regolatorie dei geni CNR1eOPM1) e si associa a una ridotta sensazione di sazietà che perpetua così il comportamento di alimentazione eccessiva e probabilmente la preferenza per cibi ipercalorici, condizionando così una sorta di "dipendenza" inconscia per questi cibi e una più rapida evoluzione verso l’obesità.
 
Nella seconda parte, questo studio ha anche dimostrato una significativa riduzione della metilazione degli stessi due geni CNR1 e OPM1 anche nelle cellule del sangue di pazienti obesi con meno di 30 anni e recente (inferiore a 5 anni) insorgenza di obesità che sono seguiti presso l’Istituto Auxologico Italiano. 
 
Questi dati nel loro insieme confermano il ruolo dei cannabinoidi e degli oppiodi endogeni (sostanze coinvolte nei fenomeni di "dipendenza") nello sviluppo dell’obesità e indicano la possibilità che una dieta ipercalorica possa favorire un’aumentata espressione dei geni CNR1 e OPM1 nell’ipotalamo e conseguente riduzione del senso di sazietà e dipendenza dai cibi ipercalorici. 
Inoltre, nel prossimo futuro sarà possibile verificare se le alterazioni identificate sul sangue periferico possano essere utilizzate come biomarcatori in grado di riconoscere i soggetti più facilmente predisposti all’obesità.

«In conclusione», commenta uno degli autori dello studio, Luca Persani, Primario di Endocrinologia di Auxologico e professore dell'Università di Milano, «la ricerca rivela che una dieta ipercalorica possa generare a livello dei centri nervosi regolatori dell'appetito una sorta di dipendenza favorente l'accelerazione verso l'obesità giovanile e suggerisce che gli interventi preventivi di educazione alimentare debbano essere iniziati molto presto, prima dell'instaurarsi di un "circolo vizioso" che porta l'individuo a preferire i cibi più calorici».
 

AUXOLOGICO, PUNTO DI RIFERIMENTO PER L'OBESITÀ

 

Auxologico vanta un'esperienza pluridecennale nel trattamento specialistico e integrato dell'obesità, della grande obesità e delle complicanze associate, e ha sviluppato conoscenze scientifiche e protocolli diagnostici e terapeutici avanzati presi a modello in Italia e in Europa.

CURE AD HOC PER ADULTI E BAMBINI

Auxologico ha sviluppato percorsi diagnostici e riabilitativi per adulti e minori che, a seconda del grado di complessità, possono essere svolti:

Scopri di più sull'obesità infantile


L'APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE

La peculiarità dell'approccio di Auxologico alla grande obesità è il trattamento multidisciplinare integrato dell'obesità e delle sue comorbilità grazie all'intervento di équipe che lavorano sugli aspetti metabolici-nutrizionali, cardiovascolari, pneumologici, osteo-articolari, psicologici ed educazionali per raggiungere non solo l'obiettivo della perdita di peso, ma anche la gestione di patologie frequentemente associate come diabetedislipidemia, ipertensione, cardiopatie, asma, apnee ostruttive notturne, osteoartrite, problemi psicologici e altre.
Il programma riabilitativo è quindi personalizzato sul paziente.

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