La celiachia in gravidanza
Pubblicato il 11/08/2017 - Aggiornato il 21/10/2024
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
CHE COS’È LA CELIACHIA?
La celiachia è una malattia autoimmune legata a una condizione genetica. È caratterizzata da una lesione infiammatoria, causata dal glutine, a livello della parete dell’intestino tenue.
Questo comporta una sindrome da malassorbimento di Calcio, di Ferro, di folati e di Vitamina B12, con deficit nutrizionali, perdita di peso e talora diarrea e dolori addominali.
Secondo alcuni non è una malattia, ma una semplice “condizione”, in quanto il soggetto celiaco, una volta eliminato il glutine dalla sua dieta, è esattamente uguale all’individuo non celiaco.
QUALI ALIMENTI CONTENGONO GLUTINE?
il glutine è presente in:
- frumento;
- orzo,
- segale;
- farro;
e tutto ciò che contiene questi alimenti o che nè stato contaminato (panature, dolci.ecc).
Sono invece alimenti senza glutine:
- riso;
- mais;
- grano saraceno.
Per quanto riguarda l’avena, nonostante le evidenze sperimentali affermano che la stragrande maggioranza dei soggetti celiaci può tollerarla, si preferisce per precauzione, soprattutto per il rischio di contaminazione, non includerla nelle diete prive di glutine.
SONO INCINTA E CELIACA: CORRO DEI RISCHI?
La celiachia comporta seri rischi per la gravidanza, sia per quanto riguarda il buon esito della stessa che i possibili danni al nascituro.
Segnaliamo:
- frequenza aumentata di aborto spontaneo rispetto alle donne incinte non celiache.
- anemia sideropenica, a causa del malassorbimento del ferro;
- difetti del tubo neurale, per il malassorbimento di folati e della vit. B12;
- possibilità di parto pretermine;
- ritardo di crescita fetale;
- basso peso fetale alla nascita;
- il ridotto assorbimento del Calcio può provocare alterazione dello sviluppo scheletrico fetale e dello smalto dentario.
CELIACHIA E GRAVIDANZA: TERAPIA
L’unica terapia è una dieta priva di glutine. Per la stragrande maggioranza delle pazienti, è in grado di salvaguardare la salute della madre e del bambino, senza che compaiano le manifestazioni cliniche proprie della celiachia.
Una minima percentuale di casi potrebbe risultare refrattario alla dieta: questi soggetti vanno indirizzati a centri specialistici di riferimento.
A volte possono essere necessarie supplementazioni di Ferro, Calcio, Zinco, Magnesio, Folati e vitamina B. Anche in questi casi, comunque, è preferibile prudenzialmente fare riferimento a centri specializzati.
Pertanto, le donne note per essere celiache e che quindi attenendosi perfettamente alle norme dietetiche godono già di ottima salute, in gravidanza non dovrebbero avere alcun problema. Tuttavia anche per queste pazienti la prudenza impone di agire in accordo con un centro specializzato di riferimento.
QUANDO LA CELIACHIA È SCOPERTA IN GRAVIDANZA
Il grosso problema si pone per quei soggetti celiaci che, in stato di gravidanza, non sanno di soffrire di celiachia. Di qui la necessità di sospettare sempre la celiachia e rivolgersi conseguentemente a centri specializzati.
A tal proposito, appare utile infine, sottoporre a screening in epoca preconcezionale soprattutto quelle donne con problemi di sterilità e di poliabortività.
Tra le pazienti con sterilità inspiegata infatti, il 4-8% sembrerebbe essere affetto da celiachia. È stato notato infine, che tra le pazienti celiache il menarca può essere più tardivo e la menopausa più precoce, quindi il loro periodo fertile sembrerebbe essere più breve.
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