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Pubblicato il 26/06/2017 - Aggiornato il 05/06/2024

Il Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa di Auxologico, attivo nelle sedi lombarde e piemontesi, propone programmi riabilitativi integrati coordinati dal medico fisiatra che possono comprendere interventi di fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale, valutazioni neuropsicologiche e altri.

Prof. Luigi Tesio

Fisiatra, Direttore del Dipartimento di Scienze Neuroriabilitative

A cosa serve la fisiatria?

La fisiatria (o più correttamente la Medicina Fisica e Riabilitativa) è una disciplina medico-specialistica e si rivolge ai pazienti che soffrano di difficoltà motorie, cognitive, sfinteriche, “disabilità” a causa delle più varie patologie, in particolare del sistema nervoso e del sistema muscolo-scheletrico.

Che cosa fa un fisiatra?

Il medico fisiatra non si rivolge primariamente alla malattia-causa. Di regola la diagnosi e il trattamento farmacologico o chirurgico della malattia-causa sono principalmente di competenza di altri specialisti (neurologi, ortopedici, reumatologi, neurochirurghi). Piuttosto, il fisiatra si occupa delle conseguenze funzionali delle malattie muscolo-scheletriche o nervose, ovvero delle difficoltà che esse creano alle attività della persona e al suo stato psicologico ed emotivo.

Di quali malattie si occupa?

I più frequenti problemi di competenza del fisiatra sono le difficoltà connesse a patologie del sistema muscolo-scheletrico: postumi di protesizzazione di anca o di ginocchio, lombosciatalgie, esiti di traumi, artrosi, malattie infiammatorie articolari. 

Di regola ancor più impegnativi sono i problemi posti da disturbi del linguaggio, disturbi di deglutizioneincontinenza vescicaleche possono seguire e/o accompagnare una lesione cerebrale, anche dopo l’eventuale trattamento neurochirurgico (per esempio ictus, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, tumore o trauma cerebrale, malattie infiammatorie, vascolari, neoplastiche o traumatiche del midollo spinale).

Il medico Fisiatra (o medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa) può agire da solo molto raramente. La regola è che esso rappresenti la figura di riferimento per un'articolata équipe multi-professionale che comprende figure diverse: infermieri, fisioterapisti, terapisti del linguaggio (logopedisti), terapisti occupazionali, neuropsicologi, assistenti sociali, dietisti. A questi si aggiunge una vasta gamma di medici consulenti con le più diverse specializzazioni. Di regola la Riabilitazione è un lavoro di squadra.


Diagnosi e cure specialistiche

La diagnosi fisiatrica riguarderà i meccanismi che portano a una certa disabilità di origine motoria, sfinterica o cognitiva, diversa in ciascuna persona anche a parità di diagnosi di malattia.

Le terapie fisiatriche, specifiche e personalizzate, saranno basate principalmente su forme di esercizio terapeutico e su terapie fisiche (elettriche, magnetiche, termiche, meccaniche).

Lo specialista può avvalersi delle più varie diagnostiche strumentali e anche di terapie farmacologiche, sia generali (antibiotiche, ormonali, antidolorifiche) sia specificamente neuromotorie (per esempio, tossina botulinica per la spasticità).

Fisiatria e dolore

Il dolore cosiddetto “somatico” (per distinguerlo da quello primitivamente “viscerale”) è molto frequente fra postumi transitori e gli esiti permanenti di patologie dell’apparato muscolo-scheletrico e del sistema nervoso. Anche la diagnosi e la terapia di questo tipo di dolore, talvolta acuto ma più spesso cronico, rientra fra le competenze del Fisiatra. Ancora una volta il fisiatra userà non soltanto farmaci ma anche forme di esercizio terapeutico, manuale o meccanico,  e mezzi fisici (elettrici, magnetici, termici) specifici. Naturalmente, sarà molto frequente la collaborazione con altri specialisti, in particolare con Specialisti in Terapia del Dolore e Reumatologi.

Fisiatria e neuroriabilitazione

La Fisiatria è una disciplina unitaria ma è ormai comune parlare di Neuro-riabilitazione per l’insieme di procedure diagnostico-terapeutiche rivolte a pazienti con disabilità di origine neurologica, ovvero causate da lesione del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), del sistema nervoso periferico (radici spinali, plessi nervosi, nervi) ed anche causate da malattie genetiche o infiammatorie del muscolo (mio-distrofie, miositi).


Riabilitazione in ambulatorio

La “cura” riabilitativa si basa raramente (e praticamente mai in Neuro-riabilitazione) su singole procedure di esercizio o di terapia fisica strumentale, o su singoli farmaci; ma su “programmi” riabilitativi, che prevedono diverse procedure, cicli di prestazioni, diversi operatori e precise tempistiche.

La diagnosi fisiatrica è sempre una diagnosi-prognosi: occorre adattare realisticamente il programma alle possibilità di recupero della persona, alle sue aspirazioni e motivazioni, e al contesto che la potrebbe accogliere a fine programma (famiglia, assistenza istituzionale, domicilio, ambiente lavorativo o scolastico, ecc).

La scelta del contesto di cura più appropriato (il setting) gioca una parte importante all’interno del programma riabilitativo.

Il ricovero

Nella maggior parte dei casi le condizioni generali del paziente e la tipologia di programma sono compatibili con un regime ambulatoriale, sia pure con diversi livelli di complessità. In altri casi è indispensabile un ricovero a tempo pieno in una Unità ospedaliera dedicata.

Molto spesso al ricovero segue poi una fase ambulatoriale per perfezionare l’outcome ottenuto in degenza.


Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa di Auxologico

Il Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa di Auxologico, attivo nelle sedi lombarde e piemontesi, propone programmi riabilitativi integrati per problematiche e difficoltà motorie, cognitive, sfinteriche.

I percorsi, coordinati dal fisiatra,possono comprendere interventi di fisioterapialogopedia, terapia occupazionale, valutazioni neuropsicologiche e altri.

I programmi riabilitativi possono affrontare:

  • difficoltà connesse a malattie del sistema muscolo-scheletrico: postumi di protesizzazione di anca o di ginocchio, lombosciatalgie (mal di schiena), esiti di traumi, artrosi, malattie infiammatorie articolari, forme di dolore acuto e cronico; 
  • disturbi del linguaggio, disturbi di deglutizione, incontinenza vescicale che possono seguire e/o accompagnare una lesione cerebrale, anche dopo l’eventuale trattamento neurochirurgico (per esempio ictus, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, tumore o trauma cerebrale, malattie infiammatorie, vascolari, neoplastiche o traumatiche del midollo spinale).

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