Flutter e Fibrillazione Atriale: cosa hanno in comune?
Pubblicato il 05/08/2022 - Aggiornato il 28/10/2024
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
Che cosa accomuna flutter e fibrillazione atriale?
Flutter e fibrillazione atriale sono due tachiaritmie sopraventricolari e hanno origine dalle camere superiori cardiache, gli atrii.
Sebbene i meccanismi che generano queste aritmie siano diversi, esse condividono alcuni aspetti clinici, diagnostici e terapeutici comuni.
Fattori di rischio comuni
Entrambe sono aritmie più frequenti in presenza di ipertensione arteriosa, età avanzata, obesità, cardiopatia e malattia valvolare cardiaca.
In che cosa si differenziano flutter e fibrillazione atriale?
La fibrillazione atriale viene più frequentemente innescata da impulsi elettrici che nascono nell’atrio sinistro. L’aritmia si sviluppa e si mantiene grazie alla circolazione dell’impulso elettrico in maniera caotica e disordinata in entrambi gli atri, che si contraggono in maniera irregolare.
Il flutter atriale è sostenuto da un circuito stabile: l’impulso elettrico che segue un percorso ripetitivo e costante genera un'attività atriale regolare, anche se velocissima (più di 200 battiti al minuto). Se ne distinguono diversi tipi, in base alla localizzazione del circuito. Il flutter atriale comune (o istmico) è un’aritmia dell’atrio destro. Il flutter non comune o atipico può essere localizzato nell’atrio destro o sinistro.
I sintomi
I pazienti riferiscono solitamente sintomi sovrapponibili per fibrillazione e flutter atriale:
- palpitazioni;
- mancanza di fiato;
- spossatezza;
- malessere;
- dolore toracico.
Nel flutter atriale il polso è solitamente regolare, ma veloce, nella fibrillazione atriale è sempre irregolare e ad elevata frequenza.
La frequenza cardiaca elevata è mal tollerata per entrambe le aritmie, soprattutto nel lungo periodo e può associarsi a perdita di funzione e dilatazione progressiva del cuore.
Fibrillazione e flutter atriale generano una contrazione atriale così rapida da impedire un corretto svuotamento dell’atrio e favorire la formazione di coaguli, che possono andare in circolo e determinare embolie con conseguenze anche gravi. Le due aritmie hanno lo stesso rischio cardioembolico; sia per il flutter che per la fibrillazione atriale il cardiologo può stimare la probabilità di eventi trombotici e di sanguinamento e valutare l’opportunità di un trattamento anticoagulante .
Come si diagnosticano?
Visitando il paziente si può formulare un'ipotesi diagnostica, ma la diagnosi si pone solo con l’elettrocardiogramma o con un holter (ECG della durata di almeno 24 ore), eseguiti in corso di aritmia.
Fibrillazione Atriale, il Centro Specialistico di Milano
Come si curano?
Due sono le strategie terapeutiche per entrambe le aritmie: controllo del ritmo (farmaci antiaritmici, cardioversione elettrica esterna, ablazione transcatetere) o della frequenza cardiaca (si accetta la cronicizzazione dell’aritmia e si limitano danni e sintomi facendo andare il cuore più lentamente per mezzo di farmaci).
Nel caso del flutter, aritmia che riconosce un circuito stabile e costante, è più facile interrompere e impedire ulteriori recidive di aritmie “tagliando” il circuito, con una cicatrice posizionata in una zona critica per il mantenimento dell’aritmia. Questa procedura si chiama ablazione e viene eseguita manovrando fili elettrici (cateteri), inseriti attraverso le vene giugulari e femorali, che consentono di mappare il circuito, individuare il punto critico e applicare energia termica, ottenendo una piccola lesione che blocca l’aritmia. In particolare, nel caso del flutter cosiddetto comune, l’istmo critico è collocato in una posizione “facile” da raggiungere e da ablare con un’efficacia a lungo termine dell’ordine del 95%. Per questo l’ablazione è considerata la prima scelta nel trattamento del flutter comune.
Altre forme di flutter danno risultati meno soddisfacenti e per la fibrillazione atriale la probabilità di successo della terapia ablativa scende a circa il 70%. Si tratta di procedure più lunghe e complesse che nella maggior parte dei casi vengono riservate a quei casi in cui non si desideri mantenere a tempo indefinito il trattamento farmacologico, quando questo sia risultato inefficace o mal tollerato o gli episodi siano molto sintomatici e a rischio di scompenso acuto.
Se il controllo del ritmo è più efficace nel flutter atriale, quello della frequenza è generalmente più facile per la fibrillazione atriale. Nel flutter, se non si riesce a ottenere una stabilizzazione della frequenza è necessario ricorrere talora all'ablazione del nodo atrioventricolare e all’impianto di un pacemaker (Ablate&pace).
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Il Centro Fibrillazione Atriale di Auxologico
Il Centri Fibrillazione atriale di Auxologico raccoglie competenze multispecialistiche ed è specificamente dedicato alla valutazione e al trattamento del paziente con Fibrillazione e Flutter atriale.
Il Centro Aritmie di Auxologico
Il Centro Aritmie di Auxologico è dedicato alle alterazioni del ritmo del battito del cuore e si occupa in maniera specifica di diagnosticare la tipologia di aritmia e le sue cause per impostare il corretto trattamento farmacologico oppure, in casi selezionati, l'intervento.
Le aritmie curate sono tutte le aritmie atriali (fibrillazione atriale, Flutter atriale, tachicardia parossistica sopraventricolare, sindrome di Wolff-Parkinson-White WPW, tachicardia atriale) e le aritmie ventricolari (extrasistolia ventricolare frequente, tachicardia ventricolare, malattie del nodo del seno o sindrome tachi-bradiaritmica, blocchi atrio-ventricolari).