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Valvole Cardiache: quali sono, sintomi e sostituzione

Pubblicato il 02/08/2023 - Aggiornato il 21/10/2024

Quali e quante sono le valvole del cuore? Qual è la più importante? Le risposte a tutte queste domande affidate al Prof. Luigi Badano, Direttore dell'Unità Operativa di Diagnostica Cardiovascolare Integrata dell'Auxologico San Luca

Prof. Luigi Badano

Direttore U.O. Diagnostica Cardiovascolare Integrata - Auxologico San Luca

Direttore Servizio Risonanza Magnetica Cardiaca

Quali sono le quattro valvole del cuore?

La valvola mitrale e la aorta per il cuore sinistro, la tricuspide e la polmonare per il cuore destro.


Qual è la valvola del cuore più importante?

Non c'è una valvola più importante delle altre. Poichè il cuore lavora come un'unità funzionale e il malfunzionamento di una qualunque delle sue componenti compromette la funzione di tutto l'organo. Se guardiamo i dati epidemiologici sulla prevalenza del malfunzionamento delle singole valvole (valvulopatia) allora possiamo dire che le valvulopatie più frequenti sono quelle che colpiscono l'aorta (stenosi aortica) e la mitrale (insufficienza mitralica).


Quanto sono frequenti le malattie che colpiscono le valvole del cuore?

L'invecchiamento progressivo della popolazione generale ha determinato un aumento della frequenza delle valvulopatie che sono diventate una crescente causa di morte e di invalidità. La frequenza di una valvulopatia di gravità moderata o severa viene stimata del 5%-10% nei pazienti di età compresa tra i 65-74 anni e 10%-20% in coloro che hanno più di 75 anni.


Cosa succede se una valvola del cuore non funziona bene?

Le valvole regolano la direzione del flusso del sangue all'interno del cuore assicurando che il sangue venoso (povero di ossigeno), che arriva al cuore dai vari organi del nostro corpo, venga inviato ai polmoni per ossigenarsi, e che il sangue arterioso (ricco di ossigeno), proveniente dai polmoni, venga distribuito a tutti gli organi del nostro corpo. Una valvola che si ammala può andare incontro a due problemi principali:

  • i lembi della valvola vengono distorti per cui la valvola non chiude bene (insufficienza valvolare) e, ad ogni battito cardiaco, una quota di sangue (variabile a seconda della gravità della lesione) invece di procedere in avanti nel circolo sanguigno torna alla camera cardiaca (atrio o ventricolo) che l'aveva espulsa;
  • i lembi della valvola vengono infiltrati dal calcio, si irrigidiscono e si aprono con difficoltà crescente (stenosi valvolare) per far passare il sangue.

Nel primo caso, le camere cardiache interessate da questo va e vieni di flusso cardiaco (atrio e ventricolo sinistro, in caso di insufficienza mitralica; ventricolo sinistro in caso di insufficenza aortica; atrio e ventricolo destro in caso di insufficienza tricuspidale; ventricolo destro in caso di insufficienza della valvola polmonare) si dilatano progressivamente e perdono la loro capacità di pompare abbastanza sangue da soddisfare le esigenze degli organi periferici.

Nel secondo caso (stenosi valvolare) si creerà un progressivo restringimento dell'orifizio attraverso cui passa il sangue ed il cuore sarà costretto a spremersi più forte per vincere la resistenza dei lembi irrigiditi e far passare la quantità di sangue necessaria ai tessuti periferici . A lungo andare, l'aumentato sforzo del muscolo cardiaco ne provoca l'ingrossamento (ipertrofia) e la progressiva perdita di funzione poichè le cellule muscolari si sfiancano evengono sostituite dalla fibrosi.

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Problemi alle valvole cardiache, quali sintomi? 

Le valvulopatie che colpiscono mitrale e aorta si manifestano prevalentemente con mancanza di fiato (affanno, dispnea) per sforzi progressivamente più lievi, dolore al petto specie durante attività fisica o esposizione al freddo e perdita di coscienza (svenimenti) specie durante esercizio fisico. Le valvulopatie che colpiscono la tricuspide o la polmonare si manifestano prevalentemente con debolezza, gonfiore alle caviglie/gambe o all'addome, inappetenza, mancanza di fiato. Tuttavia, questi sintomi possono essere sfumati, variabilmente associati, e soprattutto nei pazienti anziani (che spesso soffrono già di altre malattie ai polmoni, alle vene degli arti inferiori, diabete,  alle coronarie o cardiopatia ischemica, allo stomaco e all'intestino) che sempre di più sono anche sovrappeso e sedentari, e pertanto non vengono adeguatamente valutati.

A questo si associa il fatto che sempre più di rado i medici auscoltano il cuore dei pazienti con il fonendoscopio. Il risultato è che la diagnosi molto frequentemente viene ignorata sino a quando la valvulopatia è progredita allo stadio di grave, quando il cuore è gia fortemente danneggiato e l'intervento sulle valvole è ad alto rischio o proibitivo. È quindi indispensabile, che i pazienti a rischio (anziani) che lamentano nuovi sintomi (progressiva riduzione della capacità di fare sforzi, nuovi gonfiori alle gambe, affanno per sforzi cche prima si facevano senza disturbi etc. si sottopongano ad una visita cardiologica ed ecocardiogramma. L'ecocardiogramma è un test sicuro (utilizza ultrasuoni che non sono dannosi per le persone o l'ambiente) ed è il test più adatto per diagnosticare una valvulopatia e valutarne la gravità.

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Valvole cardiache, quando la sostituzione? 

Nel paziente asintomatico quando la valvulopatia e grave o severa e ci sono iniziali segni di disfunzione cardiaca, oppure nel paziente con valvulopatia grave/severa che lamenta i sintomi di cui sopra. 


Valvole cardiache, c'è una cura? 

Non ci sono trattamenti farmacologici efficaci per le valvulopatie. La sostituzione o la riparazione (la scelta tra le due dipende dal tipo di valvulopatia e dall'entità del danno delle strutture anatomiche) chirurgica è la cura standard per ripristinare la normale funzione del cuore. Per i pazienti più anziani o a elevato rischio chirurgico esistono alternative di trattamento delle valvulopatie che si effettuano mediante cateteri che vengono portati a livello del cuore con una semplice puntura delle vene o arterie femorali.

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Servizio di Ecocardiografia in Auxologico

Il Servizio di Ecocardiografia di Base e Avanzata di Auxologico, inserito nell'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale San Luca, offre le indagini diagnostiche più all'avanguardia (ecocardiografia di base, tridimensionale e altre) per l’analisi dettagliata e precisa della morfologia, della misura e della funzionalità delle strutture cardiache e la diagnosi più precoce della disfunzione del muscolo cardiaco (miocardio) quando i normali parametri di funzione cardiaca sono ancora normali (analisi della deformazione miocardica).

Gli operatori sono riconosciuti come esperti internazionali delle tecniche di ecocardiografia avanzata e utilizzano ecocardiografi software di analisi delle immagini di ultima generazione.

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