Colon irritabile: quello che devi sapere per vivere meglio
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Richiedi prenotazionePubblicato il 07/11/2017 - Aggiornato il 11/10/2024
Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.
Colpisce addirittura 1 italiano su 5, in prevalenza donne, e nei casi più gravi può condizionare profondamente la vita quotidiana di chi ne soffre: è il colon irritabile (chiamato anche colite).
Che cos'è il colon irritabile?
Il colon irritabile, chiamato in modo più generico colite spastica o colite nervosa, è caratterizzato da dolore o fastidio addominale e alterazioni dell’alvo. È molto frequente, più diffuso tra il genere femminile e spesso peggiora la qualità della vita di chi ne soffre.
Quali sono i sintomi?
Per parlare di colon irritabile, il dolore addominale deve presentarsi in modo ricorrente, con una cadenza di uno o più episodi alla settimana negli ultimi 3 mesi e con almeno due delle seguenti caratteristiche:
- essere alleviato dall’evacuazione;
- associarsi ad alterazioni della frequenza dell’alvo;
- associarsi ad alterazioni della consistenza delle feci.
A supporto della diagnosi, inoltre è frequente riscontrare:
- muco nelle feci (mucorrea);
- meteorismo e senso di distensione addominale;
- urgenza o sforzo all’ evacuazione.
Il colon irritabile non comporta la presenza di sangue nelle feci. Questo segno pertanto potrebbe essere correlato ad altre patologie, come la rettocolite ulcerosa, polipi, emorroidi o tumori.
Spesso i sintomi del colon irritabile sono presenti insieme ad altri disturbi gastro-intestinali anche del tratto digestivo superiore come il reflusso gastro-esofageo e la dispepsia, a intolleranze alimentari, come quella più comune al lattosio o ad altre malattie inclusa la celiachia.
In molti casi chi ne soffre li riferisce da lungo tempo altre volte ne correla l’insorgenza a eventi emotivi o fisici molto stressanti, a gastroenteriti o a pregresse terapie antibiotiche.
Quali sono le cause?
Non esiste una singola causa che determini il colon irritabile, ma sono alcuni i fattori coinvolti che possono in misura differente rendersene responsabili.
Si può genericamente distinguere tra fattori propriamente “intestinali” e quelli “extra intestinali".
Tra i primi troviamo alterazioni di:
- motilità intestinale;
- sensibilità viscerale;
- microbiota;
- fattori ormonali.
Tra quelli esterni:
- lo stress emotivo gioca un ruolo importante; è ormai comune la definizione di intestino come secondo cervello, correlazione ben riassunta nel termine “asse cervello-intestino”;
- l’alimentazione;
- lo stile di vita di vita.
Come si diagnostica?
La diagnosi di colon irritabile è una diagnosi di esclusione, in cui gli accertamenti eseguiti non mostreranno alterazioni riconducibili ad alcuna patologia.
In presenza dei sintomi, occorre innanzitutto parlare col proprio medico di base e quindi con lo specialista gastroenterologo e potranno essere prescritti:
- esami del sangue (compreso lo screening per la celiachia);
- esami delle feci;
- breath test al lattosio e per la sovracrescita batterica;
- ecografia addominale e delle anse intestinali;
- colonscopia.
Qualche trucco per (con)vivere meglio
Per la variabilità dei sintomi e dei fattori scatenanti il colon irritabile, non esiste una cura che possa essere considerata standard ed è pertanto importante valutare ogni singolo caso e intervenire sui sintomi. Sotto consiglio medico, possono essere intraprese terapie farmacologiche a base di antispastici, procinetici o antidepressivi; e di probiotici che andranno a riequilibrare il microbiota, avendo un effetto benefico sulla salute dell’intestino. Le alterazioni dell’alvo possono essere corrette mediante anti-diarroici o integratori ricchi di fibre e lassativi osmotici a seconda che prevalga la diarrea o la stipsi.
E’ importante seguire corrette norme alimentari dedicando un tempo adeguato al pasto, masticando a lungo, non coricandosi subito dopo aver mangiato;
La dieta influisce in maniera sostanziale sul colon irritabile e va personalizzata. Non sempre infatti lo stesso alimento crea disturbi. Tra i cibi che più comunemente evocano i sintomi rientrano:
- grano;
- latte e latticini;
- legumi;
- alcuni tipi di frutta e verdura;
- frutta secca;
- bevande gassate.
Anche nell’ ambito della salute intestinale l’attività fisica come una camminata di mezz’ora a passo veloce ogni giorno è fondamentale e sufficiente per garantire effetti benefici.
FODMAP, la dieta contro il colon irritabile
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