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L'Intestino Sano

Pubblicato il 20/05/2019 - Aggiornato il 19/11/2024

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Dott.ssa Chiara Francesca Caparello

Responsabile Servizio Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

Dott.ssa Marzia Rossi

Staff Servizio Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

INTESTINO: CHE COS’È?

Per intestino si intende l’ultima porzione dell’apparato digerente, che inizia dopo lo stomaco e arriva fino all’ano.  

QUALI SONO LE SUE FUNZIONI?

L’intestino ha un ruolo fondamentale nel processo di digestione.

In particolare, grazie all'azione dei succhi enterici prodotti da ghiandole al suo interno, l'intestino tenue completa la digestione del cibo e inizia l'assorbimento dei nutrienti che esso contiene.

L’intestino crasso invece assorbe acqua ed elettroliti, oltre ad alcune vitamine prodotte dalla flora batterica presente al suo interno. Quindi provvede ad accumulare, degradare e spingere gli scarti non digeribili verso il retto, quindi li espelle dall’organismo attraverso il canale anale. 

IL MICROBIOTA INTESTINALE

L’intestino nello svolgimento delle sue funzioni è aiutato da un gran numero di microrganismi, appartenenti a centinaia di specie diverse, in parte originari dell'intestino stesso e in parte ambientali, che costituiscono il cosiddetto microbiota.

Negli ultimi anni lo studio del microbiota intestinale ha permesso di individuarne l’importante contributo al mantenimento della nostra salute: oltre alla fondamentale funzione metabolica e nutrizionale, infatti, i batteri “buoni” hanno, da un lato, un ruolo determinante nel proteggerci dalla colonizzazione da parte di agenti patogeni attraverso molteplici meccanismi d’azione locale per cui formano una barriera protettiva e, dall’altro, influenzano fortemente il nostro sistema immunitario stimolandone la risposta in caso di attacco da parte di agenti nocivi e sostenendo l’attività antinfiammatoria. 

PERCHÉ SI DICE CHE L’INTESTINO SIA UN “SECONDO CERVELLO”? 

L’intestino viene definito il “secondo cervello” per la presenza di milioni di neuroni e neurotrasmettitori che costituiscono di fatto un sistema nervoso intrinseco autonomo e gli consentono tanto di portare a termine i suoi compiti in maniera indipendente, quanto di integrare ed elaborare stimoli esterni e interni ricevuti dal corpo, interagendo con il sistema nervoso centrale attraverso uno scambio di informazioni mediato dai sistemi endocrino, immunitario e psiconeurologico.

Ciò significa che i due cervelli si influenzano reciprocamente, determinando il nostro stato di benessere psico-fisico. 

QUALI SONO LE PRINCIPALI PATOLOGIE CHE INTERESSANO L’INTESTINO?

I disturbi intestinali più frequenti sono legati ad alterazioni della motilità intestinale come un intestino eccessivamente pigro oppure alla presenza di intenso meteorismo, cioè alla sensazione di pancia gonfia e distesa.

In entrambi i casi, non è possibile individuare un unico fattore scatenante, ma diverse concause: stress emotivo, alimentazione, aerofagia, intolleranze

IL COLON IRRITABILE

Molto diffusa è la sindrome del colon irritabile, o colite spastica come veniva definita alcuni anni fa, che comprende un insieme di sintomi e segni come dolore o “fastidio” addominale, generalmente associati ad un aumento del numero di scariche, e alla presenza di aria nella pancia”, sintomi estremamente fastidiosi che corrispondono ad un quadro di assoluta benignità.

Infatti, in coloro che soffrono di colon irritabile, tutti gli accertamenti (esami del sangue, esami sulle feci, ecografie, colonscopia…) risulteranno normali.

COLON IRRITABILE - COSA SAPERE PER VIVERE MEGLIO 

INTESTINO INFIAMMATO

Anche nel caso di intestino infiammato possiamo ritrovare i sintomi sopradescritti oltre ad altri segni come febbre e/o presenza di sangue nelle feci ad occhio nudo ma, diversamente, si possono riscontrare delle alterazioni agli esami diagnostici. 

MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI

Esistono poi le cosiddette malattie infiammatorie intestinali (MICI morbo di Crohn, Retto Colite ulcerosa) che interessano soprattutto i giovani e che rappresentano delle malattie che necessitano di una terapia cronica specifica con controlli ambulatoriale e strumentali per tutta la vita. 

POLIPI INTESTINALI

Altra patologia di frequente riscontro sono i cosiddetti polipi intestinali, cioè delle piccole protuberanze dell’intestino, che compaiono maggiormente dopo i 50 anni e che, se non vengono rimosse, anche in paziente asintomatici si accrescono e possono degenerare in tumori.

Per tali motivi la colonscopia rappresenta ad oggi l’esame di prima scelta per la prevenzione del tumore del colon retto: è consigliata a partire dai 50 anni, anche in persone asintomatiche; tuttavia può essere anticipata laddove esistano delle familiarità per polipi o tumori colici.

L’asportazione dei polipi avviene nell’immediato quasi sempre. Solo eccezionalmente, e per lo più quando i polipi sono di grande dimensioni, la rimozione viene rinviata ad una successiva procedura dedicata. 

APPENDICITE

L’appendicite è una infiammazione a carico dell’appendice che può insorgere acutamente o svilupparsi nel tempo, cronicamente. Può verificarsi in tutte le età della vita, anche se più frequentemente colpisce l’infanzia e l’adolescenza.

Si verifica in seguito all’ostruzione del lume dell’appendice che può essere provocata da molteplici fattori come l’accumulo di muco nel suo lume, l’aumento di volume dei follicoli linfatici che la circondano e anche da residui alimentari che ostruiscono il lume.

In Italia ogni anno vengono operati di appendicectomia circa 70.000 pazienti.

In quasi tutti i casi il sintomo predominante è il dolore addominale. Nelle fasi iniziali il dolore può essere mal definibile, e si localizza a livello della bocca dello stomaco o attorno all’ombelico, spesso accompagnato da nausea, vomito, febbricola e malessere generale.

La terapia per l'appendicite è chirurgica, e consiste nell'asportazione dell'appendice infiammata con tecniche di chirurgia mininvasiva e laparoscopica

Leggi anche: Colica Addominale


INTESTINO IN SALUTE: COME PRENDERSENE CURA?

È fondamentale prendersi cura del proprio intestino.

Scegliendo cibi sani e nutrienti, con un ridotto apporto di grassi saturi e nella maggior varietà possibile, associando un adeguato introito di acqua ed un regolare esercizio fisico.

Per i disturbi intestinali, non sempre esiste una singola cura ma una serie di accorgimenti dietetico-alimentari e terapie mediche possono alleviarli in modo efficace.

Ci sono cibi che indubbiamente creano maggiori disagi all’intestino creando gonfiori e dolori addominali il cui apporto può quindi valer la pena ridurre.

Tra questi bisogna ricordare:

  • bevande gasate;
  • zuccheri;
  • legumi,
  • latte e derivati;
  • alcune verdure (broccoli, cavoli, cipolle, lattuga ecc).

A tale proposito è da anni ormai consolidata la dieta a basso contenuto di FODMAP (Fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli) carboidrati scarsamente assorbibili dall’intestino tenue.

L’assunzione per via orale dell’ enzima lattasi poco prima del pasto contenente lattosio, può essere un valido aiuto per eliminare i disturbi correlati all’intolleranza dello stesso.

I probiotici infine contribuiscono in modo efficace a riequilibrare la flora batterica, mentre le fibre hanno ottime capacità per favorire il transito intestinale. 


COME È FATTO L’INTESTINO UMANO?

L’intestino è suddiviso in due parti: l’intestino tenue e l'intestino crasso, a loro volta suddivisi in tratti.

INTESTINO TENUE

L’intestino tenue, che misura all’incirca 6 metri, con grosse differenze da persona a persona, si presenta come un tubo flessibile, di larghezza variabile nei diversi tratti, ripiegato su se stesso. 

La superficie interna dell'intestino tenue è a sua volta disposta in pieghe o pliche circolari e rivestita da villi: piccole strutture sporgenti a forma di cono o lamelle che permettono di aumentare quanto più possibile la superficie assorbente. Pensa che la sola superficie dell’intestino tenue è pari a quella di un campo da tennis! 

L'intestino tenue è composto, partendo dallo stomaco, da: 

  • duodeno; 
  • digiuno;
  • ileo.

Si collega all’intestino crasso attraverso la valvola ileo-ciecale.

INTESTINO CRASSO

L’intestino crasso, lungo mediamente 1.5 metri, si estende dalla valvola ileo-ciecale all’ano. Si dispone intorno al tenue, rispetto al quale si presenta meno tortuoso, meno mobile e di maggiore larghezza, e si compone di tre segmenti:

  • cieco;
  • colon; 
  • retto.

Anche in questo caso all’interno del viscere sono presenti pliche circolari. 


COSA FARE E A CHI BISOGNA RIVOLGERSI QUANDO SI RISCONTRANO DISTURBI INTESTINALI?

Nel caso di comparsa di disturbi intestinali, la cosa più utile, dopo un primo consulto con il proprio Medico Curante, è la visita gastroenterologica.

La visita gastroenterologica non richiede alcun tipo di preparazione (digiuno o altro), il medico gastroenterologo rivolgerà al paziente una serie di domande riguardo al suo stato di salute passato e attuale, alla sue abitudini di vita e quindi al problema specifico.

Durante la visita verrà valutato l’addome del paziente mediante l’ auscultazione per verificare l’ attività dei movimenti intestinali e la palpazione che permette di evincere la presenza di punti dolenti e/o masse tecnicamente apprezzabili.

Al termine del colloquio e della visita, il medico prescriverà gli opportuni accertamenti diagnostici e terapeutici.


CURA DELL'INTESTINO IN AUXOLOGICO

Auxologico offre:

  • visite gastroenterologiche, esami endoscopici (EGDS e colonscopia) diagnostici e operativi, ed ecografie addominali anche con lo studio delle anse intestinali;
  • solo presso la sede di Pioltello, il lavaggio intestinale mediante colon wash, una valida alternativa alla preparazione standard della colonscopia, soprattutto per coloro che faticano ad assumerla o che non hanno la possibilità di impegnare anche il pomeriggio precedente all’esame;
  • visite specialistiche con esperti di dietologia e nutrizione clinica, per impostare la dieta personalizzata più adeguata, in collaborazione con il gastroenterologo.

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