Fegato Grasso e Dieta: Cosa Mangiare (e Cosa No)
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Visita Nutrizionale multidisciplinare - 1°accessoPubblicato il 12/02/2024 - Aggiornato il 07/11/2024
Un paziente sovrappeso o con obesità può scoprire di avere gli esami del fegato alterati: le transaminasi e le gamma GT. Spesso un'ecografia, anche eseguita per altre ragioni, mostra la steatosi epatica, in altre parole il “fegato grasso”.
COS'È IL FEGATO GRASSO (STEATOSI EPATICA)?
In alcune situazioni spesso ricorrenti nella famiglia, cattiva dieta ed eccesso di grasso addominale, il grasso, oltre a depositarsi all’interno del tessuto adiposo, entra nelle cellule del fegato che si “rigonfiano” e vanno in sofferenza. In chi soffre di obesità, il grasso può essere anche la metà del peso del fegato.
Quanto è frequente?
Colpisce circa un quarto della popolazione mondiale, ma in genere non se ne è coscienti. La maggioranza dei pazienti con obesità ha il fegato grasso, idem per chi ha il diabete. La steatosi epatica (comunemente chiamata "Fegato Grasso") è diventata la malattia più frequente del fegato, togliendo il primato alle epatiti infettive. Anche i bambini ne sono colpiti.
Perché chi è obeso soffre di "fegato grasso"?
Non è chiaro, alcuni pazienti guardano ai vecchi esami del fegato e scoprono che già da giovani erano un po' alterati, ancora prima di aumentare di peso, e che altri familiari ne sono affetti. Quando “si mette su pancia”, il grasso addominale scarica grassi e sostanze infiammatorie direttamente al fegato.
Queste sostanze a loro volta causano steatosi che può progredire in infiammazione, fibrosi, cirrosi etc. Oltretutto il fegato in queste condizioni diventa insulinoresistente e comincia a produrre più glucosio a digiuno, aumentando così i livelli di glicemia.
Il problema è diventato così diffuso ed importante che gli esperti hanno creato un nuovo nome, MAFLD, che può essere tradotto come “steatosi epatica associata a disfunzioni metaboliche”.
FEGATO GRASSO, QUALI CONSEGUENZE?
- E’ un vero problema di sanità pubblica. Lo sviluppo è lento e può essere progressivo: prima semplice accumulo di grasso, poi infiammazione, poi fibrosi e, più raramente, cirrosi con tumore del fegato. Oltre alla malattia del fegato, è probabile sviluppare resistenza insulinica e diabete, malattie cardiovascolari, malattie renali, alcuni tumori, oltre a pressione alta, alterazioni di colesterolo, trigliceridi ed acido urico. L’associazione di questi fattori porta ad un maggiore rischio di mortalità;
- Anche altri organi vanno incontro a steatosi, come ad esempio il pancreas: se va in sofferenza, non riesce più a produrre quantità sufficienti di insulina, anche per questo diventa più facile diventare diabetici;
- La steatosi epatica non è solo un fattore di rischio futuro, è la fase iniziale, asintomatica, di una vera malattia multi-sistemica, e si deve intervenire in fase precoce.
FEGATO GRASSO, SINTOMI E DIAGNOSI
Quali sono i sintomi?
Molto spesso nessun sintomo e non ci si accorge di nulla, ma il fegato si ingrossa e pesa di più. Tra i valori degli esami del sangue possono aumentare le transaminasi (AST e ALT) e le gammaGT. Dagli esami e dalla visita i medici possono calcolare degli indici per riconoscerla.
Come si diagnostica?
Un’ecografia del fegato può dimostrare la steatosi in gran parte dei casi. Tecniche più raffinate come Fibroscan e Risonanza Magnetica possono diagnosticare anche i casi più lievi. Naturalmente la diagnosi fa il medico. In breve, riconosciuto il fegato grasso, si diagnostica la “steatosi epatica associata a disfunzioni metaboliche” se un paziente si trova in una delle seguenti condizioni:
- è in sovrappeso oppure obeso;
- è affatto da diabete di tipo 2;
- anche solo due fattori di rischio metabolico (scelti da una lista).
E’ importante la diagnosi medica, bisogna ricordare che non tutti i casi di “fegato grasso” ricadono in questa diagnosi. Inoltre bisogna saper riconoscere il quadro nella sua completezza, quindi alterazioni della glicemia, del quadro lipidico, della pressione etc.
Fegato Grasso, si può guarire?
Si può guarire ma è importante intervenire in fase precoce
Lo sviluppo è lento ma essere progressivo. Nelle fasi iniziali si può guarire, nelle fasi avanzate è più difficile ma ci si deve impegnare a migliorare ed impedire la progressione. Bisogna inoltre ricordare che si tratta di una condizione asintomatica per cui spesso si scopre quando c’è già da tempo. Ottime idee sono sospettarla se si è affetti da obesità, fare attenzione a piccoli aumenti di enzimi epatici ed essere decisi nell’intervenire.
La dieta è la prima terapia
Ci si chiede cosa mangiare e cosa non mangiare per la steatosi epatica, ma la scelta dei cibi è solo un pezzo della soluzione, l’altro pezzo è il calo di peso, soprattutto se si è in eccesso di peso. Mentre si perde peso, è importante acquisire quelle abitudini che poi dovranno essere mantenute per la vita per impedire che la situazione si ripresenti in futuro. Non va dimenticato che l’obesità con le sue complicanze, tra cui la steatosi epatica, è una patologia recidivante.
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Fegato Grasso, come curarlo?
Il calo di peso ha un effetto molto importante ed è realmente efficace persino in chi non è obeso. Perdere peso permette di perdere grasso viscerale (si “stringe la cinghia”) che a sua volta riduce il carico di grassi e sostanze infiammatorie al fegato.
Quanto perdere? Almeno il 10% del peso, ad esempio 8 kg per una persona di 80 Kg. Ma non è un effetto immediato: ci vogliono alcuni mesi per ridurre il grasso che si è accumulato; quindi, bisogna impegnarsi nel perdere peso, ma poi anche mantenere il peso raggiunto ed evitare di riprenderlo.
La scelta degli alimenti
Gli alimenti non fanno effetto da soli ma solo se inseriti in un adeguato schema dietetico, perché gli alimenti agiscono in combinazione. La Dieta Mediterranea, ad esempio, è certamente protettiva dalla steatosi epatica: come si sa è una dieta ricca di olio d'oliva, noci, legumi, frutta, verdura e pesce.
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Fegato Grasso, cosa mangiare
- Verdura, in parte cruda, preferibilmente di stagione;
- Frutta non zuccherina;
- Frutta secca;
- Legumi e cereali integrali;
- Carni magre e latticini parzialmente scremati;
- The, caffè e cioccolato possono essere protettivi in quantità moderata.
Fegato Grasso, cosa non mangiare
- Gli alcolici in tutte le forme fanno un’importante differenza per le loro conseguenze negative. Superalcolici, vino e birra sono da evitare, sarà difficile guarire continuando a consumarli;
- Le bevande gasate e non gasate che contengono zuccheri aggiunti, inclusi i succhi di frutta;
- I dolci e gli alimenti dolcificati con l’aggiunta di zucchero o di fruttosio;
- Le carni grasse, gli insaccati, lardo e strutto e gli altri alimenti ricchi di grassi animali;
- Burro, panna, mascarpone, formaggi grassi;
- Le margarine e gli alimenti che contengono grassi idrogenati;
- Patatine fritte, cibi molto elaborati con salse.
Fegato Grasso, in sintesi
- Troppo frequentemente il fegato grasso (o steatosi epatica) non è riconosciuto ed ha conseguenze importanti per la salute ma è anche guaribile con un intervento appropriato;
- Vale la pena di sospettarla e, in caso, trattarla, soprattutto in chiunque sa di essere in eccesso di peso;
- La steatosi epatica può essere guarita se si perde peso con una strategia corretta ed efficace e/o si adotta un buono stile di vita con dieta ed attività fisica adeguate.
La diagnosi e la terapia devono essere condotti in un ambiente che sia medico e specialistico.
Si tratta di un vero e proprio percorso: dopo una diagnosi accurata, si concordano gli obiettivi della terapia e li si perseguono con determinazione fino a che il paziente non è messo in sicurezza. E’ questo il punto di arrivo.
NUTRIZIONISTA A MILANO: LA VISITA MULTIDISCIPLINARE IN AUXOLOGICO
Una visita nutrizionale multidisciplinare, con il coinvolgemento di diversi specialisti, per pazienti con patologie legate alle nutrizione, con l'obiettivo di finalizzare diete personalizzate ed educare a una corretta alimentazione. Questa prestazione si svolge presso la sede di Auxologico Città Studi Icans (via Botticelli 21, Milano), solo privatamente, con la presenza di figure professionali quali il medico specialista, il dietista e lo psicologo dell'équipe Auxologico.
Durante il primo accesso, è prevista una permanenza del paziente all'interno della struttura di circa 4 ore, durante le quali viene sottoposto ai seguenti esami:
- visita nutrizionale;
- valutazione dietistica;
- calorimetria;
- impedenziometria;
- somministrazione di test psicologici/colloquio psicologico;
- ecografia del grasso viscerale.