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Malattia di Parkinson, Nuova Terapia: Duodopa per Somministrazione Sottocutanea

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Visita Neurologica Disturbi del Movimento

Pubblicato il 02/04/2025 - Aggiornato il 03/04/2025

La somministrazione sottocutanea di Duodopa rappresenta una delle innovazioni terapeutiche più promettenti per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson in fase avanzata. Ne parliamo con il Dott. Andrea Ciammola, Responsabile del Centro Parkinson e Disturbi del Movimento di Auxologico San Luca.

Dott. Andrea Ciammola

Responsabile Centro Parkinson e Disturbi del Movimento - Lombardia - U.O. Neurologia - Auxologico San Luca

La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa progressiva che compromette la qualità della vita a causa di sintomi motori e non motori, principalmente causati dalla riduzione della produzione di un neurotrasmettitore, la dopamina.

Tra le terapie disponibili, la levodopa, il precursore fisiologico della dopamina, rappresenta ancora oggi il trattamento di riferimento. Tuttavia la somministrazione orale di levodopa (l-dopa) può causare, dopo alcuni anni dall’inizio delle terapia, fluttuazioni nella sua efficacia con momenti di blocco motorio e la comparsa di movimenti involontari (discinesie) che sono correlabili alle variazioni nel tempo dei livelli di l-dopa nel sangue.

Per affrontare queste problematiche, è stata sviluppata una nuova modalità di somministrazione sottocutanea della levodopa, che permette un rilascio continuo del farmaco per un controllo più stabile dei sintomi.

La Malattia di Parkinson


Caratteristiche della Terapia

La Duodopa è una combinazione di Levodopa e Carbidopa, modificata per renderla adatta alla somministrazione sottocutanea.

La somministrazione avviene tramite un micro-cannula di pochissimi millimetri, posizionata nel tessuto adiposo che garantisce un rilascio costante del farmaco nelle 24 ore. Questo approccio innovativo, non doloroso e facilmente gestibile dal paziente (e dal caregiver) presenta numerosi vantaggi: 

  • L'infusione continua riduce le fluttuazioni motorie e il tempo "OFF", risultando particolarmente efficace anche nella gestione dei blocchi motori notturni;
     
  • La somministrazione costante aiuta a minimizzare le variazioni nei livelli di dopamina, riducendo i movimenti involontari associati alla terapia orale intermittente;
     
  • La terapia orale richiede frequenti aggiustamenti per mantenere l'efficacia, mentre l'infusione sottocutanea garantisce un rilascio più prevedibile e stabile. Inoltre evita la necessità di assumere più dosi giornaliere di terapia orale (in alcuni casi fino alla completa eliminazione della terapia orale).

Complessivamente i pazienti trattati con infusione sottocutanea hanno riportato un significativo miglioramento nella gestione dei sintomi e nella loro autonomia nella vita quotidiana.

Le malattie neurodegenerative


Prospettive Future

L'introduzione della Duodopa per somministrazione sottocutanea rappresenta un'importante innovazione nel trattamento del Parkinson avanzato. Attualmente il trattamento è riservato a pazienti in fase avanzata di malattia, ma non è escludibile che negli anni a venire il trattamento sia esteso anche a fasi più iniziali della malattia.

Cos'è la Malattia di Parkinson?


Dott. Ciammola: "Nuova frontiera nella terapia del Parkinson"

La somministrazione sottocutanea di Duodopa rappresenta una delle innovazioni terapeutiche più promettenti per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson in fase avanzata. Ne parliamo con il Dott. Andrea Ciammola, Responsabile del Centro Parkinson e Disturbi del Movimento di Auxologico San Luca.


Dott. Ciammola, quando avete introdotto questa nuova modalità terapeutica presso Auxologico?

"Abbiamo avviato le prime infusioni sottocutanee di Duodopa verso la fine del 2024, e l’attività è proseguita intensamente anche nel 2025. Si tratta di un importante passo avanti nel trattamento dei pazienti con Parkinson avanzato, e siamo orgogliosi di poter offrire questa opzione all’interno di Auxologico".


Quali risultati avete osservato finora nei pazienti trattati?

"Possiamo dire con soddisfazione che i risultati sono stati positivi nella maggior parte dei casi. Ovviamente, come per ogni trattamento avanzato, la selezione del paziente è cruciale: per questo motivo, il nostro team, composto da neurologi altamente specializzati del Centro Parkinson e Disturbi del Movimento di Auxologico, si occupa con attenzione della valutazione preliminare".


Come viene impostata concretamente la terapia?

"La terapia viene avviata durante un breve ricovero, che può avvenire sia in regime ordinario che in Day Hospital. Questo ci consente un monitoraggio continuo dell’efficacia del trattamento e ci permette di raggiungere rapidamente il corretto settaggio del sistema di infusione. Durante tutto il percorso, i pazienti mantengono una buona attività motoria grazie alla fisioterapia quotidiana, che è parte integrante del nostro approccio multidisciplinare".


Ci sono effetti collaterali da tenere sotto controllo?

"Come per ogni terapia, possono presentarsi degli effetti collaterali. In questo caso, eventuali reazioni legate alla somministrazione sottocutanea vengono valutate attentamente dai nostri consulenti dermatologi, anch’essi parte del team multidisciplinare di Auxologico. Inoltre, il periodo di ricovero ci consente di monitorare anche i sintomi non motori della malattia che possono emergere nelle fasi iniziali della nuova terapia".


Cosa succede dopo la dimissione del paziente?

"Una volta dimessi, i pazienti vengono presi in carico dai nostri ambulatori o dal Day Hospital multispecialistico del Centro Parkinson e Disordini del Movimento. Questo garantisce una continuità assistenziale e un monitoraggio costante, elementi fondamentali per il buon esito della terapia".

Il Centro Parkinson e Disturbi del Movimento