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Malattia di Crohn e gravidanza: cosa devi sapere

Pubblicato il 29/01/2019 - Aggiornato il 21/10/2024

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Spesso si crede che la Malattia di Crohn impedisca una gravidanza: non è così, ma  bisogna prendere alcune precauzioni importanti.

LA MALATTIA DI CROHN

La Malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica che può insorgere in tutti i tratti intestinali, in genere in modo discontinuo, con intervalli di aree normali. Solitamente si presenta in corrispondenza dell’ileo distale, del colon prossimale o di entrambi.

Poiché interessa la parete intestinale, sulla quale può dare origine a fenomeni fibrotici (ispessimenti simili a cicatrici) che si aggravano rapidamente, può causare il restringimento del lume intestinale ed episodi di occlusione parziale. In circa il 20% dei pazienti la malattia è confinata al colon.

SINTOMI

L’esordio della malattia può essere subdolo. A seconda della localizzazione prevarranno fenomeni di: 

  • malassorbimento; 
  • diarrea;
  • dolori addominali diffusi; 
  • fenomeni subocclusivi;
  • rara rettorragia (localizzata al colon distale) cioè la perdita di sangue rosso vivo dall'ano.

L’interessamento profondo nella parete intestinale facilita la formazione di fistole e ascessi, anche a livello anale/perianale. 

L’andamento della malattia è prevalentemente cronico e alterna fasi di attività e fasi di remissione, in cui la malattia non è attiva.

DIAGNOSI

La diagnosi del morbo di Crohn si avvale di metodiche diverse:

  • colonscopia e ileoscopia con biopsie
  • esami radiologici come ecografia delle anse intestinali, EnteroRM, EnteroTC e in alcuni casi Endoscopia capsulare per studiare il piccolo intestino;
  • esami ematici e calprotectina fecale, che completano il quadro delle indagini diagnostiche e saranno utili nel monitoraggio della terapia.

La malattia di Crohn necessita in modo continuativo di terapia medica e, in alcuni casi, di terapia chirurgica.

LA MALATTIA DI CROHN INFLUENZA LA GRAVIDANZA?

Il picco di incidenza delle malattia di Crohn  si verifica in età giovanile e coincide quindi, in circa il 25% di tutti i pazienti, con il periodo riproduttivo. Questo fatto rende importante affrontare le problematiche relative a fertilità e gravidanza: in molti pazienti infatti le preoccupazioni e i dubbi correlati alle problematiche relative alla fertilità e alla gravidanza influenzano negativamente le scelte relative alla propria pianificazione familiare, inducendo, in pratica, un aumento della  cosiddetta infertilità volontaria.

Se la malattia è in remissione al concepimento ha effetto minimo o nullo sulla gravidanza e il suo esito; allo stesso modo la gravidanza non influisce sul decorso della malattia.

La fase di attività della malattia, al concepimento o durante la gestazione, è invece in grado di influenzare negativamente l’esito della gravidanza aumentando la probabilità di aborto spontaneo, parto pre-termine (inferiore alle 37 settimane), basso peso alla nascita (sotto i 2500 gr). 

La discussione dei problemi relativi a fertilità e gravidanza dovrebbe far parte di un piano informativo-educativo dei pazienti affetti da morbo di Crohn in età fertile, attraverso un dialogo tra pazienti, gastroenterologo, ginecologo e medico di medicina generale.

MORBO DI CRHON E FERTILITÀ

Nelle donne affette da malattia di Crohn è segnalata una minore fertilità, dovuta all'infiammazione a livello pelvico.

I fattori che diminuiscono la fertilità nella malattia di Crohn sono la malattia in fase di attività e una pregressa chirurgia addomino-pelvica.

I farmaci assunti dalle donne per la loro malattia non influenzano la fertilità.

Negli uomini, invece, alcuni farmaci diminuiscono la fertilità, ma l’effetto è reversibile. La salazopirina ad esempio altera la qualità dello sperma - motilità, morfologia, numero di spermatozoi - ma l'effetto è reversibile dopo 2 mesi dalla sospensione del farmaco; l'assunzione di metotrexate invece causa oligospermia reversibile, e il farmaco deve essere sospeso almeno 3-6 mesi prima di pianificare il concepimento. 

INFLUENZA DELLA GRAVIDANZA SULLA MALATTIA

Nelle donne in remissione al momento del concepimento, la probabilità di riaccensione della malattia durante la gravidanza è sovrapponibile a quella delle donne non in gravidanza.

Donne affette da malattia di Crohn operate, con J pouch dopo un intervento di colectomia totale, possono avere, nel 20-30% dei casi, un aumento delle evacuazioni con saltuaria comparsa di incontinenza.

La sintomatologia, più frequente nel 3° trimestre, regredisce generalmente dopo il parto.

FECONDAZIONE ARTIFICIALE

La fecondazione artificiale non è influenzata da alcuna alterazione dell'apparato genitale femminile, e non è necessaria la funzionalità delle tube di fallopio. Di conseguenza le donne affette da malattia di Crohn possono rispondere positivamente alla fecondazione artificiale. 

Eventuali interventi chirurgici precedenti come resezione intestinale, colectomia, pouch ileoanale, non sembrano influenzare l’esito della fecondazione artificiale.

LA TERAPIA DELLA MALATTIA DI CROHN

Per guidare la scelta della terapia medica, sia nel periodo pre-concepimento, che durante la gravidanza e l’allattamento sono disponibili classificazioni relative alla sicurezza dei farmaci che consentono una terapia medica sicura per la madre e per il feto. Anche sui farmaci biologici la crescente letteratura scientifica ci fornisce dati rassicuranti.

MODALITÀ DI PARTO

La indicazione alla modalità di parto è dettata principalmente dalle esigenze ostetriche. Devono essere discusse con il Ginecologo le situazioni in cui è preferibile il parto cesareo:

  • Indicazioni assolute (casi in cui è necessario) sono malattia perianale attiva, malattia rettale attiva;
  • indicazioni relative (in cui è praticabile a discrezione del medico) sono pouch ileo-anale, ileo-rettoanastomosi.

I CONSIGLI DEGLI SPECIALISTI

È molto importante pianificare la gravidanza durante la fase di remissione del morbo di Crohn (da 3-6 mesi). Nel momento in cui si pianifica o inizia una gravidanza dovrebbe essere rivalutata, da parte del gastroenterologo che ha in cura la paziente, l’attività di malattia e il trattamento in corso per sospendere eventuali terapie controindicate e impostare o confermare una adeguata terapia.

Se durante la gravidanza si verifica una recidiva della malattia è importante impostare una adeguata terapia, ricordando che per il feto è più dannosa l'attività della malattia rispetto ai rischi della terapia, considerando che sono in gran parte note le limitazioni della maggior parte dei trattamenti proposti.

All’inizio della gravidanza verrà richiesta alla paziente aderenza al trattamento e a controlli periodici (ogni 3 mesi, oltre che al bisogno) per rivalutare il decorso della malattia e l'adeguatezza della terapia in corso. Molto importante anche la collaborazione e condivisione della terapia con il Ginecologo e il Medico di famiglia prima, con il Neonatologo-Pediatra dopo il parto.

IL SERVIZIO DI GASTROENTEROLOGIA DI AUXOLOGICO

Il Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Auxologico offre un servizio completo per la prevenzione, la diagnosi e la cura degli organi dell'apparato digerente: esofago, stomaco, intestino tenue, colon e retto.

Il Servizio opera nelle sedi di Lombardia e Piemonte, dove è possibile effettuare la visita specialistica gastroenterologica e accedere agli esami diagnostici gastroenterologici.

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