Attacco Ischemico Transitorio (TIA)
COS’È UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO?
L’attacco ischemico transitorio (TIA), o mini-ictus, è causato dall’interruzione temporanea dell’afflusso di sangue a una parte del cervello.
QUALI SONO LE CAUSE E I FATTORI DI RISCHIO DI UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO?
Le cause di un TIA sono le stesse di un ictus ischemico. Nella maggior parte dei casi è dovuto a un coagulo di sangue o a una placca aterosclerotica che ostruisce un’arteria cerebrale.
I fattori di rischio di un attacco ischemico transitorio sono la familiarità con i TIA o gli ictus, l’età superiore ai 55 anni, il sesso maschile, la presenza di alcune patologie come il diabete, l’obesità, la fibrillazione atriale, l’anemia falciforme, l’ipertensione arteriosa e l’ipercolesterolemia.
Inoltre, altri importanti fattori di rischio sono il fumo, il consumo regolare di eccessive quantità di alcol, un’alimentazione ricca di grassi saturi animali e di sale e l’uso di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e anfetamine.
QUALI SONO I SINTOMI DI UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO?
I sintomi di un TIA sono molto simili a quelli dell’ictus e dipendono dall’area del cervello rimasta senza ossigenazione. Insorgono improvvisamente e spariscono in un arco di tempo breve, nella maggior parte dei casi in meno di un’ora. I più comuni sono:
- debolezza, intorpidimento o paralisi del viso o degli arti su un solo lato del corpo;
- difficoltà nel pronunciare le parole, parlare in modo confuso, incapacità nel comprendere gli altri;
- offuscamento o perdita della vista da uno o entrambi gli occhi;
- difficoltà di coordinazione motoria, vertigini, perdita di equilibrio.
COME SI DIAGNOSTICA UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO?
Quando si manifestano i sintomi di un TIA è necessario chiamare immediatamente il numero per il primo soccorso, il 118, anche se i disturbi si risolvono velocemente, e riportare al medico i sintomi che si sono manifestati.
Per determinare le cause del TIA sono necessari alcuni accertamenti, quali una visita specialistica neurologica ed esami del sangue per valutare i livelli di colesterolo, glicemia e omocisteina, un aminoacido il cui aumento è correlato ad arteriosclerosi e patologie cardiovascolari, come infarto del miocardio e ictus cerebrale.
Spesso vengono eseguiti anche esami diagnostici come elettrocardiogramma, ecografia delle carotidi, risonanza magnetica e TAC.
COME SI CURA UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO?
La terapia è finalizzata a trattare le condizioni che hanno causato l’attacco ischemico transitorio e ridurre il rischio di andare incontro a un altro TIA o a un ictus ischemico.
La terapia farmacologica comprende la somministrazione di antipiastrinici, anticoagulanti, farmaci per l’ipertensione arteriosa o per abbassare il colesterolo.
In alcuni casi può essere necessario un intervento chirurgico come l’endoarteriectomia o l’angioplastica per liberare dalle ostruzioni le arterie.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DI UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO?
Un attacco ischemico transitorio non causa danni permanenti e per questo spesso viene sottovalutato, ma il TIA è un segnale di allarme che non deve essere ignorato.
La convalescenza dopo un TIA dipende dalle condizioni di salute generali. È possibile avvertire stanchezza e debolezza, che impediscono di tornare alle normali attività quotidiane.
Le aspettative di vita dopo un TIA sono legate al rischio di un successivo ictus e al suo decorso. Dopo un attacco ischemico transitorio in un caso su tre insorge un ictus: il rischio entro due giorni è del 3-10%, entro 3 mesi del 9-17%, entro 12 mesi del 7-12% ed entro 5 anni del 4-7%.
È POSSIBILE PREVENIRE UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO?
Non è possibile prevenire un TIA, ma è possibile eliminare alcuni fattori di rischio, grazie a uno stile di vita sano, a regolari controlli medici, alla gestione di patologie come diabete, ipertensione e malattie cardiache.
Abolire il fumo, limitare l’assunzione di alcol, mantenere il peso forma, ridurre lo stress e svolgere regolarmente attività fisica moderata riducono il rischio di un attacco ischemico transitorio e di un ictus, così come adottare un’alimentazione povera di colesterolo, grassi saturi e sodio e ricca di frutta e verdura.
IL REPARTO DI NEUROLOGIA DEL SAN LUCA
L’Unità Operativa di Neurologia e Stroke-Unit dell'Ospedale San Luca, a direzione universitaria, è sede della Scuola di Specialità di Neurologia dell’Università degli Studi di Milano e partecipa al programma MD/PhD della stessa Università.
Inoltre è sede di ricerca distaccata del Centro Dino Ferrari per la diagnosi e la terapia delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative dell’Università degli Studi di Milano.
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Articolo realizzato in collaborazione con Clorofilla.