Cisti Pilonidali
Che cos’è una cisti pilonidale?
La cisti pilonidale è una sacca che si forma nel tessuto sottocutaneo, al cui interno possono trovarsi frammenti di peli, cellule cutanee, sebo e altro materiale liquido o semiliquido. È chiamata anche cisti sacrococcigea perché nella maggioranza dei casi si presenta perlopiù all’altezza dell’osso sacro o del coccige, nella parte superiore della fessura tra le natiche.
Se la cisti è infiammata può formarsi un ascesso molto doloroso e pieno di pus, che fuoriesce attraverso una fistola, cioè una fissurazione della pelle.
Anche se una cisti pilonidale non è di per sé una patologia grave, non deve essere trascurata perché può diventare più difficile da trattare e trasformarsi in una condizione cronica, con eventi acuti di ascessi locali sottocutanei e di suppurazione della cisti stessa (malattia pilonidale).
Quali sono i sintomi?
La cisti pilonidale provoca sintomi generalmente soltanto quando si infetta. In questo caso si può manifestare con:
- dolore nella zona del coccige, soprattutto da seduti;
- presenza di uno o più noduli dolorosi e infiammati nella parte superiore della fessura tra le natiche;
- presenza di un ascesso e secrezioni purulente;
- febbre e affaticamento.
Quali sono le cause?
Le cause della formazione di una cisti pilonidale non sono ancora completamente chiare. Probabilmente all’origine vi è una combinazione di più fattori, quali le caratteristiche dei peli, lo sfregamento della pelle sui vestiti e la pressione causata dallo stare a lungo seduti, che fanno “incarnire” i peli innescando una reazione immunitaria e la formazione della cisti.
Quali sono i fattori di rischio?
La cisti pilonidale è più frequente negli uomini tra i 15 e i 24 anni, ma può presentarsi anche nelle donne e a tutte le età (raramente dopo i 40 anni), in particolare nelle persone che svolgono attività professionali e sportive che richiedono di stare in posizione seduta per lunghi periodi, come autisti, impiegati, ciclisti e canottieri.
Altri fattori di rischio sono:
- la sudorazione eccessiva;
- sovrappeso e obesità;
- avere peli spessi e ruvidi;
- indossare abitualmente abiti stretti;
- una scarsa igiene personale.
Come si cura la cisti pilonidale?
Il trattamento della cisti pilonidale non è necessario se non ci sono segni di infezione. Se la cisti pilonidale è infetta deve essere monitorata; è molto importante mantenere pulita la piega tra le natiche con un’attenta e frequente igiene personale.
La terapia dipende dai sintomi e dalle dimensioni della cisti. Se opportuno, il medico procede al drenaggio della cisti, un intervento ambulatoriale che consiste nel praticare una piccola incisione per favorire il deflusso del materiale infetto. Se si tratta di una recidiva, come spesso accade, può essere necessario un intervento chirurgico, che può consistere nella rimozione completa della cisti pilonidale (escissione) o nell’ablazione endoscopica, una tecnica mini invasiva che permette di rimuovere il tessuto infetto e i peli e di cauterizzare la cisti.
La chirurgia tradizionale comporta tempi di guarigione della ferita piuttosto lunghi, mentre l'intervento mini invasivo permette un post operatorio più rapido.
Tale procedura mini invasiva è tuttavia fattibile con risultati ottimali soprattutto nelle fasi iniziali della malattia pilonidali ed è anche per questo che è importante sottoporsi a visita chirurgica rapidamente, in caso di sospetta presenza della cisti stessa.
Non esistono rimedi naturali efficaci per impedire l’infiammazione della cisti pilonidale.
Prevenzione
Per ridurre il rischio di formazione della cisti pilonidale o di una recidiva possono essere adottati alcuni accorgimenti, quali:
- mantenere pulito il solco tra le natiche con un’igiene personale scrupolosa;
- perdere peso in caso di obesità o sovrappeso;
- evitare di stare in posizione seduta troppo a lungo;
- depilarsi regolarmente la zona.
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Articolo realizzato in collaborazione con Clorofilla-Editoria Scientifica.