Prosopagnosia
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Valutazione Neuropsicologica Seduta di Riabilitazione Specialistica NeuropsicologicaCOS’È LA PROSOPOAGNOSIA?
La prosopagnosia, anche nota come "cecità per i volti", è un disturbo neuropsicologico caratterizzato dall’incapacità di riconoscere i volti delle persone, inclusi quelli di familiari e amici, nonostante la visione e la memoria non siano compromesse. Questo disturbo può essere riconducibile a deficit di natura percettiva, in tal caso rappresenta una forma di agnosia visiva, o a una forma associativa (o mnestica) la quale è caratterizzata da un deficit di riconoscimento dell’identità individuale associata ai volti.
Le lesioni cerebrali che causano prosopoagnosia sono tipicamente occipito-temporali bilaterali o destre, con compromissione di aree fusiformi (Fusiform Face Area e Occipital Face Area). Questo disturbo può pertanto emergere in seguito a ictus o traumi cranici, oppure può essere sintomo di malattie neurodegenerative, quali l’atrofia corticale posteriore, la demenza semantica e, in fasi avanzate, la demenza di Alzheimer.
Esistono anche forme congenite di prosopoagnosia, in cui il disturbo è presente sin dalla nascita e mediato da fattori genetici.
QUALI DIFFICOLTÀ POSSONO RISCONTRARE I PAZIENTI CON PROSAPOAGNOSIA?
Il disturbo limita fortemente l’autonomia nella vita quotidiana, riducendo la qualità della vita e limitando le relazioni interpersonali. Le persone affette da prosopoagnosia non sono più in grado di riconoscere visivamente familiari e amici, neppure in contesti familiari. Il riconoscimento può avvenire solo in modo più complesso, basandosi sull’analisi di indizi non facciali (quali voce, abbigliamento, modo di camminare).
Possono inoltre esserci difficoltà nel seguire storie visive, ad esempio nel seguire film o programmi televisivi a causa dell'incapacità di riconoscere gli attori coinvolti. In alcuni casi, gli individui affetti possono addirittura non essere in grado di riconoscere il proprio volto allo specchio.
PROSAPOAGNOSIA E PERSONAGGI FAMOSI
Alcuni personaggi pubblici hanno dichiarato di soffrire di tale disturbo, condividendo la loro vita da prosopoagnosici, contribuendo così a sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto all’impatto di questa condizione sulla vita personale e professionale. Tra essi, ricordiamo l’attore Brad Pitt, il neurologo Oliver Sacks, l’antropologa Jane Goodall e il cantante Caparezza.
IL RUOLO DEL NEUROPSICOLOGO
Il neuropsicologo somministra test standardizzati per diagnosticare il disturbo, con particolare attenzione alla diagnosi differenziale rispetto a deficit sensoriali primari o disturbi linguistici o di memoria.
A seguito della diagnosi, potrà essere impostato un trattamento specifico, volto allo sviluppo e nell’apprendimento di strategie di compenso che possano ridurre l’impatto del deficit, rendendolo più gestibile nella vita quotidiana. Tra le strategie principali sono inclusi: l’utilizzo di segnali distintivi alternativi per il riconoscimento (ad esempio voce, abbigliamento, movimento) e l’apprendimento di tecniche di compensazione (associazione tra volti e contesti e/o dettagli distintivi).
NEUROPSICOLOGIA E PSICOLOGIA CLINICA IN LOMBARDIA
Il Servizio di Neuropsicologia e Psicologia Clinica offre una prima fase valutativa, orientata alla diagnosi e finalizzata alla successiva impostazione di un trattamento riabilitativo compensativo, da estendere alla vita quotidiana.
Presso gli Ambulatori di Auxologico Capitanio, Auxologico Pioltello, Auxologico Procaccini e Auxologico Meda si accede a programmi diagnostici e riabilitativi personalizzati.
Per informazioni: neuropsicologiaclinica@auxologico.it