Linfonodi
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Richiedi prenotazioneLINFONODI, COSA SONO?
I linfonodi sono piccoli organi di forma ovalare del sistema linfatico che ricoprono un ruolo immunitario (difensivo) importante.
Questi piccoli organi raccolgono cellule (i linfociti B e T, cellule del sistema immunitario) allo scopo di intercettare ed eliminare prima di un'ulteriore diffusione eventuali agenti infettivi (virus, batteri ecc.), oppure sostanze estranee o cellule neoplastiche circolanti nella linfa .
LINFONODO INGROSSATO, PERCHÉ?
Per linfoadenopatia si intende una condizione in cui i linfonodi aumentano di volume, diventano dolenti e/o cambiano la loro forma, consistenza o rapporto con le strutture circostanti.
Per linfoadenopatia localizzata si intende che il processo è limitato a una sola area del corpo (es.: solo i linfonodi del collo). Le infezioni tipicamente responsabili di linfoadenopatia localizzata sono per esempio:
- faringiti;
- ascessi dentali;
- malattia da graffio di gatto.
Per linfoadenopatia generalizzata, invece, si vuole indicare un processo che coinvolge almeno due aree linfonodali del corpo (es.: collo e ascella). Le infezioni classicamente associate a linfoadenopatia generalizzata sono quelle più complesse come per esempio:
- la mononucleosi;
- la toxoplasmosi;
- la sifilide;
- la gonorrea;
- la malattia di Lyme.
La presenza di una o più linfoadenopatie può presentare anche cause non infettive come le patologie autoimmuni (come il lupus eritematoso sistemico o l’artrite reumatoide) e patologie neoplastiche.
In quest’ultimo caso la linfoadenopatia può essere sede di metastasi di un tumore maligno solido che ha la sua sede primitiva in un altro organo o può essere la sede di un tumore delle cellule linfatiche, ovvero un linfoma.
LINFOADENOPATIA: GLI ESAMI DIAGNOSTICI
In presenza di una o più linfoadenopatie il paziente deve essere valutato dal proprio medico curante e in seconda istanza da uno specialista ematologo o infettivologo ed eseguire una serie di accertamenti per definire la diagnosi e di conseguenza la terapia più appropriata della patologia alla base della linfoadenopatia.
Oltre alla raccolta dell’anamnesi (per indagare eventuali sintomi associati quali sudorazione, calo ponderale, ferite, punture d’insetto) e all’esame clinico completo per esplorare le sedi più frequenti e accessibili di linfoadenopatie occorre eseguire:
- esami ematici;
- eventuali esami batteriologici nel sospetto di patologie infettive;
- esami di imaging.
Di questi l’ecografia è l’esame di primo livello se la linfoadenopatia interessa un distretto anatomico superficiale (come l’ascella, il collo o l’inguine) mentre la TC (tomografia computerizzata) e la RM (risonanza magnetica) sono esami di secondo livello per la valutazione di sedi più profonde.
RUOLO DEL CHIRURGO e BIOPSIA DEL LINFONODO
Per ottenere la diagnosi definitiva in alcuni casi può essere necessario procedere a un’agobiopsia del linfonodo ovvero al prelievo con ago di una porzione di tessuto linfonodale e, soprattutto nel sospetto di patologia maligna, in particolare di linfoma, è necessario procedere alla biopsia chirurgica del linfonodo ovvero all’asportazione completa del linfonodo per permetterne l’analisi istologica e l’esecuzione dei vari test molecolari necessari per la corretta definizione del tipo di linfoma.
Se il linfonodo è vicino alla superficie della pelle la biopsia può essere eseguita in anestesia locale, se invece il linfonodo è più profondo potrebbe essere necessario sottoporsi a un'anestesia generale.
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